Premessa.

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La nostra quotidianità è caratterizzata dalla presenza dei colori: la maggior parte di noi è in grado di cogliere anche le sfumature più impercettibili. Ciò che forse non tutti sanno è che in realtà i colori non esistono, o meglio non esistono come li vediamo noi. I nostri ricettori ottici declinano delle radiazioni elettromagnetiche, trasmettendo al cervello una data quantità di informazioni che vengono elaborate in quelli che comunemente chiamiamo colori.
Nello specifico, i ricettori riconoscono solo tre lunghezze d'onda della luce, cioè rosso verde e blu. È dalla combinazione di questi tre colori primari che scaturiscono le migliaia sfumature che conosciamo, l'unione che genera il bianco mentre l'assenza definisce il nero.

Se però proviamo a discostarci dalle spiegazioni scientifiche, sappiamo bene come il colore abbia un'importanza fondamentale nelle nostre vite, nelle diverse culture, sappiamo che sono proprio quelle sfumature a dare carattere a ciò che ci circonda. Il colore è associato a significati, emozioni, stati d'animo, e da persona a persona fa sì che cambi la percezione delle cose.

C'è chi dice che nella vita sia tutto bianco o nero. Caldo o freddo. Giusto o sbagliato. Eppure mi chiedo: come si fa a schierarsi completamente da una parte della barricata senza tenere in conto dei moltissimi fattori che determinano una situazione? Come si può prendere in considerazione un solo punto di vista e assumerlo come scienza infusa? Io credo che la bellezza delle storie stia proprio in tutti i particolari che le compongono, nei retroscena, nei profili psicologici ed emozionali dei protagonisti. Il mio compito qui è quello di raccontare lo stretto legame tra le emozioni che proviamo e i colori che vi associamo.

Questa storia è la dimostrazione che non sempre tutto va secondo i nostri piani, nonostante la precisione a regola d'arte, l'organizzazione, c'è sempre un 1% di probabilità che tutto vada in fumo, è la dimostrazione che giocare con il fuoco ci fa scottare. Ma questa storia è anche rivincita, crescita personale attraverso la comprensione delle sfumature: quando non sappiamo come cambiare una situazione, ciò che ci può aiutare è cambiare punto di vista.
Il nero costituisce l'assenza dei colori e definisce il punto di partenza della nostra storia, al momento inesistente, che prenderà forma durante la lettura con la nascita dei colori, per terminare con il bianco: l'unione di tutti.

Non ci resta che affrontare questo viaggio. E si prega di allacciare le cinture.

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HOLA! Se sei entrato dentro questa storia, ti avviso che non ne uscirai facilmente, provoca dipendenza. Ho scritto questa storia tanto tempo fa e ultimamente l'ho aggiustata, così adesso ve la propongo e con il cuore vi chiedo di seguirmi in questo viaggio bizzarro! Ci tengo molto.

A presto con il primo capitolo!

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