Parte senza titolo 2

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Edera aspettò che Hambur chiudesse la porta, aveva solo due ore di tempo per scappare. Dopo  cena, fingendo un colpo di sonno, si era ritirata in camera. Indossò qualcosa che le tenesse caldo, poi si addormentò. Sapeva che Hambur, aprendo la porta della camera per controllare se tutto andasse bene, l'avrebbe svegliata e così fu. Per mesi aveva costruito un valido itinerario per attraversare il castello nel minor tempo possibile e dopo aver indossato stivali e mantello ed aver preso tutto il necessario, lo seguì. Senza farsi vedere da guardiani o sentinelle del castello, Edera arrivò davanti alla porta della stalla, questo era il momento che più la spaventava perchè sapeva che non sarebbe stato facile sottrarre un cavallo sorvegliato da Ezis e non ci sarebbe stato modo di corromperlo, sperava solo che egli, rintronato dall'alchol, stesse dormendo. La principessa, aprendo molto lentamente la piccola porta di legno della stalla, sentì un forte rumore, Ezis non era tipo da farsi fregare, ma Edera aveva troppo da perdere per non essere efficiente; infatti con la mano afferrò l'elsa della spada che portava legata al fianco, lo stalliere non fece in tempo a difendersi che si ritrovò la lama sulla gola. ''Chi siete?'' chiese Ezis sapendo la risposta, ''Non fate finta di non avermi riconosciuto, ho troppa stima di voi, mi dispiace solo di dovervi costringere a disobbedire agli ordini del re'' rispose lei con voce sincera. ''Allora ditemi cosa posso fare per voi'' disse lui titubante, ''Liberate Ira, siate veloce'', Ezis obbedì senza fiatare, liberò il cavallo e diede le redini alla principessa. ''Un giorno mi farò perdonare, questa è una promessa'' disse lei guardandolo negli occhi, Ezis capì che era la verit. ''Ora ti prego, siediti su questo fieno e lasciati legare, non stringerò troppo forte'' continuò la ragazza. Lasciò per un attimo le redini di Ira, prese una corda che aveva nascosto la mattina e legò gambe e mani dello stalliere in modo tale che non potesse muoversi, lui le disse sorridendo ''mai avrei pensato di dovermi difendere dalla sua spada'', la principessa gli stampò un bacio sulla guancia dicendo ''E' anche grazie a voi se ho avuto il coraggio di farlo'', i due si scambiarono uno sguardo di intesa, poi Edera lo imbavagliò e lo aiutò a stendersi sulla paglia. Uscì di soppiatto dalla stalla trascinando il cavallo con sé. Una volta giunta davanti alle sentinelle sentì una voce squillante che disse: ''Chi vuole scappare dal castello di sua maestà in piena notte? Di certo non qualcuno che abbia buone intenzioni, giusto Redht?'' accompagnato dal grugnito di un uomo sulla quarantina. ''Sono la principessa Edera, ho con me molti zink, se mi lascerete andare senza domande saranno vostri'', lo sguardo di intesa fra i due fu inequivocabile e la principessa stava per lanciare il sacchetto pieno di monete quando sentì un trambusto provenire da una casetta della servitù a pochi metri di distanza. ''Fatemi passare e saranno vostri'' ripeté con voce concitata la ragazza, ''forza sbrigatevi, non c'è tempo da perdere''. I due si misero all'opera, ma sembrava che il ponte levatoio fosse stato costruito con l'intento di avvisare i regnanti in caso di fughe notturne, infatti il fracasso fu tale da svegliare metà castello. ''Ecco la vostra ricompensa'' urlò la principessa lanciando le monete, ''a buon rendere'' bofonchiò mentre saliva sul fido destriero e stava per lanciarsi al di fuori della sua prigione quando la porta della casetta in cui aveva sentito i rumori si aprì e una figura agile inseguita da due sagome enormi iniziò la sua corsa. Urlava a squarciagola ''non mi lasciare qui, aspettami''. Edera capì subito di chi si trattasse, si voltò in groppa al cavallo verso la porta d'ingresso finalmente aperta, sentiva gli occhi della figura che correva su di sé, sentì la sua disperazione, ma si preparò comunque alla partenza. Bastarono pochi secondi per decidere, aspettò che l'esile sagoma fosse il più vicino possibile, poi le tese una mano e la issò dietro di sé con tutte le forze che aveva in corpo ''tieniti, se cadi io non mi fermo'' urlò e mentre diceva quelle parole Ira iniziò a correre quasi capisse l'impellenza dell'andare via.

Fu una notte silenziosa scandita dagli zoccoli del cavallo sul terreno sconnesso, le braccia dell'amica strette in una morsa lungo i fianchi come se temesse di essere lasciata lungo il cammino. La tensione tra le due era fortissima e durò per tutto il percorso fino alla prima tappa in cui giunsero alle luci dell'alba. Edera, nonostante la sua clausura forzata, aveva visitato numerosi territori al fianco di Hambur e per lungo tempo aveva architettato un piano a tappe per non farsi rintracciare. Il servo del re si rese conto delle intenzioni della principessa, erano troppe le domande che ella poneva sbadatamente nelle loro gite fuori porta, ma non fece nulla per distoglierla dal suo intento. ''Scendi'' disse Edera seccamente e Fanie non si fece pregare, le ore seduta su quella sella scomoda l'avevano scombussolata. ''Entriamo lì dentro'' continuò Edera indicando un'apertura nella roccia, coperta da cespugli spinosi, tirò fuori la piccola spada e aprì un varco oltre il quale comparve un'umida grotta di roccia liscia. Senza proferire parola la principessa tolse dalle spalle le due sacche di pelle ricolme di provviste e cose utili per il viaggio, prese da una di esse una coperta spessa di montone che lanciò all'amica, poi ne tirò fuori un'altra e adagiandola al suolo ci si avvolse. ''Dobbiamo stare in silenzio ancora per molto?'' chiese Fanie in modo ironico, la principessa alzandosi di scatto iniziò a sbraitare ''tu sei assurda, potevano raggiungerci, ora è un casino, dobbiamo cercare un altro cavallo, siamo molto più riconoscibili, ci troveranno subito e non usciremo mai più dal castello'' gesticolava urlando e l'amica iniziò a sovrapporsi con la voce ''ah io sono assurda? tu mi avresti lasciata lì da sola, chissà quando saresti tornata, per fortuna mi sono resa conto che ti stavi dando alla fuga'' ''scusami se per una volta volevo fare qualcosa da sola, mi dispiace di non averti avvisato'' ''ma figurati, sono abituata ai tuoi atteggiamenti da stronza'' il silenzio calò di colpo, poi un sorriso si aprì sul volto di Edera ''ce l'abbiamo fatta'' disse guardando la piccola amica ''ora non dobbiamo farci trovare'', anche Fanie sorrise ''ce la faremo, basta solo organizzarsi''.

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⏰ Last updated: Oct 12, 2020 ⏰

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EderaWhere stories live. Discover now