🎭AbyssUs

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Questa OneShot era già presente sul mio profilo in singolo, ma ho deciso di rimetterla qui dentro. La trama era del concorso intitolato "Un viaggio negli abissi" di Fantasy_IT. 

 

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Giù, giù, sempre più giù.

L'acqua mi circondava completamente e, in mezzo a delle bollicine d'aria, due meravigliosi occhi smeraldini mi scrutavano l'anima.

Una Ceásg.

Chi l'avrebbe mai detto che mi sarei innamorato di una creatura così pericolosa, ma così graziosa. Io, che avevo giurato il mio amore a queste onde, a questo mare. Io che sognavo di nuotare insieme a una di loro da quando ne avevo memoria. Le squame della sua coda rilucevano come diamanti, proprio come aveva detto Kefir.

Ah, amico mio.

Tu mi raccontasti di loro, parlandomene come se t'avessero stregato. Ma tu ne catturasti una ed esprimesti i tuoi tre desideri, io invece ho scoperto l'altra faccia della medaglia. Queste creature in grado di vivere sott'acqua e diventare tutt'uno con le onde, non meritavano di essere catturate e sfruttate per i loro poteri.

Giù, giù, sempre più giù.

I suoi capelli del colore del fuoco danzavano a ritmo delle onde del mare, con un moto ipnotico dal quale non avrei mai voluto sottrarmi. Le sue mani, così lisce e così umane, stringevano le mie e mi trascinavano via con loro. Non provavo paura e nemmeno angoscia, solo un profondo desiderio di poter sentire la sua voce. Aveva un sorriso, puro e limpido, che non smetteva di stordirmi e mi faceva provare delle strane sensazioni.

Forse di lì a poco sarei potuto morire affogato o magari lei stessa mi avrebbe ucciso. Eppure non mi sembrava che avessi bisogno di respirare. Certo, quando avevo visto i suoi occhi oltre la tavola da surf, ero rimasto ammaliato. Mi ero spinto verso di loro insieme alla tavola e, proprio quando ero quasi arrivato, quello sguardo unico era sparito. Mi ero ritrovato solo con le onde, che aspettavano di essere cavalcate da me. Ma ormai avevo perso completamente l'interesse.

Poi avevo visto un guizzo arancione, proprio sulla cresta di un'onda in mezzo alla schiuma. Non potevo essermi sbagliato. Avevo atteso che l'onda s'infrangesse e poi mi ero immerso. Avevo vagato con lo sguardo, finché non l'avevo vista: una donna dai capelli scarlatti, due smeraldi per occhi e una coda di salmone arancione, che ondeggiava con grazia. Allora si era avvicinata a me e mi aveva preso le mani, invitandomi a seguirla negli abissi. Mi era venuto naturale slegare la cordicella della tavola, che mi ero messo alla caviglia.

E poi giù, giù, sempre più giù.

In quel dolce oblio oscuro e seducente, la mia vita stava per incontrare il suo destino. D'un tratto sentii gli occhi farsi pesanti, mentre il mio corpo diventava leggero come l'aria.

Continuavo comunque a tenere lo sguardo incatenato ai suoi occhi, che in quel momento erano l'unica luce nel buio.

Poi mi parve di intravedere delle rocce, forse. La luce non arrivava più fin qui e io non riuscivo a tenere gli occhi ben aperti. L'ultima cosa che vidi fu il viso che si fece più vicino.

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