Capitolo 3

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Afferrai la valigia piena zeppa di roba e la misi nel portabagagli ancora mezzo vuoto.

"Quante cose hai preso?" esclamó Jen

"Il necessario" dissi io ironicamente; mi sbizzarrivo sempre con i vestiti, gli imprevisti potrebbero sempre capitare, no?

Mio padre mise apposto le ultime cose, salimmo tutti in macchina e in pochi secondi eravamo già sulla strada per l'aeroporto.

Dopo una ventina di minuti arrivammo, e parcheggiammo la macchina in un grande cortile, pieno zeppo di altre vetture.

"Seguitemi" disse papà un po' di fretta.

Così corremmo veloci verso il check-in e depositammo le valige sul nastro trasportatore, per poi essere caricate.

Dopodiché facemmo tutti e quattro colazione con cappuccino e brioches in un piccolo bar vicino all'edicola, all'interno dell'edificio.

Erano le 8.20 e il nostro volo sarebbe partito alle 8.35.

Non ci restava molto, perció timbrammo tutti i biglietti e, insieme agli altri passeggeri, gli addetti ci accompagnarono all'aereo.

Avevamo i posti 123-124-125-126 della fila A, erano circa a metà del corridoio.

Ad un tratto sentii una voce rimbombare per tutto l'aereo:

"É il comandante che vi parla: banvenuti sul volo S2356 diretto a Los Angeles, ci auguriamo che possiate avere un viaggio confortevole e tranquillo."

Avevo un timore degli aerei perché quando feci l'ultimo viaggio c'erano alcune turbolenze, e perció avevo paura ció potesse succedere di nuovo.

Dopo che la hostess ci mostró le istruzioni di sicurezza, sentimmo il motore accendersi, e cominciammo a muoverci.

"Stringimi la mano" dissi a Jen che era accanto a me. "Certo sorellina" mi disse lei con tono dolce.

Ad un tratto fuori dal finestrino vidi le case diventare sempre più minuscole e  capii che avevamo cominciato a volare.

Stay with me ||Ross LynchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora