Afferrai la valigia piena zeppa di roba e la misi nel portabagagli ancora mezzo vuoto.
"Quante cose hai preso?" esclamó Jen
"Il necessario" dissi io ironicamente; mi sbizzarrivo sempre con i vestiti, gli imprevisti potrebbero sempre capitare, no?
Mio padre mise apposto le ultime cose, salimmo tutti in macchina e in pochi secondi eravamo già sulla strada per l'aeroporto.
Dopo una ventina di minuti arrivammo, e parcheggiammo la macchina in un grande cortile, pieno zeppo di altre vetture.
"Seguitemi" disse papà un po' di fretta.
Così corremmo veloci verso il check-in e depositammo le valige sul nastro trasportatore, per poi essere caricate.
Dopodiché facemmo tutti e quattro colazione con cappuccino e brioches in un piccolo bar vicino all'edicola, all'interno dell'edificio.
Erano le 8.20 e il nostro volo sarebbe partito alle 8.35.
Non ci restava molto, perció timbrammo tutti i biglietti e, insieme agli altri passeggeri, gli addetti ci accompagnarono all'aereo.
Avevamo i posti 123-124-125-126 della fila A, erano circa a metà del corridoio.
Ad un tratto sentii una voce rimbombare per tutto l'aereo:
"É il comandante che vi parla: banvenuti sul volo S2356 diretto a Los Angeles, ci auguriamo che possiate avere un viaggio confortevole e tranquillo."
Avevo un timore degli aerei perché quando feci l'ultimo viaggio c'erano alcune turbolenze, e perció avevo paura ció potesse succedere di nuovo.
Dopo che la hostess ci mostró le istruzioni di sicurezza, sentimmo il motore accendersi, e cominciammo a muoverci.
"Stringimi la mano" dissi a Jen che era accanto a me. "Certo sorellina" mi disse lei con tono dolce.
Ad un tratto fuori dal finestrino vidi le case diventare sempre più minuscole e capii che avevamo cominciato a volare.
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Stay with me ||Ross Lynch
Teen FictionCharlotte, 16 anni, è costretta a fare un viaggio con la sua famiglia in California, dove vive l'idolo di sua sorella Jennifer, ovvero Ross Lynch, che lei peró non sopporta. Ma gli imprevisti possono sempre capitare no? Cosa le succederà?