Capitolo 17

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I rumori provenivano dalle mie spalle, oltre i confini di gioco, dove avevo erroneamente pensato non ci potesse essere nessuno.
Mi voltai verso la distesa di erba altissima e rimasi in silenzio.
I gemiti erano acuti e rochi. Fu quello a farmi capire immediatamente di chi si trattasse.
Oltrepassai il piccolo fosso e nel mentre cominciò a piovere fortissimo, così in pochi secondi mi ritrovai completamente fradicia.
L'erba mi arrivava alla vita.
Mi inoltrai ancora un po' e mi accovacciai creando una nicchia in mezzo all'erba. Non era stata esattamente una buona idea ma la curiosità mi aveva spinto istintivamente verso di loro e inoltre mi ero resa conto che chi mi stava alle calcagna era molto più vicino di quanto credessi, se fossi scappata nel bosco mi avrebbe presa di certo.
Ma anche così ero circondata: davanti avevo due che stavano scopando nel bel mezzo del gioco e dietro c'era qualcuno che mi stava seguendo.
Non mi mossi.
Certo, se fossi riuscita ad eliminare Harry Styles e Louis Tomlinson in un solo colpo sarebbe stato fenomenale ma non mi sembrava proprio il momento... che nervoso. Oltretutto non sapevo se toccarli per prima senza timbro sarebbe potuto risultare valido.
Guardai l'orologio: 00:37.
Avevo i capelli appiccicati alla faccia e un freddo terribile: mi sarei sicuramente ammalata.
Mi spostai piano piano, ancora non li vedevo. 
Li sentivo parlare a voce bassissima, ma non sentivo cosa si stessero dicendo.
Ero davvero spaventata, un po' perchè ero di notte da sola in un campo d'erba sotto un temporale e un po' perchè ero incappata nell'ennesima probabile figura di merda.
Non sapevo come agire: non volevo sorprenderli in quel momento, sarei stata davvero il loro incubo, però magari si stavano solo baciando... sì, sicuramente era così, per forza.
Il mio inseguitore si stava spostando, ma non nella mia direzione. Era estremamente silenzioso, come un ninja. Non capivo cosa cercasse di fare.
L'ansia di un possibile attacco a sorpresa mi spinse ad appoggiare le mani a terra e ad avanzare carponi sporcandomi completamente di terra e fango, ma in quel momento non mi importava.
Volevo davvero tentare di eliminare Louis per vendicarmi della serata alla villa durante la festa della scuola: sapevo che per lui sarebbe stato troppo umiliante da sopportare.
Sentivo di essergli vicina ma il rumore assordante della pioggia copriva in gran parte le loro voci.
Continuai ad avanzare quando all'improvviso una luce accecante mi abbagliò facendomi coprire d'istinto il viso con il braccio e stringere forte gli occhi.
Dopo pochi attimi riuscii a riaprirli e intravidi il mio inseguitore che, con una mossa fulminea, fuggiva nel bosco.
La vista, ormai abituata all'oscurità, ancora andava e veniva a causa di quel flash quando, a circa cinque metri da dove mi trovavo Harry e Louis si alzarono e corsero anche loro in mezzo agli alberi. Ma quel momento di sorpresa ed incertezza permise alla strana figura di volatilizzarsi.
Sarò onesta nel dire che presi uno spavento terribile. Non riuscivo ancora a mettere a fuoco cosa diavolo fosse appena successo.
Mi alzai di scatto guardandomi frettolosamente intorno e cercai di correre il più velocemente possibile verso gli alberi ma nel panico dimenticai dell'esistenza del fosso che avevo oltrepassato poco prima e feci un volo pazzesco, rotolando anche leggermente lungo la pendenza del bosco e schizzandomi faccia e capelli di fango e fogliame.
Avrei fatto ridere chiunque ma io ormai ero proprio incazzata. 
Mi sfiorò per la testa di scendere giù da Andrew e ritirarmi. Anche se a pensarci bene avrei dovuto ragionare anche su che direzione prendere per arrivare al falò.
Tentai di rimettermi in piedi e sentii qualcuno avvicinarsi.
Stavolta sarei stata definitivamente eliminata. 
-Ehi stai bene?- Harry mi toccò una spalla.
-Sì, credo di sì- cercai di constatare i miei danni ma riscontrai solo graffi un po' ovunque e una lieve sbucciatura al ginocchio.
-Mamma mia Aria sei andata in guerra mentre noi giocavamo?- commentò lui scherzando, cercando di smorzare la tensione.
Ridacchiai ma avrei voluto ucciderlo in quel momento.
Ci riparammo sotto un albero; la pioggia stava rallentando e i lampi sembrano essere cessati.
-Adesso ammazzo tutti, così sicuramente becco anche il colpevole!- Louis era accanto ad Harry e capii stesse per impazzire. Urlava a voce bassa, quasi ringhiando mentre si tirava i capelli all'indietro.
-Aria tu hai visto chi è stato? Hai visto... qualcosa?- mi chiese Harry parecchio preoccupato.
Anche Louis si concentrò su di me.
-No, io non mi sono resa conto mirasse a voi fino a quando non ha scattato- sperai davvero mi credessero.
Si guardarono e non mi risposero.
-Harry davvero non so nulla...-
-Va bene. Ti credo-
Abbandonai definitivamente l'idea di eliminarli.
Primo perché riflettendoci sarebbe stato impossibile verificare per Andrew senza vedere il timbro e secondo sarei stata proprio un'idiota a farlo in quel momento, oltretutto loro non sembrava averci nemmeno pensato. Chiaramente per loro essere stati fotografati insieme era molto più importante.
-Come cazzo è possibile che avesse un cellulare?? Sapevo che tutti stavano barando!- 
Io ero piuttosto certa fosse stato il flash di una macchina fotografica, non di un cellulare, ma quella frase di Louis mi fece scattare una lampadina nella testa. Mi sentii una stupida per non averlo capito prima: io non avevo perso il mio timbro nel bosco, era stata Taïsse a portarselo con se quando era scesa dalla collina. 
Era scorretto e non valido. Ma furbo.
Louis si appoggiò con la schiena ad un albero. 
Notai solo in quel momento che aveva un enorme taglio sul braccio destro che sanguinava non poco. Aveva anche il naso ricoperto da del sangue secco.
Stava diventando seriamente una campagna di guerra quel gioco.
Avevo ripreso a respirare regolarmente e a rendermi conto di quanto fosse appena successo. Impercettibilmente sorrisi imbarazzata di fronte alla consapevolezza di essere stata così vicina a loro in quel momento. 
-È stata Taïsse?- gli chiesi indicando le ferite.
-Ma che Taïsse! Il naso è stato Hemmings e per il braccio mi sono tagliato prima da solo-
-Perchè hai detto Taïsse?- mi chiese Harry.
-Ha dato di matto e mi ha preso a sberle e pugni!-
-Sul serio? Beh… un po’ è da lei in effetti-
Annuii.
Louis sogghignò. Sapevo che ci stava solo godendo del fatto che mi avessero fatta nera.
-Haz che facciamo?- sussurrò poi volgendo lo sguardo sconvolto al cielo.
Leggevo in lui una grandissima rabbia, forse più di quanta ne mostrasse.
-Sono sicuro che prima di mostrarla a tutti vorrà qualcosa in cambio- si avvicinò al suo ragazzo e lo afferrò per i fianchi.
Feci finta di curiosare nei dintorni.
-Dai...- fece Louis staccandosi e indicando me con un cenno della testa.
Mi venne un dubbio riguardo la precedente frase di Harry: -Ti riferivi in generale quando mi hai chiesto chi è stato o sospettate di qualcuno?-
Non mi risposero.
Era l’una passata e la pioggia aveva quasi smesso del tutto.
Louis spiegò un biglietto che teneva in tasca e da come lo leggeva concentrato capii fosse un indizio.
Non potendo fare nulla in quel momento per risolvere ciò che era accaduto senza attirare l'attenzione, doveva almeno distrarsi su altro.
Decisi che se c'era qualcuno che poteva far terminare quel gioco per pazzi, era lui.
-La bandiera si trova da quella parte del bosco- gli dissi interrompendo il silenzio e indicando il lato ovest.
-E lo sai perchè...?-
-Perchè ho visto una freccia incisa in un albero-
-Ne sei certa?- 
-Sì-
Non feci in tempo ad aggiungere altro che Louis partì a razzo per quella direzione. 
Harry mi ringraziò da parte sua.
-Non lo segui?- gli chiesi vedendolo ancora fermo accanto a me.
-No, ho già fatto un volo giù per un pendio che non so nemmeno come sono ancora vivo- mi spiegò.
-Non sei messo peggio di me te lo assicuro però in effetti si vede che hai un po' di roba incastrata nei ricci- scherzai io.
-Prima ci ho trovato anche una ghianda-
Mi misi a ridere.
-Torniamo indietro dai-
Ci spostammo semplicemente un po’ più a destra mentre percepivo sempre più pesante l'imbarazzo di Harry: sapeva che avevo capito cosa stavano facendo.
-Da quanto tempo state insieme?- gli chiesi semplicemente.
-Da un bel po'- sospirò lui.
Avrei voluto porgli tante altre domande ma lui mi precedette, approfittando del momento di silenzio: -Aria se per caso ti capitasse di venire a sapere chi ha fatto la foto me lo diresti vero?-
Rimasi parecchio stupita della sua franchezza ma ne fui anche lieta.
-D'accordo-
-Grazie-
Di spontanea volontà cambiò argomento, raccontandomi della scuola, di Niall e Liam e di come fin da quando mi aveva conosciuta gli avessi ispirato fiducia.
Intorno all’una e quaranta sentimmo il suono del fischietto di Andrew, il che significava che qualcuno aveva trovato la bandiera e il gioco era finito.
-Dici che è stato Louis a trovarla?- gli chiesi mentre correvamo giù per la collina.
-Certo che è stato lui- rispose senza guardarmi ma facendo un sorriso malizioso. 
Quasi tutti erano già arrivati al punto di ritrovo, noi fummo tra gli ultimi proprio perchè eravamo quelli più in alto.
-Aria ma dove cazzo sei sparita?? E perchè hai un enorme graffio sulla faccia?- mi saltò addosso Noelle non appena mi vide in lontananza. 
Io raccontai brevemente di Taïsse e loro delle varie peripezie che gli erano capitate.
Noelle era stata eliminata da un ragazzo biondo proprio quando avevo sentito il suo urlo dietro di me ore prima mentre Clover circa all'una da una delle ragazze più grandi che non conoscevamo. 
Scoprii che ero stata una delle poche a essere rimasta in gioco fino alla fine e dentro di me ero assai orgogliosa di questo.
Mentre finivamo di raccontarci aneddoti Clover all'improvviso si staccò da noi e si diresse proprio verso la persona con cui avevo intenzione di scambiare due chiacchiere.
La raggiunse mentre si stava allacciando una scarpa seduta sull'erba.
-Scusami ma potevi anche evitare di graffiarla in questo modo e di tirarle dei calci!- le urlò.
Spalancai gli occhi e mi avvicinai.
Ero abbastanza scioccata, non pensavo che avrebbe potuto fare una cosa del genere anche se in verità mi stavo accorgendo di conoscerla meno di quanto pensassi. Ad ogni modo avrebbe dovuto far chiarire me con lei.
-Il gioco comprendeva anche eliminare gli avversari- le rispose Taisse tranquillamente.
-Sì ma non in senso letterale! Si chiama "gioco", avresti dovuto usare un po' d'usta!- le stava facendo una sgridata come fosse sua madre e io stavo cominciando a sentirmi in imbarazzo. Tutti ci stavano guardando e sperai che il mio graffio più evidente, quello sulla faccia, si vedesse per bene, in modo che capissero che la mia amica non stava esagerando.
Andrew ci chiese se andava tutto bene e io risposi di sì.
La rossa si alzò: -Scusami, forse ho esagerato- disse rivolta verso di me, senza in realtà nessuna espressione dispiaciuta sul volto.
-Sei veramente una pazza, provaci ancora a toccarmi così!- la scenata di Clover mi aveva talmente spiazzata che non ero riuscita a dire nulla più che quella "minaccia" nonostante avessi meditato per gran parte della notte su quante dirgliene. Spero comunque che la mia frase breve, sprezzante e a volume contenuto l'avesse un po' lasciata di sasso.
-Ah e non ti hanno insegnato che non si ruba?- aggiunsi voltandomi anche se mi ero già parzialmente allontanata. 
Le feci un impercettibile sorriso solamente per non sembrare troppo cattiva di fronte agli altri che non avevano assistito a ciò che era successo nel bosco e non potevano capire.
-Cosa ti è saltato in mente?- sussurrai a Clover appena fummo abbastanza distanti.
-Niente, ti ho solo difesa- e fatto fare una figuraccia, volevo aggiungere, ma tacqui.
Sapeva perfettamente che riuscivo a difendermi da sola.
Louis e il ragazzo biondo, che si chiamava Luke, avevano raggiunto la bandiera contemporaneamente quindi la vittoria fu assegnata ad entrambi.
-Per chi se lo stesse chiedendo, la bandiera era in un nido non troppo in alto su un albero verso il confine ovest, vicino al ruscello, che stanotte in realtà è diventato un fiume- ci informò Andrew facendoci strada verso la sua casa.
Non sarei comunque stata in grado di arrampicarmi su un albero, per quello ero sempre stata negata. Stavo congelando e lasciando tracce di fango lungo la strada, ma alcuni erano conciati quasi peggio di me.
A turno ci facemmo doccia, per fortuna aveva una casa con più bagni, e indossai vestiti puliti dato che per l'evenienza mi ero portata un cambio, anche se non avevo certo immaginato sarebbe stato un tale suicidio.
Mentre aspettavamo sedute sul divano che facessero l'annuncio ufficiale dei vincitori raccontai alle mie amiche che qualcuno aveva fotografato Harry e Louis insieme e loro naturalmente furono spiazzate tanto quanto lo ero stata io. Stavo raccontando nei dettagli la mia avventura ma fummo poi interrotte dalle urla assordanti provocate dall'annuncio dei vincitori.
Riuscimmo a dormire qualche ora nei vari letti e divani sparsi per la casa ma la maggioranza dei presenti aveva portato il sacco a pelo o un materassino.
Io non riuscii a dormire granchè per la verità: avevo ancora troppa agitazione nel sangue.
Durante il viaggio di ritorno alle prime luci dell'alba Noelle si addormentò con la bocca aperta appoggiata al finestrino mente io e Clover ragionammo su chi potesse essere il fotografo misterioso.
-Pensavo stesse puntando ad eliminare me e invece ad un certo punto è sbucato dall'erba altissima vicino a loro. Tra l'altro ho paura di essere venuta anche io nella foto- confessai.
-Com'è possibile?-
-Ero abbastanza vicino a loro in quel momento-
-In ogni caso è evidente che non fossi tu l'oggetto da fotografare. Sei sicura che fosse un flash di una macchina fotografica? Perchè è più probabile che questa persona avesse con se un secondo cellulare che non ha consegnato- 
-Sì forse era un cellulare. Metà gente in questo pullman non la conosciamo neanche- sbuffai. E poi aggiunsi: -Può essere che Harry e Louis sappiano chi è stato: quando gliel'ho chiesto non mi hanno risposto. In tal caso basterà chiedere a Niall-
Lei non sembrava d'accordo: -Che ore erano?- chiese.
-Cosa importa?- 
-Vediamo cosa stavano facendo a quell'ora le varie persone- spiegò con semplicità. -È stato poco prima della fine hai detto, no?-
-Circa un’ora prima- cercai di ricordare qualche dettaglio ma non mi venne in mente nulla. -Siamo in diciotto. Niall ed Oli sono esclusi perchè sono i loro migliori amici. Noi tre siamo escluse. Zayn?- 
-Zayn l'ho sentito urlare verso la mezza ai piedi della collina. Però sai non sono sicura e potrebbe essersi spostato in fretta-
-Taïsse l'ho eliminata tempo prima quando aveva tentato di uccidermi...-
Alla fine rinunciammo a scovare il colpevole perchè poteva essere stato benissimo uno dei ragazzi o delle ragazze che non conoscevamo.
Avevo appoggiato la testa stravaccandomi sul sedile mentre ascoltavo qualche canzone d'amore deprimente facendo viaggioni mentali su Niall come mio solito, mentre osservavo accanto a me Perrie trafficare nella sua borsa ed estrarre i suoi occhiali da sole. Poteva essere anche lei... o il caro Liam che magari tanto caro non era...
Che piano aveva questa persona? Ricattarli come sosteneva Harry? 
E poi ancora: era cosciente che io avevo assistito alla scena? Oppure non mi aveva proprio notata?
Nessuna di quelle domande trovò una risposta durante quel viaggio di ritorno in pullman.

Quell'estate colpevole Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora