CAPITOLO 3

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La fila era veramente lunghissima. Sono ormai quasi quindici minuti che aspetto e sto diventando un ghiacciolo. Vedo una cabinovia con un posto libero che sta partendo e mi fiondo dentro senza badare ai miei genitori che mi chiamano per salire con loro,fa veramente  troppo freddo e non potevo resistere ancora  molto. Mi tolgo i guanti,prendo un fazzoletto e mi soffio il naso rosso .Appena alzo lo sguardo mi accorgo che sono circondata da ragazzi con lo slittino e un sorriso divertito e imbarazzato mi spunta sul viso.Prendo il telefono e comincio a scrivere a Giorgia come stanno andando le vacanze. Fisso lo schermo in attesa di una risposta quando senza rendermene conto alzo lo sguardo e osservo il ragazzo che mi stava fissando in un modo al quanto strano. Lo fisso con un punto interrogativo sulla faccia e  lui abbassa lo sguardo accennando un sorriso malizioso.

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Neanche mi accorgo che siamo arrivati in cima e un pò dispiaciuta esco e aspetto la mia famiglia mentre guardo il gruppo di ragazzi dirigersi verso la pista degli slittini .

Stiamo sciando da ormai due orette e oltre a guardare il panorama non faccio altro che pensare a quel tipo. Era la prima volta che ricevevo uno sguardo del genere da un ragazzo. Oltretutto era veramente figo: capelli corti e scuri,spettinati e lasciati cadere sul viso,occhi marroni profondi e penetranti,alto e credo anche abbastanza muscoloso,anche se questo non si vedeva per colpa di quella schifosa tuta da sci.

"Basta vi prego andiamo a mangiare!"

Non ce la faccio più,sto morendo di fame.

Andiamo finalmente nella baita calda e caccio un sospiro di solievo appena sento il caldo pizzicarmi la pelle gelida. Subito la mia espressione di gioia evapora quando vedo il gruppo di ragazzi seduto ad un tavolo.

opera del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora