La sera era calata nella vasta vallata. I quattro maghi si scaldavano con il grosso fuoco evocato da Priscilla. Salazar si era ripreso e adesso restava isolato a pensare a voce alta.
-Devo andare a Hogsmeade
devo, devo andarci subito-
La testa gli pulsava, ma l'atmosfera che si era creata quella notte colmava il suo spirito turbato. Si distese sull'erba umidiccia portando le mani dietro il capo, il suo sguardo era fisso ed intento a ammirare il
Cielo stellato. Anche Priscilla andò a dormire facendo rimanere soli Tosca e Godric. L'uomo provò a proferire parola, ma la giovane strega, ogni volta, lo zittiva con lo sguardo.
-Ti sei mostrato infantile ai miei occhi- borbottò lei.-Al diavolo Tosca- ribatté furioso. Lanciò la borsa in pelle verso il fuoco e scattò in piedi.
Restarono pochi secondi a guardarsi poi Godric andò via.-Al diavolo- disse dileguandosi nel buio.
Tosca rimase sola, portò la testa tra le ginocchia e iniziò a piangere. Le lacrime le bagnarono il viso caldo e colorito, scavando solchi che avrebbero lasciato il segno la mattina seguente. Si fece cullare dal silenzio di quella notte, così calmo aveva il potere di calmarla. Erano le piccole cose a farla innamorare e le stelle, avevano catturato il suo cuore da tempo ormai. Si asciugò le lacrime e si sperse tra le fiamme del fuoco. Salivano verso l'alto quasi come se volessero raggiungere quel cielo che tanto amava. Quanto avrebbe voluto volare via.
Priscilla dormiva vicini a lei, la testa posata al braccio sinistro è un libro stretto accanto al cuore. Il suo respiro era regolare e smorzava lo scoppiettio del focolare poco più in là.
La notte fece cadere il suo velo sopra la radura.L'alba giunse e i quattro maghi erano già pronti per partire. Salazar riuscì a convincere tutti ad andare con lui a Hogsmeade, non rivelò il motivo.
-Cosa hai in mente Salazar?- Aveva chiesto Priscilla con entusiasmo.
-Spero per te che non sia qualche stupida sciocchezza infantile-
-Altrimenti cosa farai Godric? Mi trasformerai in un topo?-Arrivati si separarono per incontrarsi più tardi in un locale chiamato "testa di porco".
Priscilla, Tosca e Godric seguirono le istruzioni date da Salazar, quando entrarono rimasero scioccati. Il locale era logoro e uno strano odore riempiva l'aria fino a renderla pesante. Priscilla si coprì il naso con la manica del vestito.
Tutti gli sguardi erano puntati su di loro.
Salazar alzò la mano facendo segno di raggiungerli. Tosca prese posto vicino a quest'ultimo.-Posso portarvi qualcosa?- Disse un uomo ossuto dalla barba lunga e sporca. Era ricurvo su se stesso e faticava a camminare a causa del suo ginocchio malconcio.
-Tre burrobirre e un bicchiere di vino d'ortica"- disse lesto Salazar.
-Arrivano subito, è un onore servirvi-
Dopo tre minuti di silenzio Godric parlò.
-Allora Salazar, perché ci hai portati in questo locale sporco e disgustoso- ironizzò lui.
-Mostra rispetto-Tosca di sistemò i capelli e posò la sua delicata mano sulla spalla rigida di Salazar, lui la guardò, deglutì e prese coraggio.
La luce fioca del locale illuminava la sua pelle limpida.
-Ho un'idea-
Esitò ma poi riprese a parlare.
-Voglio fondare una scuola, una scuola di magia, per giovani maghi dotati-
Godric sputò il vino d'ortica.
-Io ci sto-disse Priscilla.
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The Founders
FantasyCirca mille anni prima dell'inizio delle vicende narrate nei meravigliosi 7 libri, I 4 maghi più famosi all'epoca, perseguitati dai babbani, decisero di fondare una scuola, una scuola in cui educare giovani maghi e streghe. Questo è quello che è st...