Chapitre 20

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📍22 maggio 2019

| Pierre |

<<Volete proprio partire? Siete sicuri?>> domanda Chris ancora una volta, rivolgendosi a Markus, Federica e Demetra, che sono seduti davanti a lei.

<<Sì, siamo sicuri. Siamo stati qui una settimana, è il momento per noi di tornare a casa.>> annuisce il ragazzo, rivolgendo un sorriso all'inglese <<Ma non preoccuparti, verremo a trovarti ancora sorellina, sta tranquilla!>>

<<Ci conto, eh!>>

<<Torneremo a prenderti, hermana, te lo promettiamo!>> Demetra le fa un occhiolino, cedendo alla sua metà spagnola. No, Demetra, lei resterà, vero? Vero che resterai, Chris?

<<Cantiamo qualcosa?>> propone Federica <<Ora che anche la figliol prodiga ha ricominciato, meglio pure!>>

<<Sì, perché no!>>

<<Volete una chitarra? Philippe ce l'ha in camera.>> mi intrometto, mentre loro quattro annuiscono.

<<Magari.>>

<<Vado a prendervela.>>

Neanche qualche minuto dopo, ritrovo Chris, Markus e Federica da soli e Demetra non c'è. Mi pare di capire sia andata a rispondere ad una telefonata, dato che la sento parlare al telefono.

<<Ragazze, devo chiedervi una cosa...>> incomincia a dire il ragazzo, che poi si volta anche verso di me <<E Pierre, devo chiederlo anche a te.>>


Quando Demetra torna, noi ci siamo già accordati con il piano. Si siede tranquilla, non sospettando niente.

Tutti insieme cantano qualche canzone, con Markus che suona, e sembra tutto normale. Poi finalmente il piano ha inizio.

<<Io vado in bagno.>> comincia a dileguarsi Federica <<Devo svuotare qualche organo, quindi torno tra un po'.>>

<<Io devo chiamare voi sapete chi!>> anche Chris riesce ad andar via ed io la seguo, con la scusa di dovermi andare ad allenare.

<<Ma dove vanno tutti?>> scherza la spagnola, parlando a Markus.

<<Ah, non saprei.>> mente lui. In realtà sa benissimo che siamo tutti e tre nascosti dietro la porta. Vicini, stiamo cercando di vedere attraverso il piccolo spiraglio lasciato aperto da me.

Federica è appoggiata a Chris, che tiene l'equilibrio di tutti e tre, mentre io ho la mano poggiata sulla schiena dell'universitaria inglese. Noto un piccolo sorrisetto sul viso di quest'ultima, e non posso che esserne contento.


| Althea |

Dopo qualche minuto di imbarazzo tra i due, finalmente il nostro piano scatta.

È incredibile come due persone come loro, che si sono amate fino alla morte, non riescano ancora a rivolgersi la parola se sono da sole. È evidente che si amino, lo capirebbe anche un bambino.

Il problema tra loro è proprio questo. Non riescono a parlare. Sono stati insieme fino a qualche mese dopo la morte di Lexie, poi si sono lasciati non so bene per quale motivo. Ogni volta che chiedo a Markus il perché l'abbia lasciata, mi risponde con "Perché? Perché, beh... perché non potevo sopportare la pressione. E non scarico la colpa su Dem o su altri, ma su di me. Mia sorella era appena morta, era come se avessi perso tutto il mio equilibrio." Non era una risposta alla mia domanda, semplicemente un insieme di frasi buttate lì meccanicamente, giusto per non rimanere in silenzio.

She is a liar - Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora