cap 3|| domande personali

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narratore esterno

quando passato e presente si mescolano in un'unica e surreale realtà inevitabilmente tutte le certezze su cui è basata la vita odierna vengono messe in discussione dai ricordi e dalle ferite di un trascorso che si credeva archiviato.

Si sentiva proprio così Martino: come se, assieme a Niccolò, quella sera avesse bussato alla porta anche il ragazzino devastato da un amore non ricambiato che era stato.
ne era passato di tempo da quel periodo traumatico che, anche solo in piccola parte, avrebbe trascinato dentò sè per sempre.. eppure, a ogni istante in più che trascorreva assieme a lui, aveva l'impressione di star ricascando in una vita che aveva dimenticato.

"un penny per i tuoi pensieri!"
furono proprio una monetina che lo colpì alla nuca e la voce allegra di Niccolò a destarlo dai ragionamenti contorti in cui si era perso

"uhm nulla"

"non si può pensare a nulla"
constatò il corvino avvicinandosi piano al più piccolo
che se ne stava imbambolato seduto al centro di un accatastamento di scatoloni e cianfrusaglie

si scostò irritato da quella vicinanza:
"ok, allora nulla di cui voglia parlarti"

Niccolò lo studiò qualche istante silenzioso: comprendeva pienamente come potesse sentirsi soffocato dalla situazione, ma il trascorso che vi era stato tra i due non avrebbe potuto impedire per sempre una convivenza serena... si, avrebbe fatto di tutto per portare un clima in di amicizia tra quelle quattro mura, ne era sicuro.

attese qualche altro istante, poi ruppe il silenzio:
"sei spaventato ve'?"

Martino alzò lo sguardo tentando di mascherare dietro ad una finta indifferenza tutte le incertezze che gli stava inevitabilmente comportando la situazione

"no, sono irritato.. è diverso."

Niccolò sbuffò sedendosi sul pavimento leggermente più vicino a lui.. il poco che bastasse per non rimetterlo di nuovo in fuga:

"ma stai ancora incazzato con me?

Martino deglutì velatamente un piccolo nodo in gola:
"no.. perché dovrei-?"

Niccolò stava già abbozzando un sorriso

"-in fondo non è mica colpa tua se ti eri reso conto che quello che provavi per Aurora era troppo forte"

aveva concluso scimmiottando esattamente le stesse parole che aveva utilizzato il più grande anni e anni prima... si, aveva decisamente cantato vittoria troppo presto.

Niccolò prese un respiro profondo tentando di trovare le parole giuste per parlare a Martino senza irritarlo:

"che avrei dovuto fare?"

"Nico no ceh, non intendevo-"

"accantonare i miei sentimenti per non ferirti?"

Martino si perse un istante a fissare il vuoto tentando di nascondere i suoi occhi leggermente lucidi.. effettivamente non aveva tutti i torti, e la cosa lo irritava ancor di più:

"ne stiamo davvero parlando ancora?"
sbottò irritato come se l'argomento fosse oggettivamente superato da tempo, poi si alzò di scatto scomparendo dietro la porta della sua camera.

Niccolò lo segui fermandosi all'ingresso:
"dammi una possibilità Marti"

il rosso sbuffò mentre rifletteva sulla decisione più sensata da prendere, poi sorrise:

"ok.. facciamo un gioco."

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si chiama martino e niccolò minuto per minuto
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