🎭C'è fortuna in sfortuna

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OneShot per il concorso di Fantasy_IT "L'indovina". Elementi dati: una principessa sfortunata trasformata in una manticora deve trovare il boccale di un principe per riavere il suo aspetto. 

Un ruggito echeggiò nella valle

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Un ruggito echeggiò nella valle. 

«Ecco, lo sapevo. È successo di nuovo!» Un essere a quattro zampe camminava avanti e indietro vicino al Fiume Frusciante. La lingua d'acqua era stata l'unica testimone della tragedia capitata alla povera ragazza. «Appena ho abbassato la guardia... Zack! L'ennesima sfortuna» finì di esclamare la figura. 

Con un sospiro rassegnato guardò il suo riflesso tremolante nello specchio d'acqua: il suo bel volto ormai era sfigurato da una larga bocca piena di denti affilati, la pelle quasi raggrinzita, delle folte sopracciglia e due occhi ferini color sangue; i capelli biondi si mischiavano a quell'orribile criniera da leone; le ali, che pur racchiudevano i colori dell'autunno, erano quelle di un grosso pipistrello e infine la coda a mazza chiodata che si agitava alle sue spalle piegate in avanti. 

Un lacrima amara le solcò il muso, perdendosi nell'immensità del fiume. Era proprio così che si sentiva. Una minuscola goccia insignificante che, per quanto cercasse di lottare e rimanere a galla, veniva travolta da tutte le altre. Rimase a piangere per qualche tempo, quando un pensiero le attraversò la mente: il boccale di un principe! Le serviva quell'oggetto per riavere il suo principesco aspetto. E sapeva anche dove trovarlo. 

Suo malgrado si ritrovò a sorridere e l'energia prese a scorrerle con impeto nelle vene. Doveva tornare a Giselia, la sua amata terra natale e chiedere aiuto al suo futuro sposo: il principe Cesare l'avrebbe sicuramente riconosciuta dalla voce e presto sarebbe andato tutto per il verso giusto. Forte di quei pensieri si rialzò e cercò di ricordare la strada che aveva fatto per tornare la villaggio, dove la sua carrozza la stava aspettando. 

Fece per mettersi in marcia quando le venne in mente di non potersi presentare in quelle condizioni in mezzo a delle persone: avrebbe spaventato a morte chiunque! L'umore le tornò sotto le zampe. Non si sarebbe meravigliata di scoprire se tutto il corteo reale l'avesse soprannominata "La principessa sfortunata". Tuttavia non aveva alcun senso rimanere immobile come una statua in un posto che nemmeno conosceva troppo bene. 

Fu così che decise di provare almeno a raggiungere Giselia. Quindi iniziò a muoversi un passo alla volta, fino a provare anche una corsetta. Si sorprese di quanto fosse diventata veloce e, per di più, non stava inciampando. Correva, anzi quasi volava rasoterra in mezzo ai fiori. Il vento le tirava indietro la criniera e le orecchie captavano suoni così fievoli che si chiese se fossero frutto della sua immaginazione. Provò allora a muovere quelle membra pesanti, spalancandole come un secondo paio di braccia e si ritrovò a planare per lunghi metri sopra gli steli d'erba. Non era mai stata così veloce e così forte. 

Continuò a correre agilmente, finché non inciampò in un tronco caduto sul terreno. Il suo gigantesco corpo rotolò come un grosso gomitolo pochi metri più avanti, per poi spiaccicarsi al suolo, dolorante. Si stava ancora riprendendo dalla caduta, quando un urlo mascolino le fece drizzare le orecchie. La belva si voltò per trovare l'origine di quel suono e si sorprese di vedere il tronco che aveva urtato poco prima, puntarle contro una spada. 

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