In molti libri si racconta come sia meraviglioso svegliarsi accanto ad una persona.
Non la penso alla stessa maniera: evidentemente sono paradossale io.
Mentre mi tiro a sedere, mi copro con il lenzuolo bianco che avvolge i nostri corpi nudi. Lei dorme ancora beata, come una bambina. I capelli scuri sono sparsi sul cuscino bianco, le ciglia lunghe che racchiudono un color giada bellissimo sono posate le une sulle altre. Le labbra secche, chiuse, gonfie.
Dalla piccola finestra entra la luce del sole che oggi, non è così forte: fortunatamente. Infilo l'intimo, torno sui miei passi e varco la porta della cucina. I piatti sono ancora da lavare,la torta è semi- sbriciolata a terra, la camomilla ancora nelle tazze, il vino aperto.
Sorrido al ricordo di stanotte: era tanto tempo che non avevo una connessione così intensa con una mia partner. Non è facile riuscire ad avere affinità durante un rapporto sessuale: ho avuto ragazze bellissime accanto che a letto fingevano e con le quali, l'orgasmo non lo raggiungevo nemmeno a pagare oro. Il problema non era di nessuno dei due: semplicemente se non c'è chimica, non si va molto avanti.
Il corpo umano, durante un rapporto ed una relazione con una persona produce un ormone che si chiama ossitocina: è chiamato anche "ormone della fedeltà" perchè si dice che quando si cerca la scintilla, la chimica fra due persone si intende proprio questo.
E penso che stanotte il mio corpo ne abbia prodotta in eccesso perchè, a parte l'appagamento fisico, sto persino bene con me stesso.
" Ho il cuore fragile, la testa fra le nuvole....tututu,turuturu..."
Canticchio mentre metto su la mokka del caffè. Apro il frigorifero e...insomma, non sono abituato a tutte queste cose sane: mangio come un animale evidentemente.
In pochi minuti il caffè è pronto e con una maestria che non mi appartiene, cerco di montare il latte di soia per fare la schiuma del cappuccino e, incredibilmente mi riesce. D a domani mi licenzio e vado a fare cappuccini di soia alla Terrazza Martini.
"Ora non sei più mia, ed io bevo alla tua....cin cin....mi risponderai mi ami o no?...Un mare di parole...nanana"
Mentre continuo a canticchiare le canzoni che una playlist a caso mi sta facendo ascoltare,sento dei passetti leggeri arrivare fino alla cucina. La mia bambolina.
"Buongiorno"
Sorride mentre, distrattamente la spallina della canottiera intima che indossa le scivola dalla spalla.
"Buondì..." sorrido "...ho provato a fare una sorta di cappuccino"
Mentre lei prende posto su una sedia, la imito: sorseggio la bevanda...mh, mica male. I suoi occhi curiosi studiano tutti i miei tatuaggi; quelli sulle mani, quello centrale sullo stomaco, quelli sulle gambe, i piedi...per essere un professore di filosofia sono insolito anche per questa mia passione, ma i pregiudizi li lascio agli altri.
"Sono...."sorseggia"...carini" sorride.
"Tu ne hai?"
Annuisce, tira su la canottiera di poco, appena sotto l'ombelico. Un fiordaliso.
"Raffinato"
"Raffinato...sì"
Le lascio un bacio sulla spalla, uno sulla guancia. Mentre lei continua a bere il cappuccino, accarezzo le gambe. E quando mi cade l'occhio su queste ultime mi si ferma il battito.
Lei se ne accorge: volge lo sguardo dall'altro lato.
"Mi sono curata, va bene?"
Spunta, acida, quasi ironica. Io scuoto la testa, abbasso il capo e inizio a baciare le cicatrici. Delicato, niente passione, niente sensualità.
STAI LEGGENDO
SWEETHEART(IRAMA PLUME)
Short Story"Bisogna prendere la vita con filosofia, non crede?" "No, non credo signorina...amo prenderla per i fianchi, così da poterla baciare"