Inverno. La neve , il cielo grigio, la strada gelata, il freddo : gente con i giubbotti pesanti , cappellini di lana e sciarpe ...
Matilde guidava piano e con prudenza in una salita piena di curve , ma questo non bastò a Sharon per non avere la nausea , la verità la sapeva e non era la strada il vero motivo .
"Ci possiamo fermare?" Chiese quando si accorse che il navigatore segnava pochi minuti all'arrivo.
Senza aprire bocca Matilde accostò e la ragazza scese dalla macchina.
L'aria fredda le soffiava tra i lunghi capelli castani e faceva svolazzare gli estremi della sciarpa, guardava il bordo della strada con le lacrime che cadevano e scavavano un buco nel mucchio di neve sotto di lei, tremava .
"Starai bene la" disse Matilde affiancandosi a lei , Sharon la guardò con lo sguardo incendiato.
"Cosa vuoi sapere tu ?"
"Non può essere così male"
Matilde aveva appena trent'anni e conobbe il padre di Sharon più o meno un anno prima : un uomo vedovo e benestante che metteva il lavoro prima di ogni altra cosa, per questo, secondo Sharon , era troppo impegnato da accorgersi la falsità di quella donna che diceva di amare. Secondo Daniel , Sharon il più delle volte chiamava suo padre per nome , quella donna avrebbe potuto fare da madre a sua figlia ma invece peggiorò solo la sua vita consigliandogli di rinchiuderla in una specie di casa di ricovero...
"Andiamo dai" insistette la più grande.Arrivarono davanti a quell'immensa villa bianca e due ometti identici vestiti di nero corsero loro incontro.
"Buon giorno e ben arrivate signorine !" esclamarono in coro , avevano un sorriso enorme e il portamento da maggiordomi. A Sharon sembrarono ridicoli.
"Salve" Matilde prese le valigie e le passò ai due senza degnarli di uno sguardo, si sistemò il vestito e la giacca e camminò spedita verso l'ingresso .
"Scusatela... È fatta così..." borbottò Sharon accennando un sorriso .
Avanzarono dietro alla donna , Sharon teneva la testa bassa e stringeva un accendino tra le mani .
L'edificio ricordava una casa di nobili greci o qualcosa di simile : con le colonne tutto intorno, il giardino esterno ed interno , il tetto piatto e le pareti bianche; aveva una forma a ferro di cavallo e centrale c'era un lago ghiacciato. Per un attimo Sharon pensò che comunque non era un brutto posto in cui passare ogni giorno della sua vita , ma si pentì subito di averlo pensato.
L'ingresso era una grossa sala con delle poltroncine nere e una scrivania in fondo con due sedie davanti, alla destra c'era un tavolino con delle bevande e qualche salatino .
Seduta dietro al bancone stava una donna sulla cinquantina, capelli biondi e ondulati, magra , vestita classica che a Sharon ricordò un'attrice di qualche anno fa; quando le vide entrare spense la sigaretta che teneva con un bocchino nero alla Audrey Hepburn e sfoggiò il suo migliore sorriso.
"Salve" fece cenno di accomodarsi.
Sharon , un po' esitante si adagiò sulla prima sedia . Matilde , infastidita dalla bellezza di quella donna, spostò la sedia lontano dal bancone e incrociò le lunghe gambe evitando di guardarla .
"Mi chiamo Eden Bridge , tu devi essere Sharon " la donna si alzò e mosse qualche passo verso la ragazzina , " fa piacere vedere un volto così giovane e bello " le accarezzò il viso, dopo le prese in mano una ciocca di capelli e si mise a studiarla : "Fantasiosa"
Si riferiva al fatto che i capelli di Sharon erano di diversi colori e sfumature , dal blu , al verde , al giallo , eccetera .
"Grazie " disse timidamente la ragazzina che si sentiva in soggezione e molto fuori luogo.
"Peccato sapere che anche tu sia arrivata a rovinarti ..."
Sharon si rabbuiò e posò gli occhi sulle sue converse .
"Sappiamo il motivo ?" domandò la donna .
Vedendo che Sharon non mosse un muscolo, Matilde iniziò a parlare : " Sua madre è morta quattro anni fa in un incidente e lei è rimasta traumatizzata "
Sentire Matilde pronunciare quelle parole fece andare Sharon su tutte le furie . " Sta zitta!" ringhiò "Tu non sai niente di me ."
Eden sorrise e posò le mani sulle sue spalle "Siamo in fiamme eh ?!?"
Mentre le due donne iniziarono a parlare di informazioni sulla ragazza , Sharon fu attirata da un ombra dietro la porta socchiusa che probabilmente portava all'interno della villa .
"La aiuteremo noi" concluse Eden con voce calda e rassicurante. La porta si aprì ed entrò un ragazzo alto con i capelli lunghi e abbastanza ricci , la camicia sbottonata fino a metà e dei jeans neri stretti , ai piedi aveva un paio di stivaletti terribili e dalle parti del petto e delle braccia scoperte si potevano vedere diversi tatuaggi . Sharon arrossì incontrando i suoi occhi verdi smeraldo.
"Non è vero : non lo faranno" esclamò camminando con nonchalance , teneva un bicchiere con probabilmente della birra dentro. Bevve e posò il bicchiere vuoto sul bancone guardando Eden con fare provocatorio ,"Era tè" esclamò palesemente mentendo. La donna si portò le mani sulla fronte massaggiandosi le tempie , probabilmente era una cosa che si ripeteva sovente...
" Nessuno ti ha chiesto niente signorino !" disse cercando di tenere la calma .
"Finché è in tempo , le consiglio di portarla via ." si avvicinò a Matilde e glie lo disse quasi sussurrando, mentre lo faceva continuava a guardare Eden sempre per provocarla . Guardava tutte e tre le donne intorno a lui , soffermandosi sulle curve di una e dell'altra compiaciuto .
" Tua madre è abbastanza gnocca !" esclamò facendo l'occhiolino alla più giovane , "Però tu forse sei più bella!"
"Non è mia madre" protestò Sharon ignorando il complimento, comunque arrossì solo per il fatto che lui le avesse rivolto la parola.
" Brutta storia .." Sospirò e di colpo il suo modo di guardare Matilde cambiò da attratto a disgustato .
"Harry perché sei ancora qui?" domandò Eden , lui alzò le spalle e continuò a guardare verso Sharon , così le venne un idea per farlo sparire: " renditi utile almeno e falle fare un giro per la casa , spiegale le regole " si fermò per fare un verso di scherno dopo la parola regole e sussurrò qualcosa che sembrò un 'proprio tu ...' , poi riprese " E falle vedere quale sarà la sua stanza "
Il giovane annuì felice e porse la mano alla ragazza che sorridendo la rifiutò e si alzò da sola , prima di raggiungere la porta Eden li fermò .
"Dov'è mio figlio??"
"Non ne ho idea..." A quelle parole il ragazzo sembrò preoccuparsi ma subito dopo riportò l'attenzione su Sharon.
"Mi chiamo Harry nel caso non l'avessi capito" sorrise.
Era veramente bellissimo e sembrava un angelo , Sharon si ritrovò a fissargli le mani : le piacevano , erano belle e con quegli anelli facevano ancora più effetto.
Salirono una decina di gradini bui ed attraversarono un corridoio stretto e poco illuminato.
" non è la casa degli orrori se è quello che stai pensando "
In verità Sharon pensava a come fosse possibile che quel ragazzo avesse due gambe così stupende ma non lo deluse e sorrise dandogli retta.
" Le regole ..." sbuffò infastidito da questo compito. " Non si fuma."
Sharon notò che il ragazzo si sistemò meglio un pacchetto di sigarette che aveva in tasca .
" Non si beve" tirò un calcio ad una bottiglia di birra che era per terra spingendola all'ombra del muro .
"Non si può uscire oltre il cortile. Non si può fare il bagno nel lago . Dopo le undici devi essere in camera e dopo cena non puoi stare fuori. Non puoi saltare i pasti. Non puoi guardare la tele per troppo tempo. Occhio ad andare sui siti porno perché controllano la rete . Non puoi entrare nell'ufficio di Eden , né nella stanza delle domestiche , anche se dubito ti interessi " rise
"E per ultimo: non puoi avere rapporti con ragazzi o ragazze della casa " si girò verso Sharon storcendo il labbro dispiaciuto, " Purtroppo " .
Sharon arrossì nuovamente.
Finalmente arrivarono in un salone molto spazioso con diversi divani e poltrone, un televisore al plasma e un tavolo da almeno otto persone al cento , c'erano anche un biliardo e un pianoforte ma nessuno li usava . Due tizi stavano litigando per il telecomando , tre ragazze in sovrappeso stavano rifacendo le unghie e due ragazze magrissime parlavano con un tizio sulla sedia a rotelle.
"Questa è la sala centrale" spiegò Harry , " Li fuori ecco il laghetto e il cortile con le panchine per i giorni in cui fa bello "
Fecero qualche passo verso una porta al lato destro della sala "Qui ci sono i dormitori , dall'altra parte ci sono : la palestra , la sala di musica , quella da ballo , la biblioteca e qualche sgabuzzino."
A Sharon tutto ciò che interessava in quel momento era andare a chiudersi nella sua camera ma non poteva ignorare il ragazzo che aveva di fronte.
"Vuoi andare a vedere la tua camera?" le chiese facendola illuminare
"Mi piacerebbe"
"Okay Bimba" sorrise . Sharon sgranò gli occhi : 'E quel bimba da dove gli era uscito?!'
Salirono al piano superiore e percorsero il corridoio , più o meno verso il fondo i due ometti che Sharon aveva visto prima
"Signorino Styles, la camera della ragazza non è ancora pronta..." annunciò uno dei due timorosamente
"Che palle non sanno neanche fare il loro lavoro queste domestiche ! Sanno fare solo pom...." si fermò ricordandosi della ragazza e la guardò con un sorriso colpevole .
Sharon spostò lo sguardo sui muri intuendo la fine della frase e lui scoppiò a ridere di gusto. " Tranquilla Bimba, a me non ne hanno mai fatti ! Vabbeh vorrà dire che per ora ti sistemerai nella mia stanza ".
Fece l'occhiolino ma l'attenzione di Sharon fu attirata da un rumore piuttosto forte proveniente da dentro la camera che Harry aveva appena indicato.
"Cosa è stato?"domandò. Harry con uno sguardo congedò i due tizi che posarono le valigie e se ne andarono .
" Stammi dietro e qualunque cosa accada guai a te se lo riferisci a qualcuno "
Sharon un po' dubitante lo seguì dentro la stanza trascinando le valigie e chiuse la porta . Un ragazzo biondo con i capelli spettinati e gli occhi da pazzo era infondo alla stanza, che spostava qualcosa di abbastanza pesante , Sharon provò a vedere cosa fosse ma i letti davanti lo coprivano .
Appena li sentì si voltò verso di loro spaventato. " Chi cazzo è lei ?" chiese puntando il dito contro la ragazza .
Sharon sobbalzò alla vista di quegli occhi , poi guardò la mano del ragazzo : era sporca di qualcosa
"Lei è con me , è tutto a posto." anche Harry aveva notato qualcosa di strano nelle mani ed iniziò ad avvicinarsi lentamente al ragazzo
" No non è tutto a posto!" gridò il biondo . Mettendosi le mani tra i capelli e sporcando anche quelli di rosso .
Rosso . Proprio rosso. Quel rosso che era il colore del sangue .
Sharon sperò di sbagliarsi.
Quando Harry raggiunse l'altro ragazzo fece un salto indietro e si portò anche lui le mani tra i capelli .
"Che cazzo hai fatto?!?" sembrava tremare ed era abbastanza sconvolto.
" Cosa ti è saltato in mente?!?" gridò .
Sharon fece qualche passo verso di loro
"No Bimba!" la avvertì il riccio , ma la curiosità era troppa , così mosse qualche altro passo insicuro e appena poté vedere non riuscì a trattenere un urlo.
Il corpo senza vita di una donna era buttato a terra di fronte a lei , il torace era pieno di sangue e si vedevano ferite probabilmente causate da un coltello o qualcosa di simile.
La ragazza corse spaventa verso la porta , le mancava il fiato e non riusciva neanche più a gridare. Mise la mano sulla maniglia e fece per aprire la porta ma prima di riuscire ad uscire Harry la prese in una specie di abbraccio e richiuse la porta .
"Shhh" posò le labbra vicino al suo orecchio " È tutto okay " sussurrò.
Ora Sharon piangeva e si dimenava perché la lasciasse .
" Non avere paura Bimba , ci sono io qui "
Lo aveva appena conosciuto non poteva essere così convinta che lui non fosse un assassino, come pretendeva ?
"Lasciami!"
Lui si staccò, le posò le mani sulle spalle e puntò i suoi occhi verdi in quelli castani della ragazza.
" Fidati di me . "
Sharon rimase immobile persa nel suo sguardo. Provò con tutte le forze a non cedere , ma che altro avrebbe dovuto fare ? Quegli occhi sembravanon così veri e così puri che le infusero un certo senso di protezione. Annuì con la testa e lui l'abbracciò di nuovo
"Ti proteggerò da qualsiasi cosa " sussurrò.
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Don't be scared baby
FanfictionSharon , una ragazzina di sedici anni , si ritrova costretta ad andare in una casa d'accoglienza per ragazzi problematici ....