Le prime pagine

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Scrivo per non sentirmi solo.

La donna poteva essere molto giovane, forse anche carina, ma davanti a noi c'era solo la sua figura ingobbita, ferina e smunta. Gli occhi incavati e neri, i capelli rovinati simili a setole strappate. Il respiro era veloce, inferocito, con sbuffi di saliva, mentre ci fissava da sotto quel groviglio di capelli e il suo petto scarno si gonfiava e si abbassava. Era la prima volta che vedevo una bestia da così vicino.

Dalla finestra alle sue spalle la luce del tramonto creava un'ombra intorno alla sua persona, facendola sembrare più grossa e cupa di quanto fosse in realtà. L'avevamo disturbata nella sua stanza, convinti non ci fosse nessuno in questa casa. Le sue cose era sparse ovunque, ma davano l'idea di un caos ordinato e logico, almeno per siamo abituati a vivere noi. Probabilmente sarebbe andava avanti in quella esistenza insensata, ma ci siamo stati noi sulla sua strada, come fossimo una cura per riportarla alla normalità. 

L'abbiamo guardata più degli altri, forse perché ci ricordava davvero quello che siamo stati, prima che tutto diventasse un noi o loro, vivere o morire. Non toccava a me decidere, ma prima o poi dovrò scegliere anch'io, e dovrò essere pronto.

Quel mucchio di stracci ambulanti, la maglietta viola con una stella, aveva mosso un passo e tanto era bastato. Un colpo di fucile, con tutta la sua violenza, l'ha scaraventata fuori dalla finestra mandandola in frantumi. Mi sono sporto per vedere e il suo corpo era precipitato giù dal primo piano. Il collo era infilzato in uno spuntone della palizzata, mantenendola così in piedi in una posa innaturale da bambola di pezza. La stella gialla sul petto beveva avidamente il sangue, cambiando colore. 

Gli altri si sono rapidamente sparsi per la casa per accaparrarsi le cose migliori. Qualcuno poi si sarebbe occupato anche di quella cosa.

Che cosa ce ne facciamo?

Questa domanda, posta dal Capo-gruppo, è rimasta senza risposta per un qualche minuto. Non sapevo cosa rispondergli perché credevo si riferisse a quella bestia volava fuori dalla finestra. Ha poi ripetuto la domanda tirando un calcio a una scatola, facendola sfilare sul parquet. Mi sono fatto avanti ed ho reclamato per me i quaderni e il materiale da disegno. La domanda quindi è diventa personale.

Che cosa me ne faccio?

Ho sempre provato imbarazzo nello scrivere a qualcuno, perché avrei dovuto essere perfetto, o almeno ci avrei provato fino al punto da dover strappare diversi fogli prima di sentirmi meno insicuro. In questo caso però è diverso, perché io non ti conosco e tu, molto probabilmente, non mi conoscerai mai. Con una probabilità ancora più alta, questa sarà l'unica occasione che avrai per leggere le mie parole.

Non so chi sei, perché sarai giunto qui, perché hai ottenuto questo diario e come interpreterai queste parole, per questo voglio solo dirti che, per quanto incredibile, questa è la mia vita e queste sono le cose che ho fatto per tenermela. Spero tu ci possa capire qualcosa e trarne un insegnamento.

Se farai attenzione ai dettagli, e il destino vorrà, magari ci troveremo ancora; me se hai cattive intenzioni, ti consiglio di desistere, perché sono preparatissimo a farti il culo.

Dopo aver reclamato i quaderni ho cercato un luogo appartato. Sono sempre solo, in teoria, ma ci sono anche gli altri del gruppo, siamo undici, sette uomini e tre donne, che mi guardano senza farmelo capire, e non mi sento mai davvero solo. Ci hanno messo un po' a smettere di guardarmi con sospetto, perché hanno capito che mi metto in disparte unicamente per leggere; tra l'altro sono il solo a farlo, nessuno sembra averne voglia, o il tempo, ma non mi dispiace, perché i libri e le riviste in buone condizioni sono così rari da trovare. Con un po' di fortuna si possono trovare anche fumetti e manga, riviste con bellissime persone sulla copertina e giornali ingialliti. La parte più dolorosa però è dover scartare ogni tanto qualcosa. Lo zaino pesa e un chilo può fare la differenza tra sopravvivere e restare indietro.

Pagine da un sogno passatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora