»Capitolo Tre

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Ad interrompere il silenzio fu Yui che avvicinandosi ad Ayato chiese con voce flebile «Ma esattamente cosa sono gli Shinto?» Fu Reiji a risponderle: «Gli Shinto sono i vampiri più potenti. Come sai un essere umano normale usa circa il 10% del cervello, loro... Loro lo utilizzano appieno, le loro capacità sono diverse da quelle nostre.-prese una pausa- La forza, la velocità e i sensi sono quadruplicati. E poi...» «Hanno la magia dalla loro parte» concluse Shu.

Un sorrisetto beffardo apparve sul volto di Mikasa. In quel momento era l'essere più potente in quella casa, se solo l'avesse voluto avrebbe potuto distruggerli tutti con un solo schiocco di dita. «Esatto!» esclamò allegra. «Mossa inutile e stupida mandarci da sei ragazzini e una mocciosetta per "proteggerci"» disse in tono canzonatorio. Fece per continuare ma la flebile del gemello la interruppe: «Che... che succede Mika?».

Il ragazzo, che aveva poco o niente di simile alla sorella, aveva sulle labbra stampato mezzo sorriso, come a voler rassicurare Mikasa, aveva percepito la sua agitazione (o meglio il suo fastidio). Si guardava intorno incuriosito e spaesato, i grandi occhi verdi, più chiari della gemella, passavano da una figura all'altra, poi si illuminarono. «Voi siete i figli del Signor Sakamaki?» il tono era decisamente diverso da quello sicuro di Mikasa. «Hai già fatto le presentazioni? Mi chiamo Nezu Isayama e lei è Mi-» «Sanno già chi siamo e perché siamo qui.» tagliò corto lei, per poi posargli sulla fronte la mano pallida, «Niente febbre!» gli sussurrò all'orecchio. Nezu la spinse leggermente e «Anche io sono uno shinto» le rispose corrucciato.

Un colpo di tosse interruppe gli Isayama. «Esattamente... Perché vostro padre vi ha mandati qui?» chiese titubante Ayato beccandosi uno sguardo interrogativo da parte del ragazzo. «Ma non sapevate già tutto?-sbuffò- La famiglia Sakamaki è la più potente e rispettata del Giappone, è palese che nessuno si voglia mettere contro di voi!» parlava velocemente gesticolando leggermente. «Ma ripeto siete piuttosto inutili al confronto nostro! Potremmo ben-» il rumore di qualcosa sbattere contro il muro. «Adesso basta! Entrate creando disordine e casini vari e non solo vi dovremmo sopportare per chi sa quanto senza saperne nulla ma ti permetti pure di insultarci in questo modo!? Andatevene via subito!» Sputò il minore dei fratelli guardando in cagnesco la shinto che altrettanto accesa nello spirito rispose: «Come osi tu, mediocre e insulso succhiasangue, rivolgerti a una shinto in questo modo! -afferrò il braccio sottile del fratello e strattonandolo per farlo alzare-. Torniamo a casa, non ha un dannato senso starsene qui con ques-» «Smettila!- disse Nezu, poi rivolgendosi a quello che individuò come il maggiore- Ci scusi per tutto quello che abbiamo causato, soprattutto per non aver avvisato per l'imminente arrivo, non lo sapevamo neanche noi in realtà!- ridacchiò- Spero che possiate ospitarci in ogni caso e mi scuso anche per il temperamento di mia sorella.» concluse inchinandosi guardato male sia dalla rossa che da Subaru.

Reiji, a cui si era rivolto il ragazzo, rimase sorpreso dalle parole di questo e con un tono mai usato verso la loro prima ospite e ormai coinquilina cercò di rispondere ma a togliergli la parola fu Shu. «Vostro padre vi ha affidato a me -si corresse- a noi, sarà nostro compito assicurarvi un posto sicuro fino a quando non tornerà la normalità, come promesso ai nostri padri.» Era così serio il suo tono, non svogliato e menefreghista come al solito e Reiji, così come il resto dei Sakamaki e Yui ne restarono a dir poco colpiti. «Cioè? Fino a quando?» chiese scocciata la rossa guadagnandosi uno sguardo di rimprovero dal fratello. «Grazie mille, speriamo tutto si risolva al più presto» i due si scambiarono un sorriso gentile, facendo storcere ancora di più il naso al secondogenito. Cosa diamine stava succedendo al fratello? Voleva mostrarsi per quello che non era? Si era forse responsabilizzato? Che si fosse iniziato ad interessare a qualcosa che non fosse se stesso? Avrebbero potuto gridare al miracolo.

Dopo un breve giro di presentazioni Shu si offrì di accompagnarli in quelle che sarebbero diventate le loro camere, facendo sempre più venire i brividi non solo al corvino ma anche al terzogenito. Cosa diamine stava accadendo al maggiore?

Le stanze, di modeste dimensioni rispetto a quelle a cui erano abituati i due Isayama, erano vicine e molto simili tra loro una sui colori del rosso e l'altra del bianco, i mobili e la loro disposizione erano uguali e stranamente le loro valigie erano già lì. Nezu sorrise pensando al loro maggiordomo che anche in una situazione così pericolosa era magnificamente efficiente. Shu si andò via velocemente, disse solo che presto sarebbero potuti tornare a casa, ma tutti e tre sapevano che quelle erano solo parole di conforto e la verità era molto più dura da mandare giù.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 02, 2021 ⏰

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