"Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro è continuare ad influenzare l'altro, anche se distanti chilometri o anni luce."
(Fenomeno dell'entanglemen quantistico)
Cos'è l'amore?
Ak267 se lo chiedeva spesso.
Progettato e programmato come perfetta replica di un essere umano, il prototipo definitivo del celeberrimo professor Archibald Kaythman camminava incurante dei pericoli nel fitto della giungla di Emipolaris.
Il cammino, oscurato dall'imponente vegetazione lussureggiante e popolato dalle più strane e inusuali creature, era una vera e propria trappola mortale per qualunque essere vivente che non conoscesse quelle zone, ma per Ak267 era poco più che una passeggiata.
Provvisto di visione notturna, percezione sensoriale allo stato dell'arte e una conoscenza del combattimento corpo a corpo non esigua, non v'era nulla che potesse frapporsi tra l'automa e il suo obbiettivo.
Obbiettivo che stava cercando da ore polari ormai.
Dove si sarà cacciata?
Superò una famiglia di Cornei Glifi, rettili maculati arancioni e verdi simili ai draghi di Komodo, mentre divoravano una preda uccisa con l'acido che gli adulti spruzzavano da un'apertura nel palato.
Proprio di fianco, un piccolo stormo di Plicos, uccelini color porpora, ocra e bordeaux si rifornivano con il loro becco adunco di nettare dal cespuglio nero e spinoso di Fedulorie, dai fiori argentati e dalle dolci e succose infiorescenze indaco.
Il terreno nero come pece era ricoperto ovunque dall'Erba Piana, che cresceva a un'altezza fissa di circa dieci centimetri, casa di svariati insetti striscianti a righe o a chiazze gialle, verdi e nere per confondersi con il terreno e sfuggire ai propri predatori.
Il Peregrino Amaranto era uno di questi; rapace dalle dimensioni ridotte ma dagli artigli affilati, era appollaiato sul ramo di una vicina Pentacolarea, albero ad arbusto che stillava veleno dalle lamine delle sue foglie a cinque punte verdi e viola.
Ak267 svoltò proprio sotto ai suoi rami colmi di frutti simili in forma e colore al corallo e si affacciò in una delle radure create dai Corvini Barbuti, alberi giganti che impedivano a qualsiasi cosa, tranne che all'Erba Piana, di crescere nei loro dintorni.
Finalmente la trovò.
Si era appisolata tra le enormi e secolari radici dell'albero, con un libro aperto in petto e Archie il Vertset che le ronfava in grembo.
Ak267 ebbe una sorta di déjà-vu nel vederla così inerme nel suo abito bianco, immersa in quella distesa verde-gialla con i fiori magenta che danzano al vento della fase semipolaris.
Si avvicinò piano, come la prima volta, senza svegliarli. Si sedette di fianco ai due e li osservò sonnecchiare sotto l'ombra scura.
Era passata circa una fase e mezzo da quando aveva trovato la giovane AI danneggiata Xeri e il Vertset Archie.
Non riusciva a comprenderne la causa, ma l'animale che assomigliava a un ermellino, con il manto blu elettrico, le parti inferiori bianche e la punta della coda blu notte, aveva adottato i due cyborg come nuova famiglia. Comportamento a dir poco inusuale, dato che erano talmente schivi da non essere visti nemmeno con la propria specie.
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Deliri e dintorni
Historia CortaRaccolta di storie brevi varie ed eventuali che creo per vari contest. 1. La bella risvegliata Rivisitazione in chiave horror de "La bella Addormentata". 2. Il postulato d'amore Ak267 non sa cos'è l'amore, è un automa dopotutto. Ma cosa succede se...