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Il giorno dopo la vittoria, Christal si trovava nella sua camera comune insieme a Draco e Blaise, seduti sui divani circondati dalla cupa e solita atmosfera di depressione.

"Comunque Smith, Weasley è stato proprio una schiappa ieri, hai visto come ti guardava? E' rimasto di pietra" disse Draco, sorridendo appena.

"Weasley? Chi sarebbe Weasley? E poi, guarda la fila di ragazze che ti ritrovi dietro prima di parlare, Malfoy" ribatté la mora.

"Weasley è quel portiere moccioso dai capelli rossi, amico di Potter, che si crede chissà quale comico. In verità è solo un geloso, permaloso, con una famiglia di pidocchiosi. Strano che non lo conoscessi" ghignò Blaise, con aria da prepotente.

"Ahhh, ora ho capito chi è" esclamò Christal. "Mi fissava neanche fossi le coscette di pollo che si divora"

Draco e Blaise scoppiarono a ridere,  e Smith si limitò a fare la stessa cosa, nonostante non sapeva nemmeno com'era davvero quel ragazzo, dato che non le era mai venuta in mente l'idea di farci conoscenza. E non gliene importava, perché le andavano bene come amici Draco e Blaise, che avevano molte cose in comune con lei.

Christal era una ragazza del sesto anno, Serpeverde se non si fosse capito. Era furba, molto orgogliosa, intelligente e con una tassa di menefreghismo abbastanza alta. Non le piaceva studiare, ma bensì starsene a dormire durante le lezioni della McGrannit, oppure fuggire insieme agli amici per i corridoi di Hogwarts in piena notte. Proveniva da una famiglia purosangue, e....aveva un fratello. Lo odiava profondamente, nonché fosse il cocco di mamma e papà che considerava due malati egoisti. Veniva sempre messa al secondo posto, cosa che non poteva accettare, dato il suo estremo essere competitiva e permalosa.

Hogwarts era il suo rifugio, un posto dove potersi staccare dalla sua odiata famiglia, e stare con i suoi migliori amici, che la potevano capire perfettamente. La casa che di più detestava era Grifondoro: sì, aveva ragazzi non male, ma per lei avevano troppo una mente da bambocci, perfettini, dimostravano il loro "coraggio" al mondo intero, come se fregasse a qualcuno.

D'un tratto le porti della sala comune si spalancarono, e si presentò un Tiger stanco e affannato, e che con tono arrabbiato, riprese aria ed urlò: "Ma vi siete bevuti in cervello?! Sapete che Piton non tollera che soprattutto voi facciate ritardo alle sue lezioni, adesso vi ammazzerà" 

"Cosa?! Che lezione?" domandò Draco, alzandosi di scatto dal divano.

"Lezione di pozioni, insieme ai Grifondoro, mi ha mandato a chiamarvi...siete nella merda"

"Cazzo! Me ne ero dimenticato" esclamò Blaise, con le mani fra i capelli.

"Cosa state ancora lì impalati? MUOVETEVIII" gridò Tiger.

D'un tratto i tre si alzarono, afferrarono il loro mantello i libri al volo e alla velocità della luce corsero di fretta per i corridoi di Hogwarts, ansiosi di quella che potrebbe esser stata la reazione di Piton. Draco era nel panico più totale, così per Blaise, e anche un po' per Christal. Tutti e tre sapevano che il professore li aveva già presi di mira altre volte, e se si fossero permessi di farlo di nuovo sarebbe andato su tutte le furie.

Arrivarono dietro la porta della classe, e con il fiatone ripresero aria e si sistemarono i capelli spettinati, prima di entrare.

"Hey, vedete di non rispondere male" si raccomandò Tiger. "Che è già fin troppo arrabbiato"

"Si ok ma ora muoviti ad entrare, o si infurierà anche con te" esclamò Christal, e finalmente aprirono quelle maledette porte.

Tiger entrò per primo, e notando già lo sguardo severo e perfido di Piton temeva già quel che sarebbe potuto accadere ai compagni. "P-professore, sono arrivati..." 

L'uomo si avvicinò a passo lento verso di lui, tenendo sempre alto lo sguardo, incrociò le braccia. La sua espressione strafottente non esitava a diventare sempre più seria, e posizionandosi davanti al grassoccio ragazzo, fissandolo terribilmente negli occhi, gli obbligò di far entrare i tre compagni, tra cui Draco la quale tremavano le gambe dalla paura.

Intanto tutti gli altri restavano a guardare la scenata, chiedendosi che punizione gli sarebbe capitata, e tra il pubblico di ragazzi c'era anche Ron, che si faceva domande di tutti i tipi su chi fossero questi e tre, bisticciando con Harry.

Ma andando ad approfondire su Ron, ci verrebbe fuori un pel di carota dalle battute squallide, proveniente da una famiglia di maghi tenaci e simpatici. All'inizio potrebbe sembrare un'antipatico la quale l'unico obbiettivo è solo quello di giudicare, ma se lo si conosce bene e lui si trova a suo agio con voi, si trasforma in un tenerone dal cuore dolce e sensibile, timido, insicuro di sé e fin troppo geloso delle persone che secondo il suo modesto parere sono per voi più importanti di lui.

Insomma, a dirla tutta è quel tipo di ragazzo che fa finta di essere stronzo quando è tutt'altro, anche se nella maggior parte fatica a nascondere il suo vero lato. Se rimane impresso dalla vostra immagine non dimentica, ma bensì si fissa, ne parla con tutti e si confronta sul da fare.

Cade spesso nelle fregature e tentazioni delle altre persone, e davanti alle difficoltà a volte si immobilizza, la voce gli si blocca in gola, e solo dopo riesce a prendere coraggio e ad agire, tirando fuori tutta la tenacia e cavalleria che è in lui.

Può essere romantico quanto offensivo se non dà il giusto peso alle parole, che apparentemente per lui possono sembrare una cavolata, ma non fa caso a quanto esse possano ricadere sulla persona che si ritrova davanti, e se si rende conto dell'errore commesso, farebbe di tutto pur di scusarsi, come per esempio darti uno dei suoi calorosi abbracci.




𝐈𝐥 𝐝𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐡𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ || 𝑹𝒐𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora