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Luka camminava a passo svelto e deciso verso il Liberty. Aveva avuto l'istinto di seguire Marinette ed accompagnarla fino a che non si fosse accertato della sua incolumità. Invece, lei si comportava come se fosse lui quello da proteggere.

Scese le scale che conducevano sulla riva della Senna, al molo dov'era ancorato il Liberty. All'ultimo gradino un fulmine rosso gli si palesò davanti.

«Ladybug?»

«Non ho molto tempo.» Ladybug gli porse una scatolina rossa di forma ovale. «Luka Couffaine, ti affido il Miraculous del Serpente, lo userai per un bene superiore.»

Luka annuì e aprì la scatolina.

Dal bracciale verde marino si manifestò Sass, un Kwami simile ad un cobra con due denti aguzzi sporgenti. «Salve di nuovo.» La sua voce era un sibilo.

«È un piacere rivederti, Sass.» Luka infilò il bracciale. «Trasformami!» Un lampo bianco e verde lo investì, un'arpa comparve nella sua mano destra.

«Ho bisogno del tuo potere, Viperion» disse Ladybug. «Abbiamo a che fare con un akumizzato che controlla in qualche modo gli attimi temporali di individui e oggetti. L'importante è non farsi colpire dalle sue sfere di energia.»

Viperion scostò la levetta sul bracciale all'indietro. «Second Chance!» Alzò il pollice. «Sono pronto.»

«Prima di andare», Ladybug lo fermò posandogli una mano sul petto, «è bene che tu sappia che non ho idea di dove sia Chat Noir. Ho provato a contattarlo ma non risponde. Non so se si unirà alla battaglia, ma meglio prepararci all'eventualità che possa non venire.»

«Sono sicuro che ha un'ottima ragione per non essere al tuo fianco.»


Viperion seguì Ladybug per i tetti di Parigi. L'eco delle urla delle vittime di Chronosium era straziante. Lampi e scariche elettriche brillavano per le vie. I poveri malcapitati erano privi di sensi o in preda a convulsioni frenetiche, come se fossero stati colpiti da un taser ad alto voltaggio.

Chronosium aveva un'andatura lenta, appesantita dalla spessa corazza, ma inesorabile.

«Credo che l'akuma si trovi nel forcone o nell'orologio appeso al collo.» Ladybug scosse la testa. «Dovremmo andare a tentativi.»

«Sfrutteremo il mio potere.»

«Nasconditi: è meglio che, per ora, non sappia che ci sei anche tu.»

«Fa attenzione.» Viperion circumnavigò la piazza e si appostò su una cabina della ruota panoramica di Place de la Concorde, evacuata dai tutori dell'ordine per l'emergenza akuma. Da lì aveva un'ottima visuale sullo spiazzale e poteva anche udire le voci dalla strada.

«Ehi baffone» urlò sprezzante Ladybug. «Sono tornata.»

Chronosium proruppe nella solita risata tonante. «Che c'è, il gatto non è voluto venire?» Esitò, lo sguardo divenne vacuo.

"Papillon gli sta suggerendo le mosse telepaticamente", pensò Viperion.

Chronosium sollevò il capo e si guardò intorno. Serrò le mani sul forcone e lo fece roteare sulla testa: una pioggia di scintille cadde dalle punte e si dispersero sulla strada per decine di metri.

Ladybug lanciò lo yo-yo e si appollaiò su un lampione, l'unico punto di appoggio nei dintorni.

Chronosium scagliò una sfera di energia diretta alla ruota panoramica.

Dannazione.

Viperion balzò giù dalla cabina, che fu colpita dalla sfera. La ruota panoramica ebbe un sussulto, gli ingranaggi produssero un assordante scricchiolio, le cabine ballonzolarono avanti e indietro.

Le scelte della vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora