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Una conseguenza è il dopo di un' azione.

Esse possono essere buone o deprimenti, dipende dall' azione a cui è dovuta.

Questo mi è rimasto impresso nella testa fin dai tempi di scuola, che non sono molto lontani visto la mia giovane età.

La legge della causa ed effetto mi ha spinta a pensare sempre prima di agire.

Forse, visto che sono sempre stata ad indugiare prima di fare un qualsiasi cosa, sono stufa di ciò.

Potrebbe essere una spiegazione del perché sono intenta a scambiarmi un bacio disperato con Justin, oppure il vederlo davanti alla porta di casa mia, ancora una volta, con un' espressione dispiaciuta e con uno sguardo di scuse mi ha fatto sciogliere, ancora una volta.

Non so darmi una spiegazione ma ho un suggerimento per me stessa: per una volta in vita tua non pensare a quello che potrebbe succedere domani, goditi il momento.

Stringo ancora di più il corpo possente del mio eterno chiodo fisso e mi lascio sfuggire dei gemiti che, come sempre ,non sono sgraditi da Justin.

Mi spinge verso dietro camminando fino al divano che mai come ora mi pare stretto, ma non importa.

Io sotto lui sopra. Una scena vissuta tante volte, ma mai come ora. Con disperazione.

Gli levo la maglia buttandola al indietro.

Lui mi lecca il collo, sapendo che mi è sempre piaciuto, infatti faccio un piccolo risolino.

Come dicevo, il divano è piccolo. Cerco di capovolgere le posizioni senza cadere ma ...tentativo inutile.

Vuole guidare lui il ''gioco''.

Mi leva la T-shirt aderente con un ghigno che danno luce ai suoi occhi castani che mi riportano alla mente i pomeriggi in cui giocavamo con il gelato.

Il reggiseno ,finalmente, liberano i miei seni che urlavano ''libertà''.

Essi hanno tutta l'attenzione del ragazzo che mi sta facendo ansimare.

Palpamento, un morso, due baci, un succhiotto e il contorno con la lingua portano il mio ''balcone'' ad un passo dal estasi.

Sicuramente il Jus lo ha capito infatti, scende verso l'ombelico che viene torturato con i denti e con quella lingua che tante volte ho assaggiato.

Anche i pantaloncini di jeans scivolano lentamente lungo le gambe tirati dalle mani di Justin che mi tocca in modo troppo lento, quasi a voler prolungare la cosa il più possibile.

I miei slip vengono scostati di lato per dar posto alla sua bocca esperta.

Morde piano una porte per poi succhiare l'altra.

I gemiti e gli ansimi accelerarono facendomi alzare e abbassare il petto in un ritmo già conosciuto dal mio corpo.

Mi sento tutta sporca, ma è solo una sensazione dovuta al essere bagnata.

Justin capisce che non reggerò a lungo e si fa spazio tra le mie cosce che lo accolgono ,ancora una volta, impazienti.

La disperazione si sente anche nelle spinte che sono partite in modo veloce e violento, ma non doloroso.

Anche i suoi ansimi si fanno più udibili man mano che le spinte aumentano, ma io sovrasto i suoi con i miei, che ora sono veri e propri urletti di piacere.

Arrivati all'orgasmo sento Justin più pesante sul mio corpo segno che è sfinito.

Sento le mie palpebre chiudersi e un sorriso formarsi sulle mie labbra.

È stato bello e soddisfacente agire d'istinto almeno una volta.

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Prima un occhio, poi l'altro.

Il metodo più efficace per un risveglio non brusco.

Vedo che sono ancora sul divano che non sembra più piccolo, ma solo un po' duro.

Vedo che una coperta avvolge il mio corpo nudo.

E vedo anche che sono sola.

-Justin?-chiamo con la speranza che sia in un' altra stanza, ma nessuna risposta sfama la mia speranza.

Se ne è andato, ancora una volta. E io ci sono cascata di nuovo.

Quante volte è successo che il tira e molla di Justin mi facesse versare lacrime come in questo momento?

Tante...troppe.

Ma questo non riesce a fermarmi dal ricadergli ai piedi ogni volta che lo desidera.

Ora manca solo aspettare la conseguenza.

Sono stata un'ingenua e ciò che verrà non potrò far altro che accoglierlo.

My corner:
Benvenuti su "Conseguenza", io sono Emily e spero vivamente che questa storia soddisfi le vostre aspettative.

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Conseguenza 》JelenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora