Gabriel Agreste studiò le foto scattate il giorno precedente. Vincent e il suo staff avevano fatto un lavoro egregio nell'immortalare Adrien, in pose che valorizzassero sia la sua figura che il capo che indossava. Anche la scelta della location era stata azzeccata in pieno.
Eppure, Gabriel era convinto che mancasse qualcosa a quel completo perché fosse perfetto: un dettaglio, un tocco di freschezza che slanciasse meglio il ragazzo che l'avrebbe indossato. Scorse le foto più volte, ma la scintilla nella sua testa non si accese. Sconfortato, spense il computer e si avviò verso la sala da pranzo per la colazione.
Adrien, già seduto al tavolo, lo accolse con un sorriso. Gabriel si sedette accanto a lui. Da anni aveva deciso di sostituire quel lungo tavolo in vetro che occupava gran parte della stanza, ritenendolo freddo ed impersonale. Su suggerimento di Adrien, aveva fatto arredare la stanza con un tavolo per quattro persone, due divani ad angolo e un televisore da ottanta pollici affisso sul muro, così da poter seguire insieme ai suoi amici le partite del Paris Saint Germain.
«Stanco per ieri?» Gabriel versò del latte e del caffè nella tazza.
«Un po'. Che ne pensi del servizio?»
«Sono molto soddisfatto delle foto. Meno del vestito. Credo dovrò dargli una ritoccata e farlo esaminare meglio dal mio staff.»
Adrien mugugnò e tornò a osservare il braccialetto che aveva al polso. Lo portava spesso in occasioni importanti, come se fosse il suo portafortuna. Quella mattina, sembrava lo stesse studiando nei minimi dettagli.
Gabriel si schiarì la voce. «Probabilmente lo sapevo già e l'avrò dimenticato, ma vorrei sapere dov'è che hai preso quel braccialetto. È...», cercò le parole adatte, «...Originale.»
«È speciale» mormorò Adrien, le dita che accarezzavano la cordicina rossa. «Me lo regalò una mia amica tempo fa.»
«Un'amica speciale come quel braccialetto.» Gabriel non poté fare a meno di notare la sfumatura cremisi che colorò le guance di Adrien. «Ha un nome questa ragazza?»
«Marinette Dupain-Cheng.»
«Oh, la ragazza che giusto ieri avete accolto alla stazione.» Gabriel sorrise. «Ecco perché stamattina non stacchi gli occhi dal suo regalo.» Adesso anche le orecchie di Adrien erano color porpora. «Mi hai detto che ha seguito un corso per diventare stilista a Milano, giusto?»
Adrien annuì. «Ha passato l'esame con il massimo dei voti. E non immaginerai mai chi è il suo ragazzo.»
«Chi?»
«Alessio Tancredi.»
Gabriel ne fu piacevolmente sorpreso. Alessio Tancredi era uno dei più importanti acquisti che la casa Agreste avesse fatto a livello internazionale. Aveva iniziato la carriera da modello fin dall'età di sette anni; la sua fama era cresciuta tanto da diventare uno dei più ricercati da tutti gli stilisti. All'età di diciannove anni, si era allontanato per più di un anno dai riflettori, scegliendo di viaggiare per il mondo – o almeno così aveva dichiarato – e solo da poco era tornato in auge. Nel momento giusto per far schizzare in alto il marchio Agreste. Era noto anche per riscuotere notevole successo tra le fila femminili, cosa che non guastava in quel lavoro.
La scintilla che Gabriel cercava si accese in quell'istante. Adrien gli aveva servito la strada giusta su un piatto d'argento. «Credi che Marinette sia disponibile a darmi un consulto?»
Adrien per poco non si strozzò con uno spicchio di mela. «Come?»
«Marinette è appena uscita dalla migliore accademia di moda a livello europeo con il massimo dei voti. Sono sicuro che parecchie case le abbiano già messo gli occhi addosso pur di accaparrarsi le sue creazioni, d'altronde l'Accademia è famosa per fare sfoggio degli studenti talentuosi che sforna. Pensavo potessi sfruttare la sua amicizia, magari potrebbe diventare una disegnatrice ufficiale del marchio Agreste.»
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Le scelte della vita
FanficUna lettera da Milano sconvolge la vita di Marinette Dupain-Cheng, paladina di Parigi nei panni di Ladybug e neo Guardiana della Miracle Box; una serie di circostanze, insieme ai suggerimenti dell'inseparabile Tikki e dei suoi genitori, la spingeran...