Capitolo 5

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Non persi tempo: corsi verso di lei in fretta e furia e la abbracciai con tutte le mie forze.

"Quanto sei cresciuta piccola mia", mi disse con tono dolce.
"Mi sei mancata nonna", le risposi io continuando ad abbracciarla.
Salutó anche mia madre e mio padre e stampó a Jen un bacio sulla guancia.

Ci dirigemmo fuori dall'aereoporto dove ci aspettava un taxi, abbastanza grande da contenere tutti i bagagli.

La nonna disse il suo indirizzo al conducente, che subito accese i motori.
C'era molto traffico, soprattutto in centro città, ma la casa si trovava sulla costa, molto vicino al mare.

"Siamo quasi arrivati" mi sussurró la nonna nell'orecchio.
Sapeva benissimo che ero impaziente di andare a fare surf in mezzo a quelle onde fantastiche, lo adoravo!

Passarono altri venti minuti e finalmente giungemmo sulla soglia di casa Coop, illuminata dal sole di mezzogiorno.

"Mi é mancata molto questa casa, non vedevo l'ora di tornarci" annunciai con grande gioia al resto della famiglia.

Jen era perennemente incollata a quel suo maledetto telefono e, appena entrata nell'abitazione cercó una televisione per vedere il nuovo video musicale della sua band.

Malgrado fosse più grande di me, era più infantile, e non perdeva mai l'occasione per fare qualche battutina sui miei capelli che secondo lei erano 'troppo arruffati'.
Nonostante questo le volevo bene e sapevo che lei ricambiava.

La nonna aveva preparato un sacco di leccornie per pranzo, come l'hamburger, il mio piatto preferito.

Mentre assaggiavamo tutte quelle delizie, ci raccontammo cosa ci era successo in quei mesi durante i quali eravamo stati così lontani.
Io avevo iniziato il secondo anno al liceo e i miei voti erano tutto sommato discreti, mentre quelli di Jen un po' più bassi rispetto ai miei perché frequentava il quarto anno, che era molto più impegnativo.

Venne il turno della nonna: ci disse che era andata in pensione da qualche mese e perció aveva più tempo libero: invitava le amiche a casa, prendeva il sole sulla spiaggia e faceva passeggiate in riva al mare.

Ad un tratto suonó il campanello ed io mi alzai per andare ad aprire, ma la nonna mi disse di non scomodarmi.
Giró la chiave e sull'uscio si presentó un uomo alto, sulla sessantina:

"Ciao a tutti, mi chiamo George, disse con un sorriso stampato sul viso":
le sorprese non erano finite!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 09, 2015 ⏰

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