Something Just Like This- AA&CC/ One Shots

To Australia with love

Alice's pov.

Non sto capendo più niente da quando, questa mattina, Claudio è entrato in camera mia cullando Camilla tra le braccia ed annunciando, con molta nonchalance, che ci saremmo sposati. Ho ricordi molto vaghi di quello che è accaduto dopo: doccia lampo per svegliarmi, champagne a profusione, Cordelia ed Erika con le palettes di trucchi tra le mani, Lara che mi tirava i capelli per acconciarli, nonna Amalia con un pacco blu gigante e Silvia che continuava a fare foto. Sicuramente è stata la preparazione più rapida che sia mai esistita nella storia dei matrimoni.

Non che la proposta sia stata poi così romantica...

Una volta arrivata alla fontana dell'Acqua Paola tremavo come una foglia. Quando poi il mio strambo fratellino mi ha preso sottobraccio per accompagnarmi da Claudio, avevo il cuore che mi batteva a mille.

Questo però, è tra i sintomi della confortite acuta.

Ai piedi del tappeto bianco c'era lui ad aspettarmi. Impazientemente. Non riuscivo a smettere di guardarlo, in tutto il suo splendore. Non ho mai sorriso così tanto in tutta la mia vita. E non mi sono mai sentita così bella; il merito va, tuttavia, agli occhi emozionati di Claudio che mi osservavano con meraviglia. Una cosa è certa: la sua promessa non l'ho dimenticata. E neanche il bacio, che mi ha lasciato una volta dichiarati marito e moglie mentre i nostri invitati scrosciavano in un applauso, lo cancellerò facilmente. Sapeva di felicità e nuove avventure da vivere insieme.

Appena lanciato il bouquet, Claudio mi ha trascinato con sé nella sua adorata macchina; avevo fatto giusto in tempo a salutare gli invitati dal finestrino che il mio novello marito è partito a razzo, verso dove, non si sa. ‹‹Come si sente, signora Conforti?›› mi chiede scandendo bene le ultime due parole, ‹‹Tanto, ma tanto felice...›› rispondo io mentre accarezzo il velo ‹‹però potevi farmi salutare meglio tutti quanti, è da maleducati lasciarli così! Volevano farci gli auguri e anch-›› ‹‹ed anche scattare qualche foto, scambiarci tanti abbracci, bla, bla, bla... Alice siamo già in ritardo, vuoi o non vuoi andare al congresso in Australia?›› interrompe il mio sproloquio ‹‹Io vorrei andare in viaggio di nozze in realtà...›› puntualizzo facendo spallucce. ‹‹Tranquilla che troveremo il tempo anche di consumare questo matrimonio›› sorride sornione accarezzandomi la coscia ‹‹però se non ti sbrighi nel preparare la valigia ti lascio qui a Roma!›› mi ammonisce prima di parcheggiare fuori casa mia, ‹‹Io vado a prendere la mia, tu cambiati, infila un paio di cose nel trolley e al mio ritorno ci dirigiamo all'aeroporto››.

Ho troppo poco tempo. E poi il clima in Australia com'è a Maggio?

‹‹Ah Alice›› mi richiama all'attenzione ‹‹mi raccomando la biancheria intima... Ti ho sposata anche per questo motivo›› ammette innocentemente mostrando quei suoi canini imperfetti che lo rendono dannatamente eccitante. ‹‹Depravato!›› urlo io di rimando quando ormai ha rimesso in moto la macchina per dirigersi verso il suo appartamento.

Dopo aver eseguito un paio di ricerche Google sul clima australiano e scoperto che Melbourne è soprannominata "four seasons in one day", mi metto all'opera. Naturalmente sono impanicata. Infilo l'immaginabile nella valigia più grande che possiedo e preparo il beauty case portandomi appresso anche una mini-farmacia, perché non si sa mai quali animali pericolosi si possano incontrare dall'altra parte dell'emisfero. Sono talmente presa dallo scegliere con quale pullover partire che non mi accorgo di una presenza dietro le mie spalle, la quale, mi scosta il velo lasciando campo libero per far scivolare una carezza su di esse, e per torturarmi il collo. ‹‹Ancora te lo togli?›› sussurra accanto al mio orecchio, riferendosi all'abito bianco che indosso tuttora, ‹‹No, ho cominciato subito a sistemare gli abiti in questo coso›› ammetto indicando la valigia ‹‹ché me ne sono completamente dimenticata››. Sento che mi fissa con quei suoi dannati occhi blu e con un sorrisino malefico che non lascia presagire nulla di buono. ‹‹Dillo che stavi aspettando me per levartelo››.