Capitolo 2.

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Circa un'ora dopo l'inizio del viaggio ci fermammo ad un autogrill.

Cercai di non guardare Johnathan per il tragitto percorso, non volevo scambiare nemmeno una parola con lui, infatti ascoltai il mio amato Gemitaiz fino all'arrivo all'autogrill.

"Okay, avete dieci minuti e poi ripartiamo" disse Tony scendendo dall'auto; lui e mio padre andarono diretti al bar per prendere da mangiare e scambiare due chiacchiere in privato, io invece rimasi affianco all'auto e accesi una sigaretta.

Johnathan si mise davanti a me.

"Cosa vuoi?" chiesi aggrottando le sopracciglia.

"Beh, non mi hai rivolto la parola per tutto il tragitto tesoro" abbozzò un mezzo sorriso.

"Avevo di meglio da fare, ora se non ti dispiace" e così rimisi l'auricolare nell'orecchio.

Me lo tolse imediatamente, "Devo romperti i coglioni in qualche modo no?" disse ammiccando, "Sei proprio uno stronzo" dissi alzando gli occhi al cielo.

"Uhm tesoro, sono fatto così" e rise

Sempre il solito, non era cambiato di striscio.

Non mi importava, non avrei mai dimenticato ciò che successe anni prima.

Tony e mio padre arrivarono e ripartimmo.

"Ah non vi abbiamo detto dove andiamo, abbiamo detto solo al mare ma non dove, volete saperlo?" mi tolsi la cuffietta per ascoltare Tony, "Sentiamo" risposi annoiata, "Miami babyy" disse ridendo assieme a mio padre.
Ccosa?? Miami? 

Spalancai gli occhi e guardai Johnathan, "E' vero?"

"Si, tesoro, e vedrai come ti diverterai con me" aveva sempre un tono scherzoso, ma non lo sopportavo lo stesso a quall'idiota.

"Credi davvero che uscirò con te a Miami?".

"Certo tesoro, lì ho un auto e casualmente non abbiamo la casa in centro ma in periferia, quindi niente autobus ne pullman, se vuoi girare devi venire con me".

"Fanculo" dissi, mi misi a guardare fuori dal finestrino e rimisi l'auricolare nell'orecchio.

Lui rise, abbassò il finestrino e si accese una sigaretta.

Il viaggio durò un eternità ma finalmente alle cinque del pomeriggio arrivammo alla casa, o meglio dire alla reggia, cazzo quella casa era enormemente grande!

Presi la mia valigia ed entrai in casa, era bellissima.

"Scegli la camera che preferisci al piano secondo, io e tuo padre abbiamo già occupato le camere del pian terreno".

Si, si erano posizionati lì perché così erano più vicini alla cucina.

Salii le scale e scelsi l'ultima camera alla fine del corridoio, entrai e appoggiai la valigia sul letto, la aprii e sistemai tutti i miei vestiti nell'armadio, misi la trousse, l'accappatoio e un asciugamano nel bagno.

Il bagno era magnifico, aveva una doccia doppia e una grande vasca, lo specchio occuppava tutta una parete dove c'erano anche due lavandini.

Mi affacciai alla finestra e vidi un enorme giardino con una piscina.
Maledizione non potevo farmela scappare!

Faceva dannatamente caldo quindi mi svestii e mi misi in bikini, uscii dalla camera con un asciugamano messo sotto le braccia per coprire il mio corpo, l'avrei tolto solo dopo essere uscita da casa.

Stavo uscendo dalla porta della camera quando trovai Johnathan sulle scale che portava in camera la sua valigia.

"Ah ti sei messa in fondo? Allora vengo a farti compagnia" aprii la porta davanti alla mia camera e prima di chiuderla mi sorrise e disse "Vai in piscina tesoro? Uhm ci faccio un pensierino".

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