Capitolo 7.

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Il viaggio verso l'albergo fu silenzioso come sempre ,alcuni losers avevano ancora il fiatone ,altri potevano sentire il cuore battere forte come se stesse per uscire fuori dal petto ....e poi c'era Jo ,che guardava attentamente fuori dal finestrino con sguardo perso e apatico.

Non sapeva bene il motivo per cui era così , o i motivi.
Si sentiva abbandonata da tutti ,sentiva che a nessuno importava ,tanto meno alla sua famiglia.
Le capitava di guardare film in cui c'erano quelle belle famiglie felici e si chiedeva come fosse averne una uguale...
Il padre lavorava sempre e non aveva tempo per lei e la famiglia ,questo fu il motivo della separazione dei genitori ormai due anni prima.
Arrivarono presto all'hotel che aveva sempre un aspetto cupo.
La ragazza si recò dritta in stanza e pianse.
Sentiva ormai da tempo il bisogno di farlo ,di sfogarsi, come disse il ragazzo che poco prima era con lei doveva lasciar andare.
E ripensandoci bene non aveva ancora risposto al messaggio di scuse da parte di Arche e farlo la fece star male .
Non avrebbe mai voluto aprire quella questione ,come riaprire una ferita fu quindi leggere quel messaggio.
"Mi aspettavo questo messaggio un po' prima ,comunque accetto le tue scuse"
Così rispose.
Notò in seguito altri messaggi a cui non aveva risposto ,uno da parte di Ava" pronta per domani? Se mi dici in che albergo stai vengo a prenderti così andiamo insieme"
Le faceva piacere avere qualcuno con cui andare a scuola il primo giorno ,era sollevata al pensiero di non essere totalmente da sola ... almeno il primo giorno.
Rispose mandando l'indirizzo all'amica e poi spense il telefono. Ultimamente non aveva molta voglia di guardarlo, in realtà per niente.
Velocemente si chiuse in bagno guardando allo specchio la sua immagine , le lacrime rendevano i suoi occhi verdissimi e le labbra si arrossavano molto.

Voltandosi aprì il rubinetto della doccia che iniiò a far uscire acqua e vapore ,si tolse i vestiti e si mise sotto il getto dell'acqua calda.
Voleva rilassarsi e nonostante fece di tutto per evitare i pensieri scomodi ... ci pensò.
Ma  in quel momento voleva concentrarsi solo sulle cose che avrebbe dovuto affrontare ,aveva intenzione di fare una maschera al viso subito dopo la doccia , voleva davvero fare bella impressione il primo giorno di scuola ...e si dava troppo peso all'estetica e all'apparenza  e il motivo era purtroppo uno di quelli che ti segnano per molto tempo ... forse a vita.

Un odore distrasse la sua mente da quei pensieri ,si stava rilassando molto in effetti stava liberando il cervello ,il vapore aumentava sempre di più e l'acqua non faceva altro che scorrere sulla sua pelle liscia ,
ma quell'odore di sangue le fece spalancare gli occhi improvvisamente.
Guardò per terra e il piatto d'occhia era pieno di sangue denso e grumoso , che le scendeva lungo tutto il corpo e proveniva dalla doccia.
Chiuse istintivamente il rubinetto ma il sangue continuava ad uscire provò ad aprire la doccia per uscire fuori ma le ante erano bloccate e così iniziò ad impanicasi.
Un grumo di sengue iniziò a stringerle la gola facendole lacrimare gli occhi ,stava sprofondando giù.
Affondò in una pozza di sangue profonda ,tenne gli occhi chiusi per evitare di far entrare sangue negli occhi ,trattenne il fiato ma l'odore metallico le entrava lo stesso nelle radici.
Avvolse il suo corpo in posizione fetale istintivamente ,ma aprì gli occhi quando sentì il suo corpo urtare violentemente contro una superfice solida.
Finalmente l'aria entrò nei suoi polmoni con un respiro profondo e desiderato.
Sentiva la bocca pastosa e guardandosi intorno vide un corridoio ,e un maglione lungo bianco su una sedia.
Lo indossò subito constatando il suo essere svestita.
Le arrivava poco sopra le ginocchia ,era ovviamente stato sporcato di sangue ,la ragazza ne era totalmente ricoperta.
Iniziò a camminare lungo il corridoio quasi scivolando un paio di volte a causa del sangue sotto i piedi nudi.
Suonò una campanella e improvvisamente il corridoio si riempì di ragazzi e ragazze che con molti libri in mano e uno zaino in spalle si muovevano velocemente spintonando la ragazza a destra e sinistra.

"è la nuova arrivata"  sentì sussurrare alle sue spalle e si voltò , un gruppo di ragazze e ragazzi la guardavano
"cos'è nuova arrivata ,smarrita?" una di loro le rivolse la parola , aveva capelli corti un po' crespi neri e sguardo arrogante
"per niente" rispose Jo
Era meglio non mettersi contro di lei.
"cosa ti spaventa esattamente ? " si voltò ,questa volta fu un'altra ragazza a parlare , lunghi capelli marroni ,occhiali e per niente bella
"hai paura di essere rimpiazzata?" continuò sorridendo
Ed ecco che la ragazza dagli occhi verdi sentì le mani tremare. Si stava arrabbiando.
"nessuno puo' rimpiazzarmi." Rispose sorridendo
"strano ,perché lui chi è riuscito.." l'ultima ragazza parlò ,capelli corti biondini , più bassa di Jo e delle altre ragazze
Tra di loro si fece spazio ... "Archie.." si sentiva un po' sbalordita alla vista del ragazzo , fece un passo verso di lui e fu' fastidiosa la sensazione del sangue secco sulla palle e quell'odore metallico. Il magione si attaccava sulla pelle .. il sangue era tipo colla.
"che ci fai qui Archie?" chiese Jo aggrottando le ciglia
"ti rimpiazzo" disse il ragazzo
"cosa?" Chiese incredula lei
"si ci riesco ...forse perché non sei abbastanza" 
Il ragazzo aveva gli occhi gialli e sorridendo mostrò dei denti affilati .
La ragazza inizò a correre spaventata e quando scivolò si ritrovò nuovamente in una pozza di sangue ,iniziò a nuotare verso la superficie e arrivata si accorse di essere in doccia ...il sangue non c'era più...come se non fosse successo nulla.
Spaesata uscì dalla doccia sentendo una strana risata rimbombare nella stanza.
Si asciugò velocemente e come previsto mise la maschera  in faccia.
Quell'incubo appena vissuto le ricordò quanto importante era la bellezza che aveva.
Decise di non raccontare nulla a nessuno di quello che le era successo ... non le avrebbero creduto.
Passarono 15 minuti che le servirono per calmarsi e per risciacquare il viso senza imperfezioni.
Mise una tuta grigia e scese in sala dove si mangiava... la stavano aspettando ....
Dovevano parlare.
Scese le scala un po' tremante ... aveva l'impressione di aver iniziato a vivere in un incubo.

Not a monster.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora