In fondo non è successo niente in cabinovia quindi non posso farmi chissà quali illusioni. Torno in me e seguo la mia famiglia che si siede in un tavolo abbastanza lontano rispetto al loro. Mi tolgo gli strati di vestiti che mi opprimono e dopo neanche dieci minuti sento già chiamare il nostro numero.
"tavolo 3!"
Mi alzo di scatto e mi dirigo verso il bancone dove la zuppa mi aspetta.
Solo adesso noto che sono molto ridicola con questi mattoni ai piedi. La mia camminata assomiglia propio a quella di un pinguino.
Afferro il vassoio con l'acquolina in bocca ma appena mi giro mi scontro con qualcuno facendo cadere tutto ciò che aveva in mano.
"Oddioo scusa!"
Merda . Era propio lui.Il ragazzo della cabinovia.
Mi accuccio subito per raccogliere ciò che è
rimasto dei nostri pranzi e lui fa lo stesso.
Il mio battito è accellerato e sono diventata leggermente rossa in viso.
Continuo a sentire il suo sguardo su di me mentre pulisco la zuppa con un fazzoletto e ad un certo punto le nostre mani si toccano, posate sulla bottiglietta d'acqua.
Classico. Con tutto quello che poteva succedere propio le mani che si toccano.
Alzo lo sguardo e mi perdo nei suoi occhi ipnotizzanti . Lui sorride e io ricambio. Rimaniamo a parlare con gli occhi per qualche secondo fino a quando non mi accorgo che ci stanno guardando tutti. Compresi i miei genitori.
Mi aspettavo dicesse qualcosa,ma niente, tolgo la mano,mi alzo e lo guardo di sfuggita un ultima volta prima di tornare a sedermi.
"Chi è quello?"
"...nessuno"
********
Continuo a pensare a ciò che é successo oggi. Le nostre mani che si toccavano, i nostri sguardi così legati,eppure non aveva detto niente. Nemmeno una parola.Sarà stato solo un caso, niente di che.
So solo che spero tanto di rivederlo, ho voglia di perdermi ancora nei suoi occhi e di sentire il suo respiro sulla pelle.Ho ancora voglia di provare quel senso di imbarazzo così piacevole, di provare amore.
Prendo il cellulare,chiamo Giorgia e le racconto tutto. Urletti di gioia schizzano dalla sua bocca ad ogni frase che dico e non posso fare a meno di buttarla sul ridere con lei.
Sono ancora immersa nei miei pensieri quando mi ricordo che purtroppo devo anche fare i compiti per casa,a meno che non voglia ritrovarmi il giorno prima a mezzanotte come una pazza disperata che tenta di ricopiare tutti i compiti per le vacanze dallo schermo di un telefonino.
Così, contro voglia come sempre, apro il libro di latino e comincio a studiarmi la terza declinazione.
Sono circa le 19.30 e lancio il maledetto libro di latino sul letto. Non lo avrei più aperto di sicuro per circa una settimana.
É la vigilia di Natale e cominciamo a preparare la tavola fregandocene della tradizione e riempiendola di tutte le schifezze possibili e immaginabili. Mi assicuro che le casse con le canzoni natalizie siano accese e iniziamo a mangiare. Finalmente arriva l'ora del pandoro con la crema al mascarpone. Sarò aumentata circa di cinque chili ma non importa perché era veramente squisito.
Non é nemmeno mezzanotte ma mi sto preparando per andare a dormire. Non vedo l'ora che sia domani: svegliarmi sotto il piumone morbido e caldino, con quella luce accogliente e rilassante, aprire i regali e festeggiare insieme.
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opera del destino
RomansaMi giro e mi blocco davanti a quella bocca perfetta e a quegl'occhi marroni che mi stavano letteralmente divorando.