2. Vicino di casa?

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Le lezioni erano finalmente terminate, all'uscita venne mia sorella Gemma a prendermi in macchina, quando le chiesi il motivo lei non rispose; dovevo aspettarmelo che non era per passare un po' di tempo con il suo fratellino ma per portarmi al centro commerciale con lei, non per vantarmi ma ho dei bellissimi gusti in fatto di vestiti e lei se ne approfitta.. forse troppo.

Arrivati al centro commerciale entrammo in un negozio di abbigliamento, io le dissi di prendere un paio di pantaloni a zampa di elefante con la vita alta, così che potessero risaltare la sua figura, per un po' decise di fare di testa sua ma con scarsi risultati e alla fine mi ascoltò, l'unico capo che comprò furono i pantaloni che le consigliai io, prevedibile.

"Come ti trovi nella nuova scuola?" chiese lei "Bene per adesso, c'è un biondino simpatico con cui ho parlato abbastanza oggi" risposi prontamente, Gemma mi diede un pizzicotto sulla guancia, non capisco perché debba sempre farmi male per dimostrarmi che mi vuole bene.

Arrivammo a casa, appena varcata la soglia d'entrata vidi una sorridente donna che si prendeva un tè con mia mamma. Cercai di sgattaiolare in camera mia per non presentarmi ma sbattei il gomito contro lo scorniamo della scala, oggi decisamente l'intero universo ce l'aveva con me, mia madre sentii il tonfo e si accorse della mia presenza "Harry che fai? Non saluti?" mi domandò lei "Emh.. buon pomeriggio" mi affrettai a rispondere per poi continuare a salire le scale, "HARRY EDWARD STYLES!" mi fermò la voce di mia madre, odio quando mi chiama con il mio nome intero se è arrabbiata, "Sì mamma?" risposi sforzando un sorriso "Non essere scortese e vieni qui a sederti con noi" cercai di trattenere uno sbuffo e mi andai ad accomodare nella sedia davanti a quella signora.

"Scusa Johannah, non so cosa gli sia preso, di solito è molto più cortese" disse mia madre "Oh stai tranquilla" la signora girò lo sguardo verso di me "Non ci siamo ancora presentati, piacere Johannah" tese la mano verso di me, "Piacere Harry" la strinsi.

"Harry che bel nome, quanti anni hai?" domandò lei "Ne ho sedici" le risposi con un sorriso, "Fantastico, ho un figlio un po' più grande di te e mi sembra che voi due andiate nella stessa scuola" disse lei sorridente, non mi posi chissà che quesiti e mi limitai a rispondere con un semplice "Ah davvero? Magari a scuola lo vedrò" lei sorrise dicendo "Penso anche prima, siamo i vostri vicini di casa, mio figlio sta aiutando a portare gli scatoloni nel garage. Credo che tra un po' dovrebbe arriva-" la frase fu interrotta da un "Mamma ho finito, ho messo tutto in garage Anne" che si sentì arrivare da vicino alla porta.

Vidi la porta aprirsi "Grazie Louis sei stato molto gentile" Louis.. non poteva essere quello della pausa pranzo pensai, nel mentre la porta si era completamente aperta e la figura che vidi entrare era la stessa che rubò il cappellino a Liam.

Rimasi pietrificato, colui che mi ha costretto a lasciargli il posto a tavola era il mio vicino di casa. Oggi davvero il mondo ce l'aveva con me. Lui sembrò avere la mia stessa reazione.

"Vi conoscete già?" chiese Johannah, "No no" risposi prontamente io sperando che regga il gioco "No oggi a scuola non l'ho visto, sicuro di essere venuto? Hai dei capelli troppi appariscenti per passare inosservato" disse con un certo sorrisino sulle labbra "Si sono venuto forse non ci siamo proprio incrociati" dissi in tutta risposta.

"Beh e che aspettate a presentarvi?" disse mia mamma, perché doveva ficcare il naso ovunque, "Piacere Louis" tese la mano il ragazzo "Harry" la strinsi per poi notare i suoi occhi di ghiaccio guardarmi con aria di sfida.

Forse mi ero cacciato davvero nei guai.

Il silenzio calò nella stanza e io non osai interromperlo, decisi quindi di andare in camera mia senza dire niente.

Dopo che mi stesi nel letto e presi in mano il mio telefono per controllare twitter sentii la porta spalancarsi "Questa è la tua camera?" mi girai agghiacciato al suono di queste parole, "Sì, e tu dovresti uscire" risposi per poi rimettermi a guardare il telefono "Io esco dalla tua stanza se tu esci dalla mia vita" disse Louis gelido "Nella tua vita neppure ci sono entrato, cosa vuoi da me?" non mi lasciò neppure il tempo di prendere un respiro che si avvicinò ancora di più a me "L'anno scolastico è iniziato oggi e tu già me lo stai rovinando" lo guardai stupito "Io? Cosa c'entro ora io?" chiesi "Tu mi hai rubato il posto a mensa, mi siedo lì da quattro anni" mi sedetti al bordo del letto "Senti io non ho idea di cosa sia successo tra te e quei ragazzi, ma sono stati loro a dirmi di sedermi e pure a farmi restare" Louis mi squadrò dalla testa ai piedi per poi lasciare la mia stanza.

Non avevo idea di cosa stesse succedendo, io neppure lo conoscevo, e a dire il vero neppure volevo conoscerlo.

Non avevo idea di cosa stesse succedendo, io neppure lo conoscevo, e a dire il vero neppure volevo conoscerlo

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Destiny {Larry Stylinson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora