Sophie esclamò la prima frase che le venne in mente: "Fermo!"
Schiena al muro, allargò le braccia ai lati e percorse con le dita la superficie irregolare dei mattoni freddi, in cerca di un aiuto qualsiasi. La fetida aria del vicolo le gelava il viso imperlato di goccioline di sudore, quasi a volerle strappare i lineamenti. Una goccia solitaria si staccò dal gruppo, e prese a scendere con lentezza esasperante, solleticandole la pelle.
I suoi occhi, di un tenue color nocciola, erano piantati in quelli dell'uomo che le si trovava davanti. Lo sguardo di lui era algido quanto i ghiacci del Polo Nord, e nessuna emozione trapelava da esso.
"Non farlo" continuò Sophie quando egli non si mosse, e deglutì il più delicatamente possibile per evitare di ferirsi con la lama puntata alla gola. Non che il coltello servisse per davvero, lui avrebbe potuto ucciderla in altri modi.
"Non hai paura?" chiese lei.
"Di cosa?" fu la domanda secca che le rivolse lo sconosciuto.
"La tua anima. Non hai paura di ciò che le succederà? Non temi l'inferno?"
Lui socchiuse gli occhi e la studiò con lo sguardo, mentre rispondeva con un altrettanto laconico "No".
Sophie sentì le sue ginocchia cedere. Non che lei avrebbe risposto diversamente. Osservò meglio l'uomo che aveva davanti a sé. È lo stesso tipo di persona che sono io, pensò lei. E poi, non senza un chiaro rammarico in viso, si rassegnò.
"E sia" mormorò, con un tremito nella voce. Ma pur essendo triste, il suo sguardo era deciso: aveva fatto tutto il possibile, perseguendo il suo obiettivo. Era giunta al capolinea non certo per mancanza di impegno e convinzione.
Lo sconosciuto chinò il capo lievemente. I due non smisero di fissarsi a vicenda.
Nemmeno quando gli occhi della donna si sgranarono dalla sorpresa, neppure quando il suo corpo crollò al suolo privo di vita.
Il volto della donna era un misto di sorpresa e placida rassegnazione. Quello di lui invece era incupito da uno sguardo accorato, che non pareva più una maschera di ghiaccio, e le sue labbra erano tese in una linea orizzontale. Poi l'uomo si ricompose, e si mosse verso di lei per abbassarle le palpebre, interrompendo così il contatto visivo. Le sue labbra parvero muoversi in una muta nenia.
Infine, facendo svolazzare il suo mantello nel voltarsi, si avviò verso il labirinto di vicoli che aveva percorso poco prima in verso opposto.
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Amelie e Nathaniel
Short StoryUn omicidio. Un assassino. Due colpevoli. In un mondo dalle sfumature fantastiche, all'interno di una Lione immersa nella seconda metà del Settecento, una donna viene uccisa. Nathaniel è l'assassino, Amelie la sua complice. Entrambi sono accomunati...