Capitolo 9

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Si guardava allo specchio e le sembrava di vedere solo l'ombra della sua eleganza.

Non che si considerasse come tale: l'eccessiva vanità non era mai un bene per una donna. Ma riconosceva che, se in qualche momento avrebbe potuto affibbiarsene la definizione, i segni sul viso che evidenziavano la notte passata senza sonno erano così tanti che anche la più piccola parvenza, in quella mattina, si era persa nel vento.
Portava sulle palpebre il peso della notte precedente, e di quella ancora prima.

Ma lo sapeva, lo aveva già immaginato: avrebbe dormito soltanto al tramontare di quel sole, fra le braccia di Henry e senza tutti quei pensieri che le affollavano la mente, riducendola a un cumulo di immagini che presagivano il fallimento più totale e che trasformavano il corpo in un continuo susseguirsi di battiti del cuore, forti, sempre più insistenti.

Lisciò le pieghe dell'abito azzurrino, fermato in vita da un nastro di colore più scuro, e sospirò.

Sarebbe potuto accadere di tutto fino al momento in cui avrebbe raggiunto la chiesa: l'abito avrebbe potuto rovinarsi, lei sarebbe potuta inciampare in un cumulo di fango, dal cielo sarebbe potuta cadere una valanga di gocce che avrebbe rovinato la sua acconciatura.

"Se farai ancora quella faccia, Frances, di te non resterà che una vecchia corrucciata e non la giovane sposa che Mr Browning si aspetta di vedere all'altare", sentì dire da Clara.
Sospirò di nuovo: stava rendendo troppo evidente la sua preoccupazione e non poteva far sapere a tutti che si stava logorando per la troppa angoscia.

"Hai ragione. Sono calma e andrà tutto bene", le disse voltandosi.
"Certo che andrà tutto bene, sciocca", rispose ancora sua sorella in un sorrisetto.
"È che... se si strappasse un lembo durante il tragitto? E se le mie scarpe si sporcassero di fango?", cedette all'insicurezza.

"Oggi ti sposi e non fai altro che pensare a problemi stupidi", replicò sua sorella posando le mani sui fianchi.
"Nessun problema è mai futile, Frances, ma... Clara ha un po' di ragione: sei davvero bella e non oso immaginare quale sarà la faccia di Mr Browning nel momento in cui ti vedrà. Resterà senza parole", aggiunse Mimi in un risolino.
"Oh, se non dirà una parola, lo minaccerò! Non si tratta così Frances Pembroke!"

Frances rise e fissò i loro occhi chiari: avrebbe ricordato quel giorno per sempre, ne era sicura, e non solo perché stava per sposare l'uomo che amava e che aveva desiderato come marito durante tutti i sei mesi passati, ma anche perché poteva avere con lei le sue sorelle, le amiche e confidenti più preziose.
"Allora sarà meglio che andiamo o... potrei tardare e far impensierire Mr Browning, se giungesse prima di me. Converrete che questo sarebbe poco conveniente per la mia reputazione", disse, tenendo fra le mani i lembi dell'abito.

Hermione e Clara la seguirono per le scale e poi lungo il piano inferiore mentre sentiva ancora i battiti del cuore imperversare nel suo petto come onde contro la scogliera.
Gettò uno sguardo alla piccola sala ricevimenti: Miss Templeton stava spazzolando le tende e si spostava avanti e dietro sotto i comandi di sua madre, che per l'occasione si era data da fare insieme a Caroline per imbastire un banchetto che potesse far impallidire Miss Blackmore.

"Miss Templeton è così vispa che sembra ringiovanita di dieci anni!", disse Clara sottovoce.
Frances alzò gli occhi al cielo. Quando sarebbe cambiata sua sorella?
"Miss Templeton è solo molto indaffarata, Clara", precisò.
"E nostra madre? Non viene con noi?"
"Ci seguirà tra qualche minuto con nostro padre, quando avrà ultimato le faccende qui in casa. Venite."

Oltrepassò la porta e guardò in alto: una parata di nuvole grigie copriva il cielo, precludendo anche al più debole raggio di sole la possibilità di filtrare.

Poi guardò all'orizzonte.

Poteva vederla, la St. William Church, con i suoi mattoncini sbiaditi e il tetto messo a nuovo dopo che due secoli di esistenza ne avevano messa in dubbio l'efficienza. Non era lontana: se si fossero avvicinate a passo veloce, l'eventuale pioggia non le avrebbe colte. Ora ne era più sicura di qualche minuto prima nella camera.
"Sbrighiamoci, o sarà la pioggia a sposare Frances, oggi", rimarcò Clara.

Un mattino di primaveraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora