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[Bellagio, Villa Serbelloni]
"Hai visto Dario?"
Tra tutte le domande con cui Ludovica poteva dare il via a questa nostra conversazione, questa è sicuramente la meno apprezzata.
Anche perché non sembra nemmeno una domanda. Al massimo una domanda retorica, che quindi è ancora peggio.
Significa forse che ce l'ho scritto in fronte, che ho visto Dario?
Sono messa così male?
Faccio finta di non sentire mentre il parrucchiere si occupa della mia acconciatura di cui ancora non riesco a intuire la futura forma, dal riflesso nello specchio. In fondo è credibile che io non abbia sentito, con tutto questo rumore di phon.
Siamo in una delle stanze della villa allestite a salone di bellezza per le invitate per l'occasione. La tipica cosa sobria che si trova a tutti i matrimoni normali, insomma.
"Giulia...! Hai visto Dario?"
Ogni mia speranza di evitare l'argomento si dissolve quando mia sorella ripete la domanda urlando; persino la shampista che stava cantando a squarciagola la canzone di Rihanna alla radio l'ha sentita, non ne ho dubbi.
"Sì..." mi arrendo – non mi impegno a risponderle a voce abbastanza alta da farmi sentire e lei è costretta a sporgersi verso di me, con leggera irritazione dell'acconciatrice che stava già lavorando con della lacca ai suoi splendidi e fintissimi boccoli – ho supplicato il parrucchiere di non fare niente di così esagerato per me, devo solo sperare che mi ascolterà davvero, "l'ho incrociato ad un bar in paese mentre ero con Alex..."
"Siete delle fan di Dario?" l'intervento non richiesto del parrucchiere, che spegne addirittura il phon per l'occasione, mi stampa all'istante un'espressione inorridita sul volto, "eh, è normale che la vostra amica non ve l'abbia mai fatto incontrare... è un tipetto piuttosto geloso!" conclude con una strizzata d'occhio.
Il mio orrore aumenta ulteriormente.
La vostra amica.
"Noi non siamo amiche della sposa..." le parole mi escono dalla bocca con foga con disgusto – troppo disgusto, forse, considerando che il parrucchiere sembra essere un suo amico.
Lud mi colpisce con una gomitata nemmeno troppo indiscreta e ride come se la mia fosse una battuta.
"Cioè, ovviamente l'abbiamo conosciuta, ci siamo uscite qualche volta..." mi affretto a correggermi con un tono tristemente poco credibile, "ma è stato Dario a invitarci al matrimonio, non abbiamo bisogno della raccomandazione della sposa per incontrarlo."
Il parrucchiere che sta lavorando su di me e la ragazza alle prese con i boccoli di Ludovica si scambiamo un'occhiata eloquente.
Forse sono stata troppo acida.
"Errore mio, errore mio," il parrucchiere riaccende il phon, "pensavo di aver inquadrato gli invitati della sposa e quelli dello sposo, e invece...!" mi propina un sorriso di circostanza nonostante tutto.
Non so bene cosa intenda dire con questa sua ultima affermazione, ma non credo di avere la forza di indagare oltre. Non so nemmeno di cosa eventualmente dovrei andare più fiera, se di essere associata a Dario o di essere associata a lei.
Il rumore del phon, le chiacchiere inutili di Ludovica e della parrucchiera che si sono perse via a parlare di una loro amica stilista in comune, il sole fuori dalla finestra – perché sì, ovviamente, nonostante la parte più crudele di me abbia più volte sperato il contrario, non c'è nemmeno una nuvola in cielo – tutto contribuisce stranamente a rilassarmi, a farmi evadere.
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ALL-IN • tutto quel che resta [DAL 5 MARZO IN EBOOK E CARTACEO]
Romance[DAL 5 MARZO IN EBOOK E CARTACEO] Giulia Ferretti ha passato un'intera vita in preda all'ansia da prestazione, ingabbiata in un perfezionismo esagerato per sentirsi degna della sua famiglia. Studentessa modello alla facoltà di Fisica, non le interes...