ARANCIONE - Divertente.

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La festa di ieri sera, tutto sommato, non è stata molto male. Il problema è il risveglio: il mal di testa e i capogiri che ti accompagnano per tutta la giornata, insieme alla classica frase "non andrò più ad una festa durante la settimana". Capita anche che il programma didattico della giornata sia di una noia assoluta, fatta a posta per riprendersi dalla sbronza: il tuo piccolo banchetto si trasforma improvvisamente in un comodissimo cuscino sul quale accasciarsi, e la scomodissima sedia di plastica nera si trasforma in una poltrona di lusso. E aiuta anche il fatto che la prima lezione della mattina sia Storia e tu sia arrivata stranamente puntuale: 60 fantastici minuti di sonno. Per concludere in bellezza, aggiungiamo al quadro un vecchio professore di stampo accademico severo con balbuzie. 

Mentre l'aula piano piano si riempie io sono già mezza sdraiata sul banchetto e, quando lascio cadere pesante la testa sulle braccia incrociate, la mia fronte sbatte con prepotenza contro il bracciale con le borchie che indosso da quando Lucas me l'ha regalato il primo anno. Trattengo la voglia di imprecare con la mattinata nel momento stesso in cui entra in aula il professore, che si accorge dei miei tentativi di mantenere la calma con un bel pugno sul banco. I colleghi intorno a me mi guardano, alcuni sconvolti, altri ridono e basta.

«Buongiorno anche a lei, signorina Davis. Di ottimo umore anche oggi!» mi saluta il professore Trailman balbettando, senza nemmeno nascondere il suo divertimento davanti la mia goffaggine. Ecco, questo è proprio uno di quelli che non mi sopporta! In risposta faccio un cenno con la testa e torno ad adagiarmi sul banco, mentre il professore inizia a sistemare le sue carte. Nemmeno il tempo di iniziare la lezione e io sono già in un'altra dimensione: ripercorro i ricordi del party di ieri sera passando in rassegna le facce note che ho incontrato durante la serata, ma soprattutto la figura totalmente nuova del dj che abita alla Nona con Nick, altro membro componente della banda di mio fratello, e gli altri due Scoppiati. Ma ancora una volta il mio sonno viene turbato; da un messaggio che mi è appena arrivato apprendo che Chiara è dietro la porta dell'aula che mi aspetta per fare colazione. Davanti al bivio sonno/cibo solitamente scelgo di dormire, ma questa volta la colazione ha un bonus a suo favore che è Chiara, dunque raccolgo le mie cose e scappo via dall'aula cercando di passare inosservata per quanto possibile. Quando mi chiudo la porta dell'aula alle spalle ritrovo la mia migliore amica sorridente e già iperattiva alle 9 del mattino.

«Chia, per favore, meno felicità.» le chiedo mentre la saluto, ricevendo in risposta una risatina accompagnata da una spinta. Le devo volere davvero bene per non averle ancora alzato le mani, ma lei è così: impossibile non amarla.

«Sembri una barbona, Sam.» risponde lei con il suo solito tatto, nascondendo una risata. «Dai, andiamo a fare colazione che ti riprendi. E appena ti riprendi scrivi subito l'articolo!» dice con aria di rimprovero. La mia mente finalmente si illumina: l'articolo! Ieri ho passato due ore a correggere quelli dei miei compagni di team e non ho minimamente pensato alla stesura del mio. A soli tre giorni dall'inizio del progetto... «e poi oggi c'è la gita.»

Nuovamente la mia mente si illumina. «La gita?» le chiedo, corrugando la fronte. La gita, la gita... quale gita? Dovrei seriamente iniziare a prendere qualche integratore per questa mia povera memoria.

«Andiamo al Saint James Park, ricordi? Birdwatching.» replica Chiara, iniziando a perdere la pazienza. Io purtroppo la capisco, mi metto nei suoi panni, ma che ci posso fare?

«Ma che sarebbe Birdwatching?» le chiedo mentre sbadiglio. Di questa escursione la mia testa è priva, non ricordo nemmeno un accenno al riguardo.

«Guardare gli uccelli, Sam, gli uccelli! Ma non le segui mai le lezioni?» risponde ridendo e agitando la testa in segno di dissenso. Mi unisco anche io alle sue risate anche se la risposta è abbastanza banale: non ricordo nemmeno quale sia l'ultima lezione che ho seguito per davvero! Borbotto una lamentela sottovoce mentre camminiamo verso la caffetteria del college che si trova in un padiglione vicino il teatro, che negli ultimi tempi è diventata il nostro quartier generale.

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