Pov's tanc
E poi il panico... lele non respirava più...
Gli infermieri si metterono in torno a lui, cercando di rianimarlo in vano, mi veniva da piangere non sapevo che fare, volevo solo urlare ma non ci riuscivo . Mi si era creato un vuoto dentro e per istinto presi la mano a lele mentre i medici in tutti i modi cercavano di farlo vivere ancora.Tanc: io non so se esisti ma se esisti non farlo morire ora, ho bisogno di lui...
Da quel momento iniziai a essere leggermente più credente. Lele aveva ripreso a respirare. Dio che sollievo. Scoppiai a piangere non potevo fare altro in quel momento, stavo riversando la mia agitazione così. Iniziai a respirare affannosamente, così un infermiera cerco di calmarmi, diceva che lele era fuori pericolo, mi diede dell'ossigeno e in quel momento arrivammo in ospedale. Quei 10 minuti erano durati un eternità, portarono lele via, il vuoto dentro di me continuava a crescere e in quel preciso momento vidi la macchina di Diego, erano le ultime persone che volevo vedere, avevano quasi ucciso il mio lele e da quello che avevo visto a casa non gli interessava se stava male. Quello che vidi però mi fece ricredere, Gian era alla guida ma quando eravamo partiti c'era Diego, che adesso era sul sedile del passeggero in lacrime. Gian scese dalla macchina veni verso di me e l'infermiera impanicato...
Gian: ci serve dell'ossigeno Diego sta male non smette di piangere e respira male...
Stava piangendo anche Gian. Corsi verso la macchina e vidi Diego agitarsi ancora di più.
Diego: mi dispiace, è tutta colpa mia per favore picchiami fammi del male...
Tanc: che cazzo dici Diego io non ti picchio, nessuno qui ti picchia hai capito? Non lo hai fatto apposta, volevi solo scherzare e lo so che sotto sotto ti stavi anche preoccupando per lui. Avevi sentito gli urli e i gemiti di dolore della sera prima e pensavi che lele non lo avesse fatto di proposito. Sei il suo migliore amico è normale che ti preoccupi per lui ma questo non è colpa di nessuno. Ora calmati e respira per favore...Diego si era calmato per fortuna ma appena si riprese parti a razzo con le domande.
Diego: come sta? È vivo? Dimmi che sta bene per favore... riprese a piangere
Tanc: calmati, ha avuto una crisi respiratoria e per un attimo non respirava più, ma ora è fuori pericolo. Dobbiamo solo aspettare che il medico ci chiami ok? Ora stai tranquillo.Erano passati alcuni minuti e il medico era venuto a parlarci, sembrava affranto, cosa doveva dirci?
Dottore: il vostro amico sta bene, potete andare a parlarci, è sveglio ma dopo fatelo riposare.
Andaimo subito da lele. Non credo di aver corso così tanto in vita mia, appena lo vedo lo abbracciai lo riempii di baci.
Tanc:stronzo...
Lele: eii perché?
Tanc: perché mi hai fatto preoccupareGian e Diego entrarono in stanza e appena lele li vide si aggito
Tanc: ei ei tranquillo non sono qui per giudicarti, ansi vogliono chiederti scusa. Diego stava per avere un attacco di panico, ansi ce l'ha avuto, mi continuava a dire che lo dovevo picchiare. Che aveva fatto una cazzata, invece era solo preoccupato. Aveva sentito le urla di dolore e ha pensato che tu non lo avessi fatto di proposito. Era solo preoccupato
Guardai Diego e Gian e gli feci cenno di entrare.
Gian/Diego: scusa lele noi non voleva-
Lele:state zitti e venite ad abbracciarmi imbecilliDiego e Gian non se lo fecero ripetere due volte.
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non posso amarti ||TANKELE||
Romancetutto quello che scrivo è inventato da me e se scrivo insulti sappiate che non li penso. È una storia basata su una relazione gay quindi se ti da fastidio non la leggere non mi interessa, è una storia che sto scrivendo per tenermi impegnata sennò cr...