Epilogo - Parte 3

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-"Non so cosa pensare"- scosse la testa Seokjin. -"Non sono ancora del tutto convinto"-.

RM tenne lo sguardo fisso su Delia finché la sua chioma rossastra e il piccolo bagaglio verde mela non si dispersero tra i frenetici abitanti di Seoul. La ragazza si voltò a guardarlo un attimo prima di venire inghiottita da un fitto banco di passanti.

-"Lo so"- mormorò. Si abbandonò sul sedile del passeggero e si strinse il setto nasale tra l'indice e il pollice.

Nonostante fosse convinto di star facendo la cosa giusta, da giorni un angosciante senso d'ansia gli opprimeva il petto. Bastava un passo falso, una semplice e banalissima scarsa accortezza per rovinare la vita di Yoongi e, conseguentemente, quella di tutti gli altri. Da quando Jungkook se n'era uscito con la brillante idea di far venire la ragazza di Delo a Seoul e quest'ultima aveva accettato, la cosa era diventata troppo grande per essere gestita da soli tre ragazzi.

Per questo Namjoon si era arreso e aveva deciso di chiedere aiuto.



Due giorni prima



Dall'altro capo del tavolo della cucina, Jimin, Hoseok e Seokjin stavano riservando loro delle occhiate confuse e incuriosite. Namjoon chiuse la porta e, prendendo a torturarsi le mani, tornò alla propria postazione accanto a V. Quest'ultimo era tutto un fremito: non vedeva l'ora di sganciare la bomba e assistere alla reazione dei compagni.

-"Cosa sta succedendo?"- domandò il più grande. -"Perché Yoongi e Kookie non sono qui?"-. Posò lo sguardo su Namjoon e alzò un sopracciglio per esortarlo a parlare.

Il leader aprì la bocca per rispondere ma Taehyung fu più veloce di lui.

-"JK sta tenendo lo hyung occupato. Questo è un meeting segreto perché... Abbiamo portato qui la ragazza di Delo!"- esclamò sottovoce.

L'entusiasmo del suo sorriso rettangolare non contagiò i tre ragazzi: Jimin sbiancò e iniziò a guardarsi attorno come se si aspettasse di vedere uscire un mostro dal frigorifero; Hoseok si tappò la bocca con entrambe le mani e sbarrò gli occhi; Seokjin si appoggiò al tavolo e chinò il capo, nascondendo lo sguardo sconvolto dietro la frangia nera.

-"Aspettate, aspettate! Le cose non stanno proprio così!"- disse Namjoon portando davanti a sé le mani e cercando di instaurare il contatto visivo con uno di loro; ci riuscì solo con Hoseok.

-"Cosa avete fatto?!"- quasi gridò J-Hope. -"Qui?!"- aggiunse puntando un indice contro il pavimento.

Seokjin si staccò dal tavolo, si mise le mani sui fianchi e spostò lo sguardo sul soffitto.

-"La ragazza di Delo esiste?"- chiese articolando a fatica le parole.

-"Esiste e l'avete portata qui?!"- continuò Hoseok agitando le braccia come un gonfiabile.

-"Sedetevi. Per favore. Sedetevi, calmatevi e ascoltateci"- disse Namjoon invitando gli amici a prendere posto sugli sgabelli.

Jimin, che non aveva ancora aperto bocca, eseguì senza ribattere. J-Hope si sedette continuando a borbottare imprecazioni incredule tra sé e sé. Guardò Jin accanto a sé e, dopo aver scambiato con lui una breve ma eloquente occhiata, scosse la testa.

-"Non era questo il piano"- sussurrò Namjoon a Taehyung. -"Creare allarmismi era l'ultima cosa che volevo fare!"- lo riprese.

Taehyung si strinse nelle spalle. Perché perdere tempo in inutili preamboli? In un modo o in un altro (possibilmente rapido, visto il tempo stringente), Jimin, Hoseok e Seokjin dovevano essere messi al corrente dello stato attuale della situazione. Più volte aveva cercato di far valere la sua idea, ma né Jungkook né Namjoon l'avevano seriamente presa inconsiderazione.

-"Bisogna essere cauti e diplomatici"- gli aveva spiegato il leader. -"Non è da escludere che qualcuno tenterà di remarci contro"-.

Guardando i tre compagni seduti all'altro capo del tavolo, Taehyung pensò che avrebbero dovuto essere dannatamente egoisti per rifiutarsi di aiutarli col piano che avevano pensato per far incontrare Yoongi e Delia. Per V era uno scenario inconcepibile.

-"Bene"- esordì RM dopo qualche attimo di tesissimo silenzio. -"Vorrei che adesso ci ascoltaste. Se avete domande, alzate la mano e vi sarà data la parola. D'accordo?"-.

-"Siamo a scuola?"- sbottò Seokjin con le braccia incrociate.

-"A scuola di vita"- rispose Taehyung. La sua battuta aveva lo scopo di sdrammatizzare la situazione, ma non sortì l'effetto desiderato: nessuno rise.

-"Quando Suga è tornato dal viaggio in Italia ha restituito la macchina fotografica a Jungkook"- iniziò Namjoon facendo finta che V non avesse detto niente. -"JK, scaricando i file e salvandoli sul computer, ha notato che in gran parte delle foto era presente una ragazza, un'italiana. Non comprendendo il suo ruolo nella vita di Suga, ha ben pensato di tacere..."-.

La mano di Seokjin, il più scettico, scattò verso l'alto.

-"Sì?"-.

-"Quindi Kookie sapeva tutto e non ha detto niente?"- domandò con tono accusatorio.

-"No. Era al corrente dell'esistenza della ragazza, aveva intuito che fosse, in un certo senso, importante per Suga e, giustamente, ha ritenuto necessario tacere. Anche io mi sono arrabbiato quando ho scoperto che sapeva della ragazza, ma poi, riflettendoci a mente fredda, ho compreso le sue intenzioni: ha tentato di proteggere Suga. Il fatto è che poi Suga stesso ha deciso di uscire allo scoperto dedicando alla ragazza una canzone"-.

-"E' bella"- mormorò Jimin. -"Emozionante"-.

-"Sì, lo è"- concordò Namjoon con un sospiro. -"Talmente fuori dalle corde di Suga che, appena uscita, mi sono insospettito e l'ho affrontato. Ha ammesso di aver conosciuto una ragazza in Italia e di averle dedicato quella canzone. A quel punto..."-.

-"A quel punto abbiamo deciso di fargli incontrare Delia"- tagliò corto Taehyung. L'occhiataccia contrariata di Namjoon si piantò sulla sua tempia come una freccia, ma V non ci dette peso.

-"Esatto..."-ringhiò il leader, stufo delle continue interruzioni di Taehyung. -"Abbiamo contattato la ragazza, l'abbiamo invitata a raggiungerci e lei ha accettato. Arriverà a Incheon dopodomani"-.

Hoseok, con la bocca a forma di cuore ancora spalancata, alzò prima una mano e poi l'altra, come se si fosse ritrovato una pistola puntata contro.

-"E dove la mettiamo?"- domandò allarmato spalancando le braccia. -"Non avrete mica pensato di ospitarla qui, vero?"-.

Jin si voltò di scatto a guardare i due pazzi dall'altro lato del tavolo e pregò con tutto se stesso che non avessero avuto un'idea del genere.

-"Ovviamente no"- rispose RM. -"Starà in albergo"-.

La piccola mano di Jimin si alzò esitante.

-"Come avete pensato di farle incontrare lo hyung? Siamo un po' impegnati in questi giorni, abbiamo un fan meeting tra qualche..."-. Jimin si bloccò e spalancò gli occhi. Abbassò la mano e annuì flebilmente. -"Ho capito"-.

Jin incrociò le braccia al petto e, suo malgrado, sorrise. Namjoon vide le sue larghe spalle abbassarsi: il fratello maggiore si era un poco rilassato.

-"Furbo"- commentò Seokjin. -"Ammetto che, nonostante l'idea di base sia completamente sbagliata, farli incontrare in pubblico per non destare sospetti sia... Sì, potrebbe funzionare"-.

-"Deve funzionare"- lo corresse il leader. -"E affinché ciò accada, ho bisogno di voi. Ci aiuterete?"-.

Jimin annuì senza esitazione, J-Hope sospirò e si arrese, imitando Jimin. Jin, dopo quello che a Namjoon e a V parve un tempo interminabile, sorrise.

-"D'accordo"- disse. -"Facciamolo"-.

Guardami come se fossi Dante Alighieri - Epilogo AlternativoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora