Jeon Jungkook fotografo da anni, stanco delle solite foto, si avvia alla ricerca di qualcosa di troppo bello da riempire la fotocamera. Qualcosa chiamata da lui, l'arte in persona.
#117 fanfiction 10/08/20
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Ossevo il numero dei like e dei follower. Ultimamente sono aumentato davvero di molto,sopratutto con le novità che stanno accadendo. Chiudo il telefono sospirando e osservando i quadri davanti a me. Vi starete chiedendo il perché io continui a venire in questo museo nonostante il successo che sto avendo? Bene. Il motivo è che questo luogo apparteneva a mio nonno che prima di morire lo diede a mio padre solo che quest'ultimo non era in grado di prendersene cura e quindi sono io l'attuale direttore. Lo considero il mio luogo di lavoro anche se non vengo né pagato né costretto a stare qui. Ricordo quand'ero piccolo venivo spesso qui e mio nonno mi diceva sempre: "figliolo quando sentirai che le cose non stanno andando per il verso giusto, o quando ti sentirai stressato basta che vieni qui e punti i tuoi occhi su queste opere d'arti e sentirai tutto diventare più tranquillo." Adesso ti capisco perfettamente nonno il perché questo posto era così importante e speciale per te.
Sento dei passi dietro di me, mi volto e noto Jungkook che viene a sedersi accanto a me. "Jimin" mi chiama. In questo momento non ho ne la voglia di alzarmi e scappare ne cacciarlo via. Vedendo che non rispondo inizia il suo discorso con me che cerca di seguire ogni parola.
"ascolta il mio obbiettivo iniziale era usarti.. Cioè no… non ora ma prima" "Jungkook" urlo "Calmati e parla". "Ok. Allora la prima volta che ti vidi mi innamorai completamente di te che mi dissi di renderti mio. Il tuo corpo per me era scolpito perfettamente, la tua faccia per me era un'opera d'arte. Ma conoscendoti. Iniziando a parlare con te, mi resi conto che eri molto di più che faccia e bellezza. Il modo in cui rudi, il modo in cui ti imbarazzi, il modo in cui posi davanti alla telecamera. Tutto di te mi ha preso il cervello. Ti amo Jimin."
