Capitolo 3.
"Madness is relative, who establishes normality?"
Brayler's Point Of View:
Rimasi esterrefatta da quello che mi disse Jenna. Era diventata matta lei o stavo impazzendo io?
Mi stava prendendo in giro sicuramente, era impossibile che non riuscisse a vedere quel meraviglioso ragazzo dagli occhi color caramello ed i capelli biondo cenere.
Come faceva a non notarlo? Aveva un sorriso capace di attirare l'attenzione di tutti ed un profumo così travolgente che chiunque sarebbe rimasto accanto a lui solo per godere di quella fragranza meravigliosa.
"Jenna, seriamente!" Stavo cominciando ad innervosirmi, davvero.
"Bray sinceramente, credo che tu non sia nelle condizioni adatte per frequentare l'università oggi, perché non torni a casa a riposare e rientri domani?" Disse con aria preoccupata.
"BASTA!" Sbottai alzandomi con violenza e sbattendo le mani sul tavolo con tanta forza da far girare tutti. Presi la borsa e, senza salutare nessuno, uscii furiosa. Ero così arrabbiata, volevo solo tornare a casa; mi aveva fatto passare davvero la voglia di tornare nel mio letto e non frequentare.
Una volta arrivata a casa lanciai tutto per aria e andai ad affogare la faccia nel cuscino tirando un urlo di frustrazione e, in men che non si dica, crollai in un sonno profondo.
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Mi svegliai di soprassalto e guardai l'ora, avevo dormito si e no un paio d'ore.
Sbuffai frustrata passandomi entrambe le mani sul viso realizzando solo in quel momento cosa fosse successo qualche ora prima e, inevitabilmente, cominciai a pensare.
Perché Jenna mi aveva detto quelle cose? Non ero pazza e nemmeno sotto effetto di droghe, stanca sì, ma non al punto da vedere cose che non esistevano. Non riuscivo proprio a capacitarmene, era una di quelle domande che continuava a torturarmi senza mai però riuscire ad arrivare ad una risposta concreta. Non era possibile, davvero.
Lanciai il cuscino dall'altra parte della stanza e mi alzai scocciata da tutte le domande, da tutta la situazione in generale. Avrei dovuto chiedere spiegazioni al ragazzo? Forse, ma mi avrebbe preso per pazza, come minimo. Ma se Jenna veramente non vedeva il biondo seduto di fronte a me? No, non era possibile, i fantasmi non esistevano.
Decisi che sarei dovuta tornare sulla terra e smettere di pensare, così, mi immersi a pieno nelle faccende domestiche e, in men che non si dica, tutti i pensieri che sembrava non volessero abbandonarmi sparirono.
Justin's Point Of View:
"Lo sapevo." Camminavo avanti e indietro per un parcheggio mentre i miei amici seguivano in silenzio ogni mio passo.
"Io lo sapevo che sarebbe andata finire così, dopo nemmeno un'ora già l'ho messa nei guai." Continuavo a maledirmi mentalmente per aver messo Brayler in quella situazione.
Erano stati i dieci minuti più belli della mia vita, lei era stupenda, da vicino ancor di più. Quei colori che presentavano le sue iridi, così belli, si fondevano perfettamente con i miei, le sue labbra, di un perfetto colore rosato. Non pensavo, ma aveva provocato in me così tante emozioni. Allo stesso tempo però avevo tante di quelle domande che girovagavano per la mia testa, come ad esempio quei due bambini che l'avevano chiamata mamma.
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Ghost ▸ Justin Bieber
FanficE se vi dicessi che, ogni singolo istante della nostra vita siamo osservati? E se vi dicessi che, esiste qualcuno che sa cose che solo noi crediamo di sapere? Ci sono segreti che non raccontiamo a nessuno, cose che facciamo solo ed esclusivamente q...