CAPITOLO 23

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STEVEN 

"Mi dispiace, ma non credo sia possibile" mentre lo dico mi allontano preventivamente. 

Quando poco fa l'ho sentita descrivere ciò che sarebbe stata in grado di fare se le fossero capitati tra le mani i suoi persecutori, mi sono stupito. 

Possibile che uno scricciolo come lei, sia in grado di infierire con tale crudeltà? 

Meglio non verificarlo di persona, al momento mi accontento del suo sguardo assassino. 

"Cosa non è possibile?". 

"Jennifer ascoltami, il detective è stato chiaro, tu e Maria state rischiando la vita. Scopriremo perché siete state prese di mira, ma nel frattempo avete bisogno di protezione…". 

"Mio…Claudio mi può proteggere e anche Robert, oppure non hai fiducia in lui? So che fa parte della tua cerchia di amicizie e non credo che sia un caso " si ostina ad insistere. 

"Hai ragione, mi fido di Robert, sarebbe in grado di proteggerti" ma chi ti proteggerà da lui? 

"… hai pensato che potrebbe trovarsi in pericolo anche lui  frequentandoti?". 

Bene amico l'hai fregata! Che colpo di genio  ho avuto. 

La vedo abbassare lo sguardo a terra. 

Steven 1 Jennifer 0.

"Hai ragione, ma se pensi di tenere me e Maria segregate per tre giorni, tanto vale partire oggi stesso" rialza lo sguardo fiero, guardandomi dritta negli occhi. 

Se non fosse che la situazione è tragica, mi farei un grossa risata per l'espressione buffa del suo viso. 

"No Jenny non ne ho alcuna intenzione. Soltanto mi devi promettere che se vorrete uscire lo farete con me ed Alan, nessun altro, tanto noi siamo già coinvolti". 

Muove la testa per assentire e, senza rispondere, si avvia verso l'auto dove ci attendono i nostri amici. 

Il rientro avviene nel più totale silenzio. 

Non so gli altri a cosa stiano pensando, ma personalmente decido di contattare Dick, lui sarà in grado di consigliarmi in merito ad un servizio di sorveglianza. 

Se Jennifer pensa che mi fidi della sua parola, si sbaglia. 

Parcheggio l'auto sotto la palazzina. 

"Jenny?" la fermo quando sta per scendere. 

"Penso io ad avvertire Robert, invento una scusa plausibile circa una riunione dell'ultimo momento e mi scuso da parte tua, non è il caso di metterlo al corrente della situazione, sarebbe in grado di correre in tuo aiuto…e non possiamo permetterlo" dico senza darle la possibilità di ribattere. 

Assente di nuovo senza proferire verbo e questo mi preoccupa, la sua remissività non mi convince. 

Cosa starà eleborando quella testolina ricciuta? 

Scendo dall'auto e, insieme ad Alan, le scortiamo fino al portone. 

"Forse è il caso che parliamo anche con il vostro amico… saliamo con voi" dico loro mentre oltrepassano la soglia. 

"No!" rispondono in coro, poi è Maria a proseguire parlando italiano, ben sapendo che lo comprendo perfettamente. 

"...o meglio…ci parliamo noi con Claudio, lui è…un po' orso e…non vuole estranei in casa" scambia uno sguardo significativo con Jenny e la cosa mi mette in allarme. 

Cosa stanno nascondendo? 

"Correrò il rischio" entro nell'androne e comincio a salire le scale. 

Quel maledetto giornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora