Dopo quello che era successo non avevo di certo voglia di starmene in camera mia a rimuginare, quindi avevo detto a Meggie di lasciarmi il suo posto.
''E perchè vuoi lavorare la sera del tuo compleanno?'' mi guarda come se le avessi appena detto di essere un alieno.
'' Semplicemente perchè non sono dell'umore giusto per starmene in camera da sola a pensare''
rispondo con un sospiro.
''E a cosa dovresti pensare scusa ?''
''Al disastroso incontro di oggi con Fabio '' Meggie spalanca gli occhi e apre la bocca e dato che so gia che vuole chiedermi ogni particolare dell'uscita e siccome non ho la minima voglia di parlarne la blocco all'istante. '' Ah no ! non ne voglio parlare , domani ti spiego ma adesso ti prego lasciami il tuo posto''
Sbuffa evidentemente delusa dal mio mutismo '' Anche se sei una stronza non ti lascerò lavorare il giorno del tuo compleanno e poi scusa non serve che tu stia in camera, non hai quella fantastica sala da ballo adesso ?''
Dio mio ha ragione. Non me ne ricordavo già più.
Armata di nuova allegria, faccio un bel respiro lungo e mi esibisco in un bel sorriso.
'' Hai ragione Margheritina mia, vado a farmi una bella seduta di ballo terapia''
Giro i tacchi e esco mentre Meggie mi urla '' Sai che odio essere chiamata cosìììì ''
Quasi saltello mentre tiro fuori tutte le mie vecchie cose da ballerina : scarpette, body, scaldamuscoli e scaldacuore sono ancora tutti lì, come se mi avessero aspettato sapendo che un giorno sarei tornata da loro.
Prendo le scarpette, le calze e poi al posto del body metto una maglietta stretta e dei pantaloncini, li ho sempre trovati più comodi per allenarmi.
Inizio con il riscaldamento e poi metto una musica nel magnifico stereo che ha fatto istallare il signor Ken.
Come ogni volta la musica che ballo riflette i sentimenti che provo, rabbia, tristezza confusione tutto esce senza il minimo bisogno di parole quando ballo.
Danzare per me è sempre stata la comunicazione vista da una angolazione diversa, vista con gli occhi di chi è stanco delle parole e vuole solo trasmettere cio' che sente senza il minimo bisogno di spiegarlo, senza doversi giustificare, solo dicendo: '' Eccomi, ecco cosa voglio dire, ecco cio' che sono, ecco cio che sento, ed è così puro e semplice''
Ballo ad occhi chiusi per un tempo interminabile poi ad un tratto sento un applauso, lento e cadenzato.
Mi fermo di colpo, apro gli occhi e lui è lì che mi fissa con un sorriso da perdere la testa, io invece, sono lì che lo fisso come una poraccia tutta sudata in magliettina, pantaloncini e scarpette da punta.
'' E chi si immaginava che in una cosina così piccola e goffa ci fosse tanta grazia ''
Spalanco gli occhi. Io? goffa? non mi era mai sembrato.
'' Da quanto tempo è che sei lì a spiarmi ?'' lo sfido con un'occhiata e intanto inizio a riprendermi, sciolgo i capelli e studiatamente mi acuccio per togliere le scarpette.
Ma che diavolo sto facendo ?
'' Da un po', comunque quei pantaloncini inguinali ti donano sai ?''
A quelle parole inciampo su uno dei nastri delle scarpette e volo a terra, poco male dato che ero già accucciata.
Il fatto è che ho appena dato un punto a lui, che difatti se la ride tranquillo.
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Nell'arco di una vita
RomanceSiamo noi gli artefici del nostro destino ? O è già tutto scritto ? Noemi e Alexander ci faranno viaggiare all'interno delle loro vite, così diverse e così simili, per dimostrarci che,Nell'arco di una vita, tutto può succedere in un secondo. Perdi...