Capitolo 3

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L'arrivo dell'autobus spezza il rito della "sigaretta mattutina" e mi costringe a rinunciare agli ultimi due tiri della sigaretta. Salgo sul mezzo di trasporto e scelgo un posto senza nessuno accanto. Mi siedo appoggiandomi sul finestrino e faccio partire la musica nelle cuffie lasciandomi trasportare dai pensieri, mentre fisso la strada che si muove sotto di me. Trasportato da questo piccolo momento di pace chiudo gli occhi, li rilasso: mi bruciano. Inizio a maledirmi per non aver dormito questa notte; ma alla fine la stanchezza prende il sopravvento e cado in uno stato di dormiveglia.
Durante il tragitto strane immagini si disegnano nel buio delle palpebre.
Una nave.
Una volpe che corre.
Una bussola.
Questo "sogno" s'interrompe dopo qualche fermata: qualcuno mi si è seduto vicino.
Apro gli occhi pigramente e lo guardo in modo furtivo per non farmi notare; è un ragazzo: i suoi capelli castani sono scompigliati come se non li avesse pettinati, i suoi occhi azzurri sono concentrati sullo schermo dell'iPod che stringe tra le dita affusolate e con la lingua si inumidisce le labbra.
Un suo movimento della testa mi riporta alla realtà, così stacco gli occhi dal suo viso e fisso il suo iPod: sta cercando una canzone, credo, scorre tutti i brani della sua libreria e si sofferma su uno. Lo sceglie.
Nello stesso momento inizia una nuova canzone nelle mie cuffie; torno a guardare l'iPod del ragazzo vicino a me e con stupore noto che stiamo ascoltando la stessa canzone.
Divertito da questa coincidenza sorrido e torno allo stato di dormiveglia iniziale.
Vedo altre cose, non sono ben definite, immagini per lo più astratte.Sono concentrato sul dare un aspetto alle forme astratte che vedo: un gatto, una gabbia, altre cose -Harry..- qualcosa mi tocca e mi scuote leggermente -Hey Harry, la prossima è la nostra.- mi sveglio lentamente al suono della voce familiare ed inizio a mettere a fuoco dei ciuffi verdi ed un volto ben conosciuto -Haaarry!- mi alzo dal mio posto e mi avvicino a Michael -Grazie per avermi svegliato.- gli dico -Oh è il minimo!- mi dice sorridendomi; mi guardo intorno cercando il ragazzo che mi si era seduto vicino prima, senza trovarlo.
L'autobus frena ed io e Michael scendiamo avviandoci per andare a scuola. Non succede nulla per tutto il tragitto, parliamo del più e del meno, di quanto le nostre scuole siano noiose, prendiamo in giro qualche prof e parliamo a vanvera fino a quando non siamo costretti a dividerci.
Michael mi abbraccia ed io ricambio
-A dopo Harry!-
- A dopo.- rispondo.

Sono sulla via per arrivare alla mia scuola, sono da solo e molto probabilmente anche in ritardo: guardo l'orologio.. Manca qualche minuto alle otto.
Continuo a camminare e sento la stanchezza di una notte insonne e di 20 minuti di dormiveglia su un autobus; ripenso al ragazzo che mi si era seduto vicino.
Poi ripenso a Calum, che fine aveva fatto? Perché non era con Michael?
Ma poi me ne dimentico e non gli do tanto peso.
Avvolto in una nebbia di pensieri entro a scuola e vengo accolto da Becca, una donna sulla quarantina con dei riccioli biondi e leggermente in carne, nonché la bidella addetta alla segreteria.
Rispondo al suo saluto con un cenno della testa e mi dirigo velocemente in classe, dove Liam mi sta aspettando occupandomi il posto.

"Goodbye" [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora