26-Io sono il migliore

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<Ma dico sei forse impazzito?> ruggì un furente Severus Piton in faccia al suo migliore amico.
<Sev calmati. Ci si può fidare di lui> provò a farlo ragionare. Ritrovandosi attaccato al muro.
<Calmarmi, CALMARMI! Ti rendi conto che lo avranno mandato sicuramente Potter e tuo fratello per coprire cose su di noi?! Reg ti facevo molto più intelligente di così> si voltò lasciando andare il suo amico cercando di calmare il respiro. Era stufo di essere sempre secondo a Potter: gli aveva già rubato la sua Lily e ora volevano anche Reggie.
<Scusa Reggie, non avrei dovuto url- > venne interrotto dal suo amico che li strinse in un abbraccio.
<È a posto non sono arrabbiato. Voglio solo che mi ascolti ok?> questo annuì debolmente sulla sua spalla e il più giovane lo lasciò guardandolo negli occhi.
<Perché non mi hai detto che non hai ancora il marchio?> Piton sbiancò di dieci tonalità e cominciò a respirare più a fatica, sembrava che la via per i polmoni fosse chiusa. Cominciò a guardarsi intorno furiosamente annaspando per dell'aria. Lo avevano scoperto, il suo più grande segreto era alla luce e risplendeva davanti agli occhi di tutti.
Regulus aumentò la stretta attorno alle braccia del suo amico e lo costrinse a guardarlo.
<Sev è ok, non sono arrabbiato. Guardami. Devi stare tranquillo non succederà nulla di grave ma respira Sev> la sua voce era vellutata e lenta, perfetta per una ninna nanna e profonda come il Lago Nero. Ci volle un po' prima che si calmasse.
<Lo so soltanto io e sai che non lo andrei a dire a nessuno> il suo amico annuì e lui continuò <ma perché mentire? Sai che nemmeno io ho il marchio, e avremmo potuto decidere insieme>
<Io non lo voglio il marchio> sussurrò guardando a terra Severus. <Non l'ho mai voluto. Ma io sono un mezzosangue e sono più a rischio di tutti qui nei Serpeverde tu sei un purosangue quindi marchio o no ti va bene comunque. Sai che Lucius e Bella sono molto appiccicosi e io non riesco a resistere a lungo alla pressione di quei due. Mi dispiace Regg, avrei dovuto parlare con te>
Regulus sorrise dolce e gli diede un altro abbraccio, contento di non doverlo convincere a passare dalla parte giusta, dalla parte di Harry.
<Quindi adesso stiamo dalla parte di Taylor?>
<Beh vedi Sev, Taylor non è proprio il suo cognome..> Severus inarcò un sopracciglio curioso <È il futuro figlio di Potter>
<Grandioso adesso mi tocca lavorare con la prole di quell'essere> senza nemmeno rendersi conto aveva rinunciato alla rivalità con James per collaborare con suo figlio e senza nemmeno un lamento.
<Harry ha chiesto di prendere il tuo libro di pozioni e che tu avresti capito perché> questi annuì e rovistò nel suo baule tirando fuori il libricino un po' rovinato.
<Andiamo>
<Reg! È mezzanotte passata ormai se ci beccano dovremmo dare delle spiegazioni!> Il Black tirò fuori dalla tasca della divisa uno strano mantello e se lo lanciò addosso, scomparendo. Una risata riecheggiò per il dormitorio vuoto, nata apparentemente dal nulla alla faccia di Severus. Regulus tornato visibile era a terra che si rotolava dalle ristate.
<Non è divertente idiota! Come lo hai avuto?>
<È di Harry> disse alzando le spalle <vieni o no?!>
Insieme uscirono nascosti sotto al mantello per evitare compagni di casa ancora svegli, dirigendosi al 7 piano.
Davanti al muro di Barnaba il Babbeo Harry era appoggiato alla parete guardandosi intorno con le orecchie aperte alla ricerca del suono di passi dei due Serpeverde. Colse un movimento d'aria alla fine del corridoio e portò istintivamente una mano alla bacchetta, le vecchie abitudini della guerra non erano ancora passate. Lasciò la presa quando vide sbucare la testa di Regulus dal nulla rilassando i muscoli delle spalle, non essendosi accorto di essere teso. Era ancora parecchio nervoso a stare solo in un corridoio buio, non poteva farne a meno. Sentiva ancora quell'ansia di essere attaccato alle spalle e odiava l'oscurità per quanto tranquilla e silenziosa possa essere. Meglio essere alla luce dove ogni piccolo dettaglio era riconoscibile.
<Ehi amico, calma siamo solo noi due. Come mai così teso?> Fu il modo di approccio di Regulus, una punta di preoccupazione nella voce. Harry ignorò la domanda e salutò Severus e poi li trascinò dentro la stanza delle necessità. Aveva l'aspetto di una piccola Sala Comune con i colori misti di Grinfondoro e Serpeverde il che la rendeva magnifica. Il piccolo camino scoppiettante era acceso e emanava quel calore familiare davvero rilassante.
Non erano solo però. Ginny, Ron e Hermione erano seduti sulle poltrone accanto al fuoco e le ragazze sorridevano gentilmente hai due. Ron era ancora titubante riguardo al loro ex insegnante di pozioni, ma stava facendo del suo meglio per Harry. Sapeva quanto ci teneva anche se non aveva mai saputo cosa vide nel pensatoio quella notte se non scoprire che era un Horcrux. Finalmente tra loro non ci sarebbero stati più segreti e avrebbero saputo tutto quello che c'era da sapere su suo fratello. Non era mai stato una persona a cui veniva spontaneo esprimere le emozioni con le persone che gli erano vicine. Lui ed Hermione per anni avevano provato a fargli capire che non c'era niente di male nel mostrare dei sentimenti ma lui ha sempre odiato sembrare debole ai loro occhi. Stupidi babbani che con da piccolo gli hanno fatto fatto della violenza psicologica! Solo sua sorella Ginny era riuscita a "romperlo" e a farlo parlare, urlare, piangere liberandolo da tutto il male che si teneva stretto. Quella sera, quando lui finalmente era crollato addormentato, la ragazza era scoppiata a piangere nella camera di Hermione per la stanchezza e ci erano voluti Ron e George per farla calmare abbastanza per portarla in salotto a bere un thè. Il giorno dopo Harry si era accorto che lei era stata male perché aveva ancora gli occhi rossi di pianto e cominciò a scusarsi a profusione finché non ricominciò a piangere ancora esausto da quel mese pieno di funerali, aiuti al ministero e interviste. Hermione lo fece tornare in sè e lo fece stendere con la testa sulle sue gambe mentre gli accarezzava i capelli e massaggiava le tempie per evitargli un terribile mal di testa. Da quel giorno Harry era tornato un po' come ai vecchi tempi anche se ancora era leggermente tirato quando si parlava di lui, ma ci sarebbero arrivati piano piano. Da quel giorno lui divenne più protettivo nei confronti di Ginny e Hermione battezzandole come "le uniche donne della sua vita" involontariamente essendo mezzo addormentato, ma sincero. E divenne geloso di Ron, andando nel panico se alcune volte si alzava dopo il rosso e non lo trovava nel suo letto. Gli attacchi di panico erano un vero problema all'inizio ma con l'aiuto dei suoi amici si era calmato abbastanza da riuscire a calmarsi da solo nel raro caso succedesse di nuovo. Però era rimasta la paranoia di stare da solo e la paura di essere abbandonato come era già successo in passato troppe volte. Per quello almeno uno dei tre era sempre con lui.
<Severus, Regulus> salutò Hermione alzandosi <è bello sapere che volete aiutare> i due ragazzi annuirono.
<Cosa possiamo fare per aiutare? Harry hai detto che ti serviva il mio libro di pozioni?>
Sentirsi chiamare per nome da lui fece fare al cuore di Harry una capriola.
<Non servirà a me ma a te e Hermione. Entro un mese abbiamo una missione e avrò bisogno di una pozione abbastanza potente contro il dolore. Pensi di potercela fare?> Severus lo squadrò un attimo non capendo perché sentiva quella sensazione di affetto invaderlo ogni volta che gli rivolgeva uno sguardo.
<Cosa ti aspetti? Io sono il migliore certo che posso farlo> e si aprì in un sorriso allungando una mano che il prescelto accettò volentieri. Quella era la prova che Ron necessitava per fidarsi dei due.
<Prima però ho bisogno che conosciate tutta la storia> e al centro della stanza comparve il pensatoio di Silente.
Harry si puntò la bacchetta alla testa rabbrividendo un pochino alla sensazione provata già un migliaio di volte e cominciò a estrarre tutti i ricordi che aveva mettendoli dentro il bacile di pietra. Poi con un ultimo sguardo ai suoi amici ci si tuffò dentro. I tre del futuro fecero lo stesso e per ultimi i due Serpeverde. Quando tutti furono dentro i ricordi Harry cominciò a tremare leggermente in ansia. Si sentì una porta sbattere e tutti si misero a guardare.

Spazio autore
Lo so! Non mi merito voi che ancora leggere la mia storia!
Scusate davvero per il mega ritardo di questo capitolo. Sono sommersa di compiti e verifiche e il calcio non mi aiuta. Cerco sempre di trovare spazio per voi❤️
Volevo farvi una domanda: è da un po' che mi ronza in testa l'idea di voler scrivere una specie di libro da quando un'amica mi ha fatto questa proposta e non riesco a smettere di pensarci. Non so ancora se a tema Harry Potter o altro ma vorrei sapere cosa ne pensate voi😁
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero di postare il prossimo presto!
Un bacio.
Gio☀️

Il golden trio nel 1977Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora