CAPITOLO 2

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Siamo quasi arrivati.Io e i miei fratelli stiamo ammirando le montagne completamente ricoperte dalla neve bianca. Sembra tutto così meravigliosamente perfetto qua...

"Guardate ragazzi,le mucche!" commenta mia mamma con grande enfasi.

Come se non ci fosse altro di più bello delle mucche. I miei fratelli si girano e fanno versi di stupore mentre io noto una cosa molto più interessante che attira la mia attenzione: una strana panchina,più che strana...sola. Era una panchina sola nel bel mezzo del bosco...senza alcun senso

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"Dai Veronica fai qualcosa!"

"passami quella!"

Prendo la mia valigia e sorpasso i tre scalini in legno,apro la porta e finalmente la vedo,ancora più bella dell'anno prima.

Faccio un respiro profondo,un profumo buonissimo invadeva la casa.

"Eh..hai intenzione di entrare?"

"si scusa"

Entro nella mia camera,tutta in legno,mi butto sul morbido letto e chiudo gli occhi.

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"svegliaa"

"um....un giorno o l'altro vi picchio tutti quanti se non la smettete di svegliarmi in questo modo!"

"gne gne gne"

Odio essere svegliata di scatto,sinceramente odio propio essere svegliata,se fosse per me dormirei fino alle undici tutti i giorni. Mi alzo dal letto e realizzo un ultima volta che mi trovo in montagna,vado in bagno,mi lavo il viso e guardo l'orologio riflesso sullo specchio: 10:05,Bhe dai,neanche tanto presto. Mi dirigo verso la cucina dove trovo il resto della famiglia e mangio due cose in croce come ogni mattina. Torno in camera e mi infilo la tuta da sci che mi fa sembrare una palla umana,oltretutto mi sento anche molto scomoda. Sono molto contenta di andare a sciare,anche se la mia voglia di rimettermi gli scarponi é pari a 0.

Siamo arrivati sulle piste e dopo aver fatto skipass e tutto ci immergiamo nella fila di persone che aspetta di entrare in cabinovia.

opera del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora