Pink and Red|| B.D.

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Per plutochjld
Spero ti piaccia ❤️

Se c'è sulla terra e fra tutti i nulla qualcosa da adorare, se esiste qualcosa di santo, di puro, di sublime, qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio dell'infinito e del vago che chiamano anima, questa è l'arte.
(Gustave Flaubert)

Bill Denbrough ha sempre disegnato. Sin da bambino. Giocattoli, oggetti, animali. Tutti hanno sempre apprezzato i suoi disegni perché erano stupendi, davvero. Non ha mai smesso di farlo.
Dal disegno a matita, passò alla pittura e al dipingere. Inizió a dipingere cieli, colline, montagne. Qualunque cosa, aggiungendo colori, ombreggiature e piccoli dettagli.
Piccoli, quasi nascosti ma non insignificanti.

Una volta finita la scuola media, passó alla scuola superiore. E lì entrò nel club di arte. Solitamente ci entravano ragazzi dal terzo anno in su, per la loro esperienza nel disegnare, scolpire e dipingere. Ma Bill, solo del primo anno, cercó di entrare. Mostrò suoi disegni, e ne parlò agli altri ragazzi. E il club non potette fare a meno di accettarlo.
Quindi ogni pomeriggio, Bill dopo le lezioni entrava e iniziava a disegnare, in un angolo del club, o a dipingere. Non dava fastidio a nessuno, i suoi disegni erano arte pura.
Era perfetto.

Qualcuno lo notó, e fu proprio una sua compagna di classe. T/n T/c.
Lei e Bill  erano buoni amici, si parlavano varie volte e pranzavano insieme a mensa.
Ma Bill aveva rubato il cuore della ragazza sin dal primo momento che si erano guardati negli occhi. Ma lui non lo sapeva, non credeva all'amore a prima vista, anche se anche lui si era innamorato di lei con tutto se stesso. Si sentiva bene quando stavano insieme, quando lei lo cercava e quando parlavano di hobby che avevano in comune.

T/n passava ogni pomeriggio davanti all'aula di arte per vedere il suo amico con la testa bassa, concentrato che si mordeva il labbro inferiore, mentre era intento a dipingere alla perfezione uno dei suoi quadri. Alla ragazza piaceva perché il ragazzo faceva facce strane. Ormai conosceva ogni sua espressione.
Faceva un sorrisino soddisfatto quando riusciva a creare qualcosa che gli piacesse, corrugava la fronte quando era dubbioso, alzava un sopracciglio quando aveva mancato qualcosa, stringeva i denti quando qualcosa non gli piaceva e sussurrava un 'dannazione'.
Alla ragazza piaceva tutto questo, e non si sarebbe mai stancata di farlo.

Un giorno il ragazzo non era più nel suo angolo. Era al centro della sala, e gli altri membri erano già andati via.
T/n come sempre era andata lì a osservare quel ragazzo magnifico. Questa volta si appoggiò alla porta che era semi-chiusa. Riusciva a intravedere il ragazzo che dipingeva qui e lì con tutta la felicità e la passione che gli scorreva nelle vene.
Quel giorno Bill aveva la sua maglia bianca con le maniche celesti, con dei jeans neri, le scarpe da ginnastica bianche e addosso poi il grembiule per non sporcarsi.
T/n si incantó a guardarlo, come sempre. Osservata i suoi capelli castani pettinati perfettamente, i suoi occhi verde-azzurri brillare alla luce del sole, le labbra sottili che mostravano un sorriso, il naso piccolo ma carino, le guance morbide e rosee.

La ragazza si era incantata così tanto a guardare quel ragazzo che sembrava un dio greco a suo parere, che non si era accorta che lui aveva aperto la porta e la stava guardando confusa.
<<C-Cosa f-fai qui?>> il ragazzo la guardó confusa e quando lei si accorse della sua presenza, arrossì tantissimo e iniziò a balbettare peggio di lui. Succedeva quando lui si avvicinava troppo o quando lei era in imbarazzo <<N-No no! I-Io ecco.. ero curiosa di cosa stavi facendo... allora ti osservavo...>>
T/n era sicura che Bill si sarebbe arrabbiato. E quando Bill si arrabbia, non sembra lui.
Ma quella volta no. Penso che non c'era nulla su cui arrabbiarsi e decise di prendere la mano alla ragazza, procurandole altro rossore sul viso, mentre lui voleva farle osservare la sua arte da vicino. Prese una sedia in più, fece sedere la ragazza lì e lui si sedette sulla sedia dove era seduto precedentemente.
<<P-Puoi osservare, ta-ta-tanto og-oggi il club non c-c-c'è...>> il ragazzo fece un sorrisino e riprese i pennelli e la tavolozza, e ritornò a dipingere ancora, mentre la C/C continuava ad osservarlo con interesse senza dire una parola.

La ragazza dopo un po' si accorse che sul quadro forse mancava un po' di colore in più, del rosso magari o del rosa.
Essa prese un pennello sottile e nuovo, bagnandolo in un bicchiere di acqua che Bill aveva poggiato precedentemente affianco a lui, per poi poggiare il pennello nel colore rosso.
Ma non ci provò nemmeno a colorare. Voleva il consenso del suo amico, magari avrebbe apprezzato...
<<Bill senti... magari il... OH->> ma la ragazza non fece in tempo a chiedere, che il ragazzo si era girato verso di lei e per sbaglio si era colorato la guancia di una lunga striscia rossa. La ragazza non intendeva sporcarlo, aveva per sbaglio tenuto il pennello troppo vicino a lui.
La ragazza rimase in silenzio e abbassó la testa, mentre pian piano il ragazzo iniziava a ridacchiare.
Quando la C/C cercò di capire cosa stesse facendo, e fece per alzare la testa, vide Bill lasciargli una striscia di colore rosa sulle labbra. La ragazza rimase di stucco e pian piano iniziò anche lei e insieme si guardarono l'un l'altro a quella scena, divertiti.

<<No o-o-okay scusami, f-fatti pu-pulire>> il ragazzo balbetto di sua natura alla ragazza. Prese un fazzoletto bagnato di acqua e lo passo sulle labbra della ragazza, ma il colore non si tolse del tutto.
<<O-Oh... da-dannazione!>> il ragazzo sussurrò, guardando il colore che non andava via. Ma la ragazza non capiva perché si stesse arrabbiando così tanto. Non c'era niente di male, no?
Lei capì solo quando le labbra di lui si poggiarono sulle sue, mentre la baciavano con dolcezza. Il ragazzo aveva sussurrato quelle parole con frustrazione perché probabilmente avrebbe già voluto baciarla da molto tempo prima, ma non aveva trovato il coraggio.
La ragazza, realizzato tutto ciò, prese le mani del ragazzo e se le mise intorno alla vita, e lei portò le sue intorno al collo del castano.
Si staccarono dopo un po', ansimando l'un l'altro per l'assenza di ossigeno.

<<Oh gu-guarda il colore è andato via>> il ragazzo ridacchiò di gusto. La ragazza con una faccia seria, riprese il colore rosa e se lo mise nuovamente sulle labbra.
<<Se questo è un modo per farmi baciare ancora, allora cercherò di sporcarmi ancora di più così>> la ragazza affermò seriamente e con un po' di rossore sulle guance.
Bill, sapendo che quei colori non gli avrebbero fatto male, e anche per tutta l'attrazione che la ragazza gli dava, la tirò a se baciandola nuovamente, ma stavolta le accarezzò la schiena.
In quell'aula quel segreto pieno di passione e di amore non uscì di lì, e continuò a crescere.

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