Mi Sono Accidentalmente Fatto Venire La Febbre

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POV NICO

Stavo uscendo con tranquillità dalla cabina di Ade, come d'altronde facevo ogni mattina. Stavo andando verso ip tavolo di ade, per fare colazione, ma venni assalito da un ricordo. Solace. Il figlio di apollo. Lui mi aveva detto che gli sarebbe piaciuto se io fossi andato ad aiutarlo.. Iniziai a pensare:'' Ma perché? Perché proprio a me? Non è che forse io... NO, dai non essere ridicolo, non è alla tua portata, come faresti a piacergli? Poi tanto è etero sicuramente, quindi non si pone il problema.... Però a te piace, vero Nico? E anche tanto vero? SEI UN CRETINO. '' Volevo andare ad aiutarlo, ma non sapevo come presentarmi senza rinunciare al mio orgoglio. Intanto andai a fare colazione. Presi latte e cereali al cacao, e iniziai a mangiare. Alla terza o quarta cucchiaiata-non so, voi ragionate la mattina? - mi venne un lampo di genio in mente. Pensai di fare finta di star male, in modo da evitarmi gli allenamemti e stare un po' con will. Però come potevo fare? Quel giorno avevamo gli allenamenti alle 10,ed eramo ancora le 7 del mattino, perciò decisi di tornare in cabina per riposarmi e pensare a cosa fare. Entrai e mi sdraiai sul mio letto. Iniziai a pensare a cosa inventarmi, ma mi addormentai. Dormii solo una mezzoretta, e non so come, poco dopo essermi svegliato mi venne in mente un idea. E poi dicono che la notte non porta consiglio, eh? Non era propriamemte notte ma ehi, non guardiamo sempre ai dettagli. L'idea era quella di fingere una febbre, anche bassa. Però non sapevo come inventare di averla. Cioè, non bastava dire:'' ciao, ho la febbre''... Serviva una giustificazione. Allora ragionai. Ero arrivato al campo da pochi giorni, perché pur essendomi stabilito lì era rimasto un minimo di gironzolare tra inferi, campo 1 e campo 2,e un sacco di altri posti. Prima di ritornare al campo dopo quelle due settimane in cui ero stato fisso lì, ero andato a visitare venezia, questa volta da solo, e non con Hazel, una sorella a cui faccio pena e il suo ragazzo, Frank, uno che potrebbe essere anche simpatico,ma che mi odia come tutti fanno. E fanno bene. Come si farebbe a volere bene a me? Comunque, ero andato a Venezia pee cercare di visitarla, o meglio rivisitarla, perché ci avevo vissuto da bambino, insieme a... Lei. Sono riuscito solo a prendere un caffè in un bar e ad andare in farmacia. Pensavo troppo a lei... A Bianca. Mi aveva promesso che ci saremmo andati insieme, per rivivere quei momenti. Ma poi é morta. E io non ho fatto in tempo a salvarla. Mentre pensavo queste cose, che non riesco a togliermi dalla testa neanche ora, successe una cosache mi fece vergognare tantissimo, ma grazie agli dei ero da solo, o meglio, con sconosciuti che giravano per affari loro. Iniziai a piangere. Stavo tropo male lí. Era una coltellata ogni passo che facevo in quel posto. Appena riuscii a calmarmi da quell'orribile momento andai in farmacia. Vi starete chiedendo  probabilmenye il motivo di ciò. Beh è il mio orgoglio. Ma che c'entra? Beh c'entra tanto invece. In quel momento avevo deciso che sarei andato in infermieria solo per un problema confermato, perciò presi un termometro. Adesso si trovava in un borsone vicino a me. Dovevo solo trovare il modo di scaldarlo.

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