Siamo finalmente tornati a casa nostra, ed il mio dolce CC non mi fa attendere molto prima di catturami tra le sue braccia, riservandomi ogni attenzione possibile. Mi bacia teneramente, mi porta in estasi solo accarezzandomi le labbra in quel modo tutto suo, estremamente seducente e ipnotizzante.
Quando si allontana per mancanza di ossigeno finalmente riesco a dare voce ai miei pensieri."Ti amo immensamente e anche se non lo abbiamo programmato io amo già il nostro bambino."
Si emoziona e una piccola lacrima scorre velocemente sulla sua guancia. Non me lo aspettavo.
Mi avvicino a lui e l'asciugo depositando dei baci leggeri sul suo viso."Sei semplicemente straordinaria e io sono immensamente fortunato ad avere te e questa piccola bestiolina che tra poco ci sconvolgerà la vita."
Sento le sue braccia forti stringermi a se, voltandomi e facendo aderire la mia schiena al suo petto. Una mano sul mio ventre e il naso fra i capelli a solleticarmi il collo.
"Ti amo Sacrofano." - sussurra - "Sarai una mamma stupenda."
Il momento di tenerezza sfocia in un bacio passionale e dopo pochi secondi mi ritrovo stesa sul letto sotto di lui, pronta a farmi consumare dal fuoco che solo lui sa accendere in me.
La mattina dopo mi alzo un po' spossata, con una leggera sensazione di nausea che mi porta a correre in bagno.
Dopo poco mi raggiunge anche Claudio, che deve essersi svegliato a causa della mia fuga eccessivamente repentina.
Mi tiene i capelli con una mano, mentre con l'altra mi accarezza la schiena."Cominciamo bene!" - sospiro un po' afflitta.
"Tutto ok?"
"Ma si, credo sia per via del piccoletto." - rispondo accarezzandomi il ventre.
La sua mano raggiunge presto la mia e ne intreccia le dita.
"Ei mostriciattolo, siamo a conoscenza della tua presenza da meno di ventiquattro ore e già cerchi di concentrare tutte le attenzioni su di te? Guarda che non puoi mica approfittartene e cominciare già da ora a far penare la tua mamma."
"Mi aiuti ad alzarmi? Mi sento un po' meglio ma vorrei andare a sdraiarmi sul letto."
"Allevi io l'ho sempre detto che sei un disastro vivente."
"Ei guarda che se sono così spossata è per colpa di tuo figlio." - faccio la finta offesa, ma inevitabilmente un sorriso compare sulle mie labbra.
"Nostro figlio." - sottolinea il pronome possessivo rimarcando quanto ora siamo legati nel profondo.
Mi solleva da terra facendo passare un braccio sotto le mie ginocchia, e con l'altro mi avvolge la schiena posando la mano sul mio fianco, e mi porta in camera da letto.
Durante i pochi metri che percorre, approfitto della vicinanza dei nostri visi per lasciare una scia di piccoli baci, dalla guancia al collo, posandone un ultimo più lungo sulla tempia.
Mi adagia delicatamente sul letto e si stende al mio fianco. Dopo pochi minuti sento il materasso alzarsi e l'acqua scorrere. Cullata dal rumore dell'acqua mi assopisco di nuovo.
È il suono del campanello a svegliarmi.
Claudio è ancora sotto la doccia, quindi mi copro con un maglione lungo di lana e vado ad aprire.Davanti a me trovo un uomo, all'incirca sui quarantacinque anni, che mi sorride.
"Piacere Giacomo, Conforti" - strabuzzo gli occhi - "Il fratello!"
Rimango interdetta il tanto che basta per farlo sgusciare dentro casa senza poter porre resistenza.
Mi chiudo la porta alle spalle e, solo quando mi concentro su di lui, mi accorgo di una strana fascia colorata che nasconde una bambina di qualche mese.
"Lei è Chiara, ha sei mesi."
"E lei è... è tua?"
"Si, sarebbe la nipote di Claudio. A proposito, dov'è lui?"
"Sta facendo la doccia, ma credo abbia quasi fatto."
"Bene, posso lasciartela mentre parlo con lui?" - mi chiede riferendosi alla piccola.
"Si certo, vado a chiamartelo intanto, tu se vuoi mettiti pure seduto."
Rientro in camera ancora un po' con la testa tra le nuvole.
"Sacrofano hai visto per caso un fantasma?" - ridacchia.
"No ma nel salotto c'è un uomo che dice di essere tuo fratello Giacomo."
"Cosa?!"
Si veste in tempo record per fiondarsi in soggiorno ed accertarsi con i suoi occhi della presenza di Giacomo."
"Ciao fratellino ti trovo bene. Alice potresti..."
Mi avvicino e accolgo la piccola Chiara tra le mie braccia.
"Io vado... se avete bisogno siamo in camera."
Lascio i due fratelli Conforti parlare da soli, sinceramente non sono poi così interessata alla loro conversazione, piuttosto sono molto presa da questo piccolo batuffolo che mi è stato affidato.
É così piccola ed indifesa, ed ha un odore buonissimo che non riesco proprio ad assimilare a nulla. Sta dormendo beatamente tra le mie braccia e non posso fare a meno di immaginarmi tra nove mesi con in braccio il mio piccolo confortino.
La posiziono al centro del letto sdraiandola sulla schiena, le metto un cuscino al lato, come protezione, per evitare una possibile caduta, mentre io mi sdraio al suo fianco e le lascio delle carezze delicate sul pancino.Mi estraneo completamente e non mi rendo conto del tempo che passa, solo dopo svariati minuti, Chiara sembra destarsi. Apre l'occhietto vispo e mi guarda intensamente. La tiro su e l'appoggio al mio petto per evitare che si metta a piangere, e sembra funzionare. Forse sentire il ritmo cadenzato del mio battito la calma. Emette qualche gorgoglio ed io mi giro istintivamente, trovando Claudio sull'uscio della porta intento a fissarci.
"Siete bellissime lo sai?"
"Grazie." - dico arrossendo.
"Giacomo se ne è andato. Mi ha chiesto di prendermi cura di lei per qualche giorno. Gli ho detto di no, ma è stato inutile, era già andato via."
"Non fa niente, a me non dispiace. Faremo un po' di pratica no?" - sorrido.
"Già... sai mi fa un certo effetto vederti con un bambino così piccolo in braccio."
"Brutto?"
"No, assolutamente. Solo strano, un anno fa non mi sarei mai aspettato nulla di tutto quello che abbiamo oggi. Poi scoprire che tra qualche mese saremo genitori e ora vederti con in braccio lei... rende tutto più reale."
"Credo oggi prenderò un giorno di permesso, dobbiamo organizzarci con la piccola, non può certo stare sola."
"Ora chiamo in istituto, non ho intenzione di lasciare due meraviglie del genere da sole per tutto il giorno."
"Avevi un'autopsia fissata per le 10:00."
"Diamine è vero, non posso nemmeno rimandarla."
"Bhe però potresti andare stamattina, fare l'autopsia appena arrivi e tornare per l'ora di pranzo e passare con noi il pomeriggio."
"Mi sembra una splendida idea Sacrofano, vorrà dire che cercherò di fare il prima possibile."
"Ci vediamo dopo amore. Ti aspettiamo."
"Ciao bellezze, a dopo." - mi lascia un bacio sulle labbra e accarezza il piedino della piccola.
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Un nuovo arrivo in casa Conforti-Allevi
FanfictionOne-shot E se Alice e Claudio scoprissero di aspettare un bambino?