JOIN OR DIE

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Seguimmo la mappa per ore e nessuno aveva aperto bocca tranne che per dare informazioni sulla mappa
"Abbiamo superato il relitto dell'aereo da un'ora" disse Jasper
"E visto che stiamo usando una mappa che non indica distanze potrebbero volerci giorni" dissi
"Ma sappiamo che la direzione è giusta" disse Bellamy freddo, io alzai gli occhi al cielo e Octavia mi vide
"E' quasi sera. Fermiamoci al sole e ricarichiamo la batteria" disse Jasper
"Quale sole?" disse Clarke ironica visto che stava piovendo
"Proseguiamo finchè non si spegne" disse
"O finchè non arriviamo da Luna" disse Octavia
"E' lei?" chiese Jasper a Octavia mostrandole un disegno fatto da Lincoln nel diario
"Sì" disse secca
"Cosa credi che dirà, quando le chiederemo di mettere un'I.A nella testa?" chiese Jasper
"Lincoln diceva che lei aiuta chi è nei guai. Aiuterà anche noi" rispose Octavia
Bellamy fermò il Rover di colpo per via di un albero che ci bloccava la strada
"Ci aiuterà a trovare una mappa migliore?" chiese Jasper sarcasticamente
Io scesi dal Rover e Octavia mi seguì
"Torniamo indietro. Troviamo un posto con meno alberi" disse Bellamy senza accorgersi che noi stavamo scendendo
Anche gli altri scesero e noi corremmo su per una collinetta
"Non vi è chiaro che possono volerci giorni?" urlò Jasper
"Fermi" disse Octavia fermandosi
"Acqua" dissi sentendo un rumore come di un fiume o di una cascata e iniziammo a correre in quella direzione
"Occhi aperti. Potrebbero essere ostili" disse Bellamy
"Non sono ostili. Mettete giù le armi" disse Octavia a Bellamy e Jasper che tenevano i fucili pronti
Corremmo seguendo il corso del fiume fino al mare
"Dov'è il villaggio?" chiese Jasper, io presi il diario dalla mano di Octavia che si era incantata a guardare l'orizzonte.
Sulla mappa guardai il disegno che doveva rappresentare il villagio di Luna poi alzai lo sguardo e vidi dei sassi messi come nel disegno e capì
"Non può essere" dissi, corsi in quella direzione e gli altri mi seguirono
Sulla piattaforma dove c'erano le rocce Octavia prese il diario e osservò bene
"Non è un villaggio, è un mucchio di sassi" disse Jasper e tutti lo guardammo male
"Se n'è andata" disse Clarke
"Ora che facciamo?" chiese Jasper
Octavia si era seduta su una roccia che dava sul mare, ci voltammo a guardarla e Clarke provò ad avvicinarsi ma Octavia urlò; un grido straziante, pieno di dolore e di rabbia.

Poco dopo Octavia si calmò, prendemmo della legna per accendere il fuoco
"Presto farà buio. Cosa facciamo?" chiesi alzandomi in piedi
"Aspettiamo l'alba. Poi ci dividiamo e controlliamo la spiaggia da entrambe le direzioni" disse Octavia continuando a sfregare i due bastoni per accendere il fuoco poi smise e iniziò a soffiare
"Bene" disse Jasper, lei prese il mucchitto di paglia che lentamente prendeva fuoco e lo mise tra la legna così un bel fuoco si accese
"Sono d'accordo. Se Lincoln ha messo questo posto sulla mappa deve essere importante" disse Bellamy prendendo il diario
"Non lo toccare!" gli urlò contro Octavia strappandoglielo dalla mano e nessuno disse niente, lui si chinò a terra mentre lei continuava a sistemare il fuoco
"Basta, Octavia. Quanto durerà?" disse lui e lei ruppe un bastone
"Non lo so, non riesco neanche a guardarti. Perchè quando lo faccio vedo Pike che punta la pistola contro Lincoln. Sento lo sparo, lo vedo cadere " disse lei
"Io non ho ucciso Lincoln" ribattè lui
"No, ma è morto per colpa tua" disse lei alzandosi brusca
"Sono venuto da te, hai rifiutato il mio aiuto. Se ti fossi fidata di me, io..." disse lui, lei sbuffò, buttò un bastone a terra e si chinò nuovamente vicino al fuoco, lui alzò gli occhi al cielo e si allontanò.
Jasper alzandosi buttò un pezzo di un rametto nel fuoco e questo diventò verde e tutti ci spaventammo
"Jasper, che cosa hai fatto?" chiese Octavia
"Niente, ho solo...buttato questi nel fuoco." disse lui mostrando il rametto a Octavia
La vidi pensare per qualche secondo
"Octavia cos'è?" chiesi e lei subito prese il diario di Lincoln e tirò fuori un pezzetto di qualcosa di verde come quello che aveva Jasper poi lo buttò nel fuoco che diventò verde
"Segnali di fuoco. Cercava di dircelo. E' così che contattiamo Luna" disse Octavia e tutti sorridemmo felici, io mi voltai a guardare Bellamy seduto in riva al mare cercando di capire se era il caso di andarci a parlare o no
"Ne prendo altri" disse Jasper

"Dovresti andare a parlarci" mi disse Clarke sedendosi accanto a me
"Hai visto come si sta comportando con me. Non sai come sono stati i tre mesi ad Arkadia dopo che abbiamo rotto. Non sai com'è stato vederlo con un'altra una settimana dopo o come mi sono sentita quando mi ha sparato o quando mi ha detto che non so chi è. Io gli ho mentito è vero, ma l'ho fatto per il mio e per il suo bene. Lui si è solo comportato male. Va a parlarci tu, che è meglio" dissi sperando di averla convinta
"Clarke, vai tu, te lo chiedo per favore" le dissi e lei si alzò
"Clarke" la fermai
"Mi dispiace tanto per Lexa, so cosa c'era fra voi" dissi
"E come fai a saperlo?" chiese lei accennando un sorriso
"Tu eri il motivo per cui mi ha chiesto di rimanere a Polis, aveva bisogno di qualcuno con cui parlare di te" dissi
"Ti reputava molto amica, l'hai persa anche tu e mi dispiace" disse, io accennai un sorriso e lei si allontanò.
Mi sedetti accanto a Octavia che mi diede dei rametti
"Sei stata brusca con lui" le dissi iniziando a buttare i rametti nel fuoco
"Ma sai che ho ragione" disse lei
"Capisco perchè lo incolpi" dissi
"Tu non lo incolpi?" mi chiese
"Io lo incolpo già per un sacco di cosa. Preferisco concentrarmi sul ricordo di Lincoln, sull'aiuto che mi ha dato" dissi
"Perchè lui sapeva ciò che ti è successo?" chiese
"Mi allenavo con lui per via del problema ai muscoli che ho avuto e si è posto delle domande poi le poste a me. Quando gli ho detto che mi avevano portato a fare degli esami mi ha riso in faccia dicendo che non ci credeva quindi...quindi gli ho detto la verità e l'ho supplicato di non dirtelo" risposi
"Perchè?" chiese
"Io e Bellamy ci eravamo appena lasciati e tu volevi tanto che tornassimo insieme, glielo avresti detto" dissi
"Non hai tutti i torti" disse quasi ridendo
"Lo so che ti manca, era buono" dissi
"Era troppo buono" disse
"Jo senti mi..." disse Jasper dopo qualche secondo di silenzio
"Non ti preoccupare Jasper, so che non l'hai fatto con cattiveria e tanto prima o poi doveva succedere" dissi
"Quindi è tutto ok? Non mi odi?" chiese
"Non ti odio" dissi
In quel momento quattro persone ci circondarono, io misi una mano sulla pistola e tutti e tre ci alzammo
"No, no, va tutto bene" disse Octavia e alzammo le mani in segno di arresa
Altre due persone portarono Clarke e Bellamy che erano legati e imbavagliati poi li fecero inginocchiare
"Chon yu bilaik? Hakom yu don flag raun?" chiese un uomo
"Ai laik Octavia kom Skikru en ai gaf gouthru klin" rispose Octavia
"Popolo del Cielo. Portatori di morte. Perchè dovremmo accompagnarvi?" chiese lui mentre i suoi uomini ci puntavano le armi addosso
"Lincoln. Ci ha mandati lui" rispose Octavia, l'uomo ordinò in Trigedaslend di liberare Clarke e Bellamy consì loro fecero
"Che succede?" sussurrò Bellamy
"Non lo so" rispose Octavia, l'uomo le si avvicinò e lei mise una mano sulla spada ma lui le porse una boccetta e lei la prese
"Che cos'è quello?" chiese Clarke
"Un passaggio sicuro" rispose l'uomo porgendogliela poi la diede anche a Bellamy
"E...cosa fa?" chiese Jasper ma l'uomo non rispose e lui la prese
"Gonheda" disse facendo un cenno con il capo e porgendola anche a me
Octavia bevve il liquido che c'era nella boccetta
"Octavia, aspetta!" urlò Bellamy e CLarke la guardò scioccata
"Io mi fido di Lincoln" disse seria
"Se beve solo lei, va solo lei" disse l'uomo
"Ci vediamo dall'altra parte" disse Jasper battendo la sua boccetta contro la mia e entrambi bevemmo il liquido
"Jo!" urlò Bellamy poi Octavia cadde a terra e lui provò ad avvicinarsi ma l'uomo lo fermò
"Oh, merda" disse Jasper, io iniziavo a sentirmi strana e in pochi secondi entrambi cademmo a terra svenuti.

Quando ci svegliammo eravamo in una sorta di scatola enorme di metallo
"Dove diavolo siamo?" chiese Bellamy alzandosi ancora un po' stordito
"La mia spada è sparita" disse Octavia
"Anche le armi" dissi cercando invano i miei coltelli e le mie pistole, Clarke controllò subito ella tasca se c'era ancora la fiamma e grazie a Dio c'era ancora
Octavia iniziò a sbattere contro il metallo e la porta si aprì, la luce del sole era acciecante e una donna entrò, era la donna del disegno di Lincoln, era Luna.
"Luna" disse Octavia scioccata avvicinandosi a lei poi ci avvicinammo tutti
"Dov'è Lincoln?" chiese lei
"Lincoln è morto" disse Octavia e negli occhi di Luna si vide il dispiacere nel sentire quelle parole
"Ha detto che ci avresti aiutati" disse Clarke
"Davvero?" disse Luna quasi incredula
"Luna, sei l'ultima della tua dinastia, l'ultima Natblida" disse Clarke
"Allora anche Lexa è morta" disse
"Il suo spirito ti ha scelta come prossimo Comandante. Titus mi ha assegnato la Fiamma da consegnarti" disse Clarke
"Allora avrebbe dovuto dirti che ho lasciato il mio Conclave giurando che non avrei mai più ucciso." ribattè Luna
"Non evi uccidere. Regnare è un tuo diritto di nascita. Come lo farai è una tua scelta. Ecco" disse CLarke avvicinadosi a lei porgendole la Fiamma
"Riconosco il sacro simbolo. Ma questo cos'è?" chiese Luna
"Questa è la Fiamma. Contiene lo spitiro dei Comandanti. Di Lexa. Vuoi prenderla e diventare il futuro Comandante?" chiese Clarke e Luna esitò
"No" disse chidendo la Fiamma nella mano di Clarke e poi uscì
"Ehi, aspetta" disse Clarke seguendola e tutti uscimmo
Tutti ci bloccammo a guardare sorpresi il posto in cui ci trovavamo, una piattaforma costruita sul mare, un vero e proprio spettacolo
"Wow" dissi sorpresa.

WE WILL SURVIVE 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora