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"Ron, dai Ron! Chiediglielo, non fare lo stupido!" sussurrò Harry nell'aula di divinazione, due giorni dopo la lezione di pozione.

"N-no, NO!" rispose Weasley, mentre a pochi metri di distanza c'era il gruppetto di Serpeverde che chiacchieravano in disparte.

E i mille tentativi di Potter di riavvicinare Ron a Christal furono però invani, e solo quando allentò la presa sul braccio di Weasley che aveva stretto, lo spinse in avanti, dove per poco non sarebbe caduto addosso al gruppetto.

Christal si voltò, e si ritrovo il pel di carota davanti agli occhi, che si riprendeva dalla spinta dell'amico, e mentre si sistemava il mantello disordinato le rivolse un sorriso imbarazzato prima di porre timidamente le braccia lungo tutto il corpo. Poi gli altri tre, Draco, Tiger e Blaise si girarono con volti confusi, chiedendosi cosa stesse succedendo.

"Ehm...c-ciao, sono Ron, Ron Weasley" disse, porgendole la mano. "Ehm, piacere?" rispose la ragazza, con faccia stranita.

Poi tra i due il silenzio totale. Christal aveva già capito chi fosse, era quel inconfondibile ragazzo che entrò nella sua sala comune, la fissava strano e si ingelosiva per qualsiasi cosa, da quello che lei sentiva in giro su di lui.

Smith non aveva chissà quale impressione su di lui, si vedeva che era uno fiero e orgoglioso, ma cavolo, di fronte alle ragazze diventava un pappamolle, o forse lo era solo in sua presenza.

"Ma guarda Christal, hai un nuovo amico...un Wealsey, sicuro" sbuffò uno dei tre.

Subito Draco scansò Zabini e Tiger, ponendosi davanti a Smith, faccia a faccia con Ron, che a sua volte fece un passo indietro e gli rivolse uno sguardo di sfida, con sopracciglia inarcate e stretti pugni alle mani.

"Cosa vuoi Weasley? Un nuovo amico con cui poter spettegolare come bambine tutto il tempo?" disse, con tono strafottente. "Vedo che Harry ti ha già scocciato...c'era da aspettarselo"

All'inizio Ron si stesse zitto, non trovando il modo per ribattere le frecciatine di Malfoy, nonostante le parole ce le aveva sulla punta della lingua. Si affrettò solo a rimanere immobile, mentre la rabbia iniziava a salirgli velocemente.

"Cosa c'è carotina, hai paura? Ti vedo frustrato, si vede che la tua famiglia è più impegnata a risolvere i disagi dei altri tuoi fratelli, non hanno tempo per pensare solo a te" concluse il biondino, seguito dalle risatine dei compagni dietro.

Il rosso non si perse d'animo, i suoi occhi dicevano tutto, mentre la sua espressione rimaneva impassibile. Non si sarebbe potuto permettere certo di tirargli un bel pugno sul naso, ma l'avrebbe voluto metterlo al muro con le parole, che a poco gli sarebbero uscite dalla bocca in men che non si dica.

Quelle risate gli facevano prudere le mani, e mentre li fissava diabolicamente, s'immaginava già la faccia sbiancata del biondino, la sua voce bloccata in gola e un coro di voci stupite che rimbombavano in tutta l'aula. A breve sarebbe stato lui a ridere. 

"Malfoy non fare il perfettino, non è colpa mia se i tuoi genitori non ti hanno dato la possibilità di avere qualche fratello, sai, forse avrebbero preso più alla lettera la parola rispetto. Tuo padre non si lamenta del tuo comportamento? Oh cielo, dimenticavo, Lucius era tale e quale a te, e penso che in futuro non mi sorprenderò nel vedere i tuoi figli avere il tuo stesso carattere, tanto è da tradizione Malfoy essere bulli" gridò tutto d'un tratto Ron, pieno d'orgoglio.

Poi, prese e se ne andò rivolgendo ai tre un ultima occhiataccia, dimenticandosi totalmente di Christal. Malfoy era stupito, aveva la bocca semiaperta e le frecciatine che ormai non trovava più. Lei invece rimase immobile, mentre la scena le si ripeteva in testa in un loop infinito.
"Scusate ragazzi ma devo andare" disse, raggiungendo di corsa il Weasley.

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"Hey hey HEY!" urlò, alle spalle di Ron, che intanto stava camminando a passo svelto verso la sala comune dei Grifondoro. "FERMATI!"

Weasley si fermò sbuffando, si voltò e si ritrovò la ragazza, accorgendosi solo al momento che fosse lei, così si avvicinò lentamente con una mano fra i capelli sorridendo timidamente. Lei se la sarebbe presa per l'accaduto o no? Dalla faccia arrabbiata di Christal pensò proprio che a breve gli sarebbe arrivato un bel ceffone sulla guancia, e i capelli rossi gli si sarebbero rizzati uno a uno.

Smith si fermò di fronte a lui, e squadrandolo dalla testa ai piedi con fare minaccioso, si voltò un paio di volte indietro per sicurezza e poi disse: "Scusali, questa volta hanno davvero esagerato"

"C-cosa?" rispose Ron sbalordito. Si stava scusando con lui?! 

"Mi scuso da parte loro. Hey, che se non accetti le mie scuse ti prenderò in giro anche io!" rise Christal. "Wow però, non ti credevo così cazzuto"

"A-Ah beh...mi sono un po' sfogato" sorrise il rosso. "Comunque piace-" venne poi bloccato dalla mora. 

"Piacere mio, Ron. Sono Christal, Christal Smith" disse lei.

Entrambi sorrisero divertiti, continuando la loro passeggiata a caso per la scuola, chiacchierando del più e del meno, della pessima lezione di pozione due giorni prima, del caratteraccio di Draco, ma anche del forte legame Smith che aveva con Malfoy. 

Ormai conosceva come era fatto il biondino, e se non fosse stato per Ron molto probabilmente anche Christal si sarebbe messa ad insultare, a fare la bulletta, soprattutto se a rivolgerle quelle parole fosse stata qualche ragazzetta mocciosa, perfettina, qualcuna che le stava altamente sulle scatole.

E nelle chiacchierate dell'ormai meno timido Ron e della serissima Christal, sbucarono dall'angolo del corridoio Tiger e Blaise, che raggiunsero i due. Con sguardo minaccioso lanciarono un'occhiataccia al rosso, mentre appena arrivati da Smith le bisbigliarono qualche cosa nell'orecchio, sempre sorvegliando il Grifondoro che si ritrovava a guardarli confuso.

"Weasley mi spiace devo andare, ci vediamo!" disse Smith, unendosi ai due.

"Oh certo, c-ciao Christal!" rispose, agitando la mano, mentre con lo sguardo la seguiva andarsene via, fin quando non svoltarono l'angolo.

In quel preciso momento fece segno di vittoria, sorridendo come non mai. Era felicissimo, euforico come un bambino,  e non vedeva l'ora di raccontare tutto ad Harry. Così saltellando per la scuola deserta, si diresse alla sala comune Grifondoro, per sedersi sui divani davanti al caldo fuoco ed essere semplicemente contento.



||ANGOLINO AUTRICE||

Ciao mondo questo è il sesto capitolo uwuwuw spero vi piaccia. Votate se vi interessa e commentate sempre (o vi rubo...cosa vi rubo?....VI  RUBO) 
Sciao

- Angy



𝐈𝐥 𝐝𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐡𝐚 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐮𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ || 𝑹𝒐𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora