Capitolo 7

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- È tuo fratello? - urlò Draco, sconvolto.

- Tecnicamente è il mio fratellastro, ma è una storia lunga – precisò Ginevra.

- Porco Godric! Ma perché non me ne hai mai parlato? Sono tuo cugino!

Lei arricciò il naso e storse la bocca. - Be', non è colpa mia – si giustificò. - Silente mi ha proibito di parlarne e Harry lo ha saputo solo tre mesi fa!

Draco la fissò per qualche secondo, poi guardò Harry, assottigliando lo sguardo. - Non vi somigliate per niente. Com'è che siete fratelli?

Harry si lasciò sfuggire una piccola risata. - Abbiamo la stessa madre... ma il padre diverso – spiegò.

Era un po' imbarazzato. Dopotutto non era facile dare una spiegazione senza avere il timore di essere giudicato ma, per qualche strana ragione, Malfoy gli diede la sensazione contraria. Era semplicemente curioso e un po' offeso che Ginevra non glielo avesse detto prima.

Il Serpeverde strabuzzò gli occhi. - Sul serio? Wow... e perché Silente non voleva che lo sapeste?

Ginevra fece spallucce. - Lo sai com'è fatto quel vecchio pazzo. Sembra divertirsi con le vite degli altri.

- E scommetto che hai scoperto tutta questa storia quando Silente ti ha "rivelato" che aveva soggiogato il cappello parlante e che aveva mentito su tutto il resto, vero? - domandò il Serpeverde e Ginevra annuì. - Sapevo che mi stavi nascondendo qualcosa! Avevi sempre un'espressione strana e, per un periodo, ho pensato che fossi innamorata di lui – indicò Harry con cenno del capo. - Lo guardavi con gli occhietti a cuoricino...

- Occhietti a cuoricino? - domandò Harry, poi ebbe un brivido. - Che schifo! Solo il pensiero mi fa vomitare.

- Ma smettetela! - disse Ginevra con una risata. Diede un bacio al fratellastro, per poi rubargli gli occhiali. - Vediamo come mi stanno... Oh, Merlino! Sei proprio cieco! - esclamò, ridendo.

- Ahah. Molto maturo da parte tua, Gin – Harry cercava di recuperare i suoi occhiali ma non vedeva molto bene. Andava a tentoni e Ginevra gli girava intorno per confonderlo.

Draco sorrise.

Era felice per Ginevra, ma era comunque un po' invidioso.

Lui aveva sempre sognato di avere un fratellino o una sorellina fin da quando era un bambino, tuttavia suo padre gli ripeteva: "Volevamo un figlio perfetto e abbiamo avuto un figlio perfetto".

In realtà Draco sapeva benissimo che il suo desiderio non si sarebbe mai avverato perché i suoi genitori avevano già lottato molto per avere un figlio. Ricordava ancora il giorno in cui aveva pregato la madre di avere un fratellino, aveva solo sei anni e allora pensava che bastasse schioccare le dita o fare un semplice incantesimo per averne uno, ma non si aspettava affatto che quella richiesta facesse soffrire la madre. Quel giorno Narcissa era scoppiata in lacrime e Draco si sentì in colpa per giorni e giorni, ma non poteva sapere come stavano realmente le cose. Era solo un bambino, dopotutto.

Allora la sua elfa personale, Pops, gli aveva confidato che, per quanto ci avessero provato, i Malfoy non erano riusciti ad avere figli, prima di lui. Narcissa aveva perso tre gravidanze e questo la faceva soffrire molto.

"Queste cose succedono, purtroppo", diceva la vecchia elfa, "ma Pops pensa che succede tutto per una ragione. I padroni hanno avuto un dono meraviglioso, Pops lo sa. Il padroncino Draco è il dono e Pops è qui per lui".

Da quel giorno non aveva più chiesto un fratellino.

Draco si rabbuiò e abbassò lo sguardo sulle sue lucide scarpe nere, ormai sporche di fango, e inforcò il piede nel terreno ancora di più.

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