CAPITOLO 36

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STEVEN

Mia madre è andata via da un'ora, quando mi scopro insofferente e desideroso di vedere la piccoletta. 

Le ho concesso il tempo materiale per smaltire la rabbia verso Angela, nel caso ce ne fosse stato bisogno. 

"Sarah io vado a casa, sono stanco. Riferisci ad Alan di sostituirmi per il resto della giornata…ci vediamo domani" non le do modo di rispondere e mi avvio verso l'ascensore privato. 

Lo sblocco di nuovo e digito il piano relativo all'attico. 

Ho il respiro affannoso, come se avessi corso e allento il nodo della cravatta scelta da Jenny. 

È da quando è andata via mia madre, che sento l'aria mancare e l'ho attribuito alla voglia di rivedere il mio amore, non si dice che qualcuno ti può mancare come l'aria che respiri? 

Sto ancora sorridendo mentre si aprono le porte del mio appartamento. 

"Jenny?" chiamo per non metterla in allarme. 

"Principessa sono tornato" provo di nuovo. 

Non si sente alcun rumore…sarà sotto la doccia… 

Entro nella sua stanza e poi in bagno…nulla.

Magari mi sta aspettando a letto e vuole farmi una sorpresa…piccola peste. 

Anche in camera mia tutto tace ed inizio ad agitarmi. 

"Jenny…" urlo aprendo ogni porta di ogni stanza… Non la trovo da nessuna parte. 

Il tarlo del dubbio comincia ad insinuarsi dentro la mia testa e vado di nuovo in camera di Jenny. 

Apro l'armadio…vuoto.

Vado in bagno e dentro il mobile sono scomparsi tutti i prodotti di estetica presenti ieri. 

Torno in salotto come una furia e chiamo Sarah con l'interfono.

"Sai dov'è Jennifer?" urlo. 

"Steve …la Pellizzoli?" al mio grugnito di assenso continua. 

"Ma io non la vedo dall'altro giorno.." ora ricordo, nessuno a parte Alan sapeva della sua presenza nel mio attico. 

Le chiudo la comunicazione in faccia e chiamo Alan. 

"Jennifer é scomparsa, tu ne sai qualcosa?" urlo anche con lui, senza più freni. 

"Steve calmati…sono stato con te fino a poco fa, come potrei sapere dove si trova?" attacco il telefono senza rispondergli. 

Ho il cuore che sta per scoppiare e mentre prendo il cellulare per provare a chiamarla penso a ciò che potrebbe esserle accaduto. 

Ricordo di aver bloccato l'ascensore quindi nessuno è entrato, come nessuno può essere uscito. 

La linea da il segnale di libero, ma lei non risponde. 

Quando ha chiamato mia madre per chiedermi di farla scendere, non ha accennato a nulla riguardante Jenny, quindi ho dedotto che si fossero salutate in amicizia. 

Riprovo a chiamare Jennifer ma la linea squilla ancora a vuoto. 

"Steve…che fine ha fatto Jennifer, l'hai scoperto? " Alan è dietro di me. 

Il mio amico c'è sempre quando ho bisogno di lui. 

"No…io...non risponde neanche al telefono, ho paura Alan" sussurro senza più voce. 

"Amico, ascolta…chiama Angela, è stata l'ultima a vederla, magari ti può dare qualche indizio…".

"Tutti i suoi abiti, i suoi averi…se l'avessero portata via con la forza, non sarebbero ancora qui" non posso credere che se ne sia andata di sua spontanea volontà, non dopo quello che abbiamo condiviso… 

Quel maledetto giornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora