8. EPILOGHI

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Alla fine Isaac era andato via da quell'appartamento, triste, sconfitto.

E Peter si era sentito in colpa. Già, anche se si ripeteva che lui non ne sapeva niente dei sentimenti del ragazzo, che quella notte passata insieme a casa dell'ex Kanima con tutte le dannate stupidaggini che aveva potuto dire era dovuta al bere, che andando con suo nipote e Stiles lui non aveva tradito nessuno perché era un uomo libero e poteva fare sesso con chi voleva... anche se la sua ragione gli diceva che non c'era motivo per cui si sentisse così... lui si sentiva in colpa.

Si voltò verso gli altri due che ancora erano sdraiati sul letto, puzzavano di tristezza, dispiacere. Stiles anche dello stesso senso di colpa che Peter si sentiva addosso. Effettivamente l'umano sapeva già della notte che aveva trascorso con Isaac e cosa provava per lui quel licantropo. Lui sì che doveva sentirsi di merda, non Peter! E CHE CAZZO!

- Spero che vi sia chiaro che quello che è successo tra noi non si ripeterà mai più - cominciò il maggiore degli Hale, poi si rivolse all'umano - Stiles! Continuo a pensare che tu sia la persona giusta per mio nipote e... Derek! Per favore, ho bisogno di dimenticare ciò che abbiamo fatto, quindi evitiamo da oggi in poi qualsiasi argomento che possa ricordarmelo! - concluse parlando al nipote, però con il viso voltato altrove, non riusciva proprio a guardarlo dopo quello che era successo.

Peter si vestì ed uscì dalla camera, il suo era un chiaro invito affinché facessero lo stesso anche Stiles e Derek.

Derek fu il primo a raggiungerlo in corridoio: - È così difficile per te accettare quello che c'è stato tra noi due?

- Al momento sì - rispose sinceramente Peter.

- E in futuro? - chiese Derek, serio.

- Pure.

- Questo discorso è valido anche per me? - era stato Stiles ora a parlare, dopo averli raggiunti, ed essere rimasto ad ascoltare in silenzio fino a quel momento.

- Sì - Peter lo guardò dritto negli occhi - Non mentirò dicendo che su te, Stiles, non abbia fatto in precedenza alcun pensierino in proposito, né che non sia esistito quel momento, oggi pomeriggio, in cui io ho desiderato con tutto me stesso il corpo di mio nipote. E neanche dirò che non mi è piaciuto. Solo che ... forse perché sto diventando vecchio... vorrei qualcosa in più...

- Sentimenti? - Derek lo guardava sorpreso.

- Non so se si tratta proprio di questo... Dopo quella notte di cui non ricordo nulla, a Villa Whittemore, mi sentivo  appagato, in pace con il mondo, in un modo in cui non mi accadeva più da anni... non mi era mai successo, dopo aver fatto del sesso, di avvertire una sensazione così intensa, così totale - Peter non era sicuro di riuscire a spiegare bene quello che provava.

Stiles sorrise alle sue parole: - Io credo che sarebbe il caso che tu dessi una possibilità ad Isaac ... fosse solo per capire cos'ha avuto di così diverso e speciale quella notte con lui...

Peter lo guardò pensieroso, valutando le sue parole.

- Lo penso anch'io - disse inaspettatamente Derek.

Peter lo guardò sorpreso.

- Andiamo via? - Stiles si era rivolto direttamente a Derek.

Uscirono lasciando un Peter nervoso e, per la prima volta, intimorito ed indeciso sul da farsi.

Quando furono abbastanza lontani da essere sicuri di non essere ascoltati dalle orecchie del licantropo, Stiles esclamò: - Direi che è sulla buona strada per innamorarsi!

Derek annuì.

- E... per quanto riguarda noi due? - Stiles ora era teso, temeva la risposta che l'altro avrebbe potuto dargli.

- Anche noi siamo sulla buona strada...

E Derek mise un braccio intorno alle spalle dell'umano stringendolo a sé.

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Il maggiore degli Hale decise infine di dare quella possibilità ad Isaac.

E la sera in cui si sarebbero dovuti incontrare, Peter si mise bene in tiro per quell'ospite che avrebbe avuto a cena.
Un elegante ed emozionato Isaac si era presentato alla sua porta con una bottiglia di vino in una mano (ovviamente quello speciale di Jackson ed Ethan, che avrebbe permesso anche ad un licantropo di ubriacarsi) ed un dolce nell'altra.

Peter guardò perplesso il dolce: - Non ne avevo mai visto uno così... di cosa è fatto?

- Dello stesso vino che ho portato - rispose ridacchiando Isaac.

Peter inarcò un sopracciglio: - Vuoi farmi ubriacare di nuovo per approfittarti di me?

- Mi sembra ovvio!

E risero insieme.
Continuarono a ridere fino a quando non si sedettero a tavola.

Isaac guardò stupito la zuppa che gli stava servendo Peter: - Ha uno strano odore...

- Beh, è al vino rosso e forse ho un po' esagerato con la dose... - disse con un tono fintamente innocente Peter.

- E poi cos'altro hai preparato? - chiese Isaac.

- Carne brasata al vino, patate rosolate al vino, gelato affogato al vino...  - rispose con noncuranza Peter.

- E... quale vino hai usato? - domandò ancora Isaac, un sorriso divertito sulle labbra.

- Non so che vino fosse... me lo hanno regalato Jackson ed Ethan... - e Peter aveva assunto un'espressione birichina.

- Allora... buon appetito! - esclamò con gioia Isaac.

- Buon appetito! - e Peter gli lanciò uno sguardo intenso, colmo di dolcezza.

MANNAGGIA STI LUPIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora