“So let’s build the bridge , yeah ,from your side to mine .I’ll be the one to cross over, just tell me it’s not the end of the line.”
*Qualche giorno dopo*
Letizia sta lì ,sdraiata sul suo letto sul lato destro. Non riesce a dormire. Da quel primo incontro , sembra che quell’uomo la segua ovunque. Lo vede anche lì,all’uscita da scuola , ma per fortuna ,anche con l’aiuto di Luke (e all’esistenza dell’uscita d’emergenza ,sul retro) è riuscita ad evitarlo.
Ma non la perseguita solo fisicamente: il suo volto non lascia mai i suoi pensieri.
Poi qualcuno bussa .
“Ehi,sono io…Cal “ sente sussurrare.
Tira un sospiro di sollievo , si alza e apre la porta.
I due ragazzi si guardano per qualche istante.
“P-posso entrare o vuoi farmi restare qui tutta la notte?”
“A-ah, sì,entra” risponde la ragazza mettendosi di lato per lasciare il passaggio libero.
“D-devo dirti una cosa…”
La ragazza gli sorride. Poi gli fa cenno di sedersi sul letto.
“Hai presente quando tu avevi bisogno di me?”
Letizia annuisce ,calma.
“B-bene..ora sono io ad aver bisogno ..di te” dice tutto d’un fiato.
La ragazza rimane impietrita. Possibile che lui, Calum Thomas Hood ,le abbia chiesto aiuto?
“S-se hai bisogno di me ,bè..io ci sono”risponde accennando un sorriso.
All’improvviso il ragazzo si alza ,va verso di lei e l’abbraccia. Un’immagine ,come un lampo ,le piomba in testa . Questa cosa è già accaduta , non è la prima volta che si abbracciano ,ma la ragazza è ancora più sorpresa. Sente di nuovo il suo profumo e le sue braccia le trasmettono un immenso calore.
“C-Cal ,che succede?”
Il ragazzo ha paura. Paura, sì, anche se sa che sua sorella vuole solo il suo bene ,che sfogandosi sarebbe stato meglio. Aspettatte…è la prima volta che pensa a lei come una sorella. E’ la prima volta che non pensa a lei come “quella lì” o “quella bertuccia”.
“Ho bisogno di sfogarmi. I-io non ce la faccio più… le sogno ogni notte ,le vedo ovunque..” dice tornando sul letto.
“Chi? Chi sogni tutte le notti?”
“M-mia…mia madre e mia sorella… mi mancano ,mi mancano come l’aria…poi tu le somigli così tanto…somigli cosi tanto a Alex … il modo in cui sorridi ,come ti pettini i capelli ,o anche quando la chiamavo bertuccia quando mi arrabbiavo…”
“Bè, sulla cosa della bertuccia ne discuteremo in un altro momento..”
“E’ inutile ,tu sei comunque una bertuccia “
“Ah,e tu sarai sempre il solito Calum…dai ,vai avanti…”
“In questi giorni non faccio che sognare mia sorella… Accettare di avere una nuova famiglia non è facile.. Da una parte so che soffri anche tu..vorrei starti accanto , trovare un modo per farti sorridere.. ma non ci riesco..non ci riesco ,perché mi ricordi lei e-ed ho paura…ho paura di dimenticarla ,di dimenticare mamma…ho paura che i miei sentimenti possano cambiare…”
Nella stanza cala il silenzio.
Letizia si alza, va verso il ragazzo e l’abbraccia.
“Io credo che tu sia un fratello fantastico … “gli sussurra nell’orecchio.