Il mio mondo si è fermato

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"Non è giusto."
"D-David dimmi perché ti prego, io non posso farcela senza di te!"
La mamma continua a cercare la mano di papà e lei piange in continuazione e non ne capisco il motivo, so solo che vedere quella scena mi rattrista molto.

"Ellen, amore mio ti prego non piangere. Io purtroppo non so dare la risposta alla tua domanda, ma voglio dirti una cosa.
Tu sei una donna coraggiosa, una donna che non ha paura di quello che la vita gli può dare, sia cose brutte che belle.
Ellen io sono sicuro che quando io..."

"No David ti prego non dirlo" e gli stringe di più la mano.

"Scusami, hai ragione. Sarai capace di fare qualsiasi cosa amore mio. Vai avanti con la tua vita ti prego"

"E come faremo con Eileen. Oh povera piccola." le sue lacrime aumentano così come i miei battiti del cuore.

"Ah questo ci penseremo. Voglio godermi ogni istante con lei, ogni minuto e secondo. Ma sopratutto spero vivamente di poter vedere mio figlio nascere" una lacrima e un altra ancora rigano il viso di mio padre.
Lo sguardo si posa sul grembo di mia madre e delicatamente lo accarezza.

"E questo cosa significa?" chiedo entrando in pieno panico.
Ormai ho già capito tutto, ma non voglio sapere che questa sia veramente la realtà.

"Eileen" dice mia madre allarmata.

"Hai sentito tutto?" dice mio padre visibilmente agitato.

"Ogni singola parola" dico arrabbiata.

"Tesoro mio" ma lo blocco subito.

"No papà!Questo non è giusto, non è giusto." ispiro ed espiro.

"N-non è giusto, non lo è papà" mi inginocchio per terra e le lacrime salate iniziano a scendere senza fermarsi.
Lui si avvicina e mi abbraccia forte.

"Lo so tesoro lo so"

"Che cos'hai?" chiedo ormai con la voce spezzata.

"Una malattia molto brutta Lee."

"M-ma tu guarirai vero?"

"I-io"

"Non è così?" chiedo sentendo la speranza svanire.

"Lee io..."

Non lo lascio neanche finire di parlare che le mie gambe si muovono per uscire dalla porta per poi sbatterla con violenza. Tutto quello che mi chiedevo era una semplice parola, ma purtroppo non ho trovato ancora una riposta.

Perche?

Mi alzo di scatto dal letto per lo spavento. Ormai ci ho fatto l'abitudine, non mi toglierò mai questa scena dalla testa, la rivivo quasi tutte le notti.
Da quel giorno la mia vita cambiò, niente fu più come prima.

-

"Queste sedie sono morbidissime" dice Gwen seduta accanto a me.

Siamo in seconda fila e io e altre centinaia di ragazze stiamo aspettando chi ha ottenuto il posto.

"Sono molto agitata Gwen" e subito stringo la sua mano per trovare conforto.

"È normale Lee, non ti preoccupare. Tu pensa positivo poi il resto si vedrà"

"Già, ma se.." ma una voce mi interrompe.

"Buongiorno signorine"

È la Signora con gli occhiali a punta che parla, che tipa.

Il Fiordaliso che sapeva suonareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora