Capitolo 2: Un posto per la notte

663 67 15
                                    

I quattro maghi atterrarono comodamente su una vasta radura sconfinata. Il sole continuò a scalfire l'animo di chiunque fosse già sveglio. L'alba era passata portandosi dietro le candide nuvole leggere e l'aria diventò sempre più calda.

-Atterraggio perfetto- disse il ragazzo affascinate.
-Chissà dove siamo finiti!- Aggiunse sarcastico.
-Fai meno lo spiritoso Salazar-disse la ragazza dai lunghi capelli d'oro con un mezzo sorriso dipinto in volto.
-Come vuoi tu Tosca-  sputò Salazar.

La quiete che regnava venne spezzata da un urlo di rabbia. Proveniva da quell'uomo alto con la folta barba.
Quest'ultimo si dirigeva con furia verso Salazar, che lo precedette estraendo la bacchetta.
-Vedi di stare indietro Godric, prima che ti schianti a quella roccia- strillò Salazar.
-È stata una tua idea, vero?- Ribatté Godric estraendo, anch'esso,la bacchetta.
-Smettetela!- Ordinò la ragazza dagli occhi blu.
-Priscilla, ho tutto sotto controllo- disse Salazar.
Il tempo parve fermarsi per poter ammirare ciò che stava accadendo.
-Cosa avremmo dovuto fare? Morire per colpa di stupidi babbani?Nemmeno sotto la maledizione Cruciatus -
strillò di nuovo.

Tosca e Priscilla restavano immobili come se fossero imprigionate da una rete invisibile agli occhi. La più giovane si aggrappò al braccio della strega vestita in blu, sussurrando parole incomprensibili.

-Saremmo  dovuti morire con onore ed orgoglio, come dei veri maghi. Il coraggio L'hai sotto i piedi Salazar-

Salazar lo fisso con uno sguardo agghiacciante e furioso. Il suo viso era contratto dall'ira che gli alimentava anima e corpo. La mascella si strinse in una morsa velenosa e la mano, che stringeva la bacchetta, diventò bianca a causa della stretta.

-Io ho salvato quattro maghi oggi, compreso te, quindi non venire a farmi la predica, è stata la decisione giusta, brutto idiota-

Godric strinse i denti continuando a scrutare Salazar, ora entrambi si tenevano le bacchette puntate contro. L'uomo più grande era troppo orgoglioso per lasciar correre, avrebbe voluto fargli male per farlo stare zitto una volta per tutte.

Godric lanciò uno schiantesimo.

-Protego- strillò Salazar.

Luci e scintille volavano dalle bacchette, i due maghi non si sarebbero fermati  fino a quando, uno dei due, non fosse caduto a terra sconfitto. Priscilla si liberò dalla presa di Tosca e si lanciò in mezzo al duello. Con la testa alta ed i capelli che danzavano nella brezza leggera, sollevò la bacchetta.

-Ora basta! Expelliarmus- urlò la strega.
Le sue parole riecheggiarono lungo tutta la radura, l'eco sovrastò ogni pensiero.

La bacchetta di Salazar schizzò via, volando in aria. Il ragazzo restò a bocca aperta fissando incredulo Priscilla. Tosca gridò qualcosa, ma ciò che disse fu sovrastato dal fragore dell'incantesimo lanciato da Godric. Approfittò del momento per colpire l'avversario, non avrebbe lasciato correre.

-Exulcero- Strillò.

Salazar cadde a terra, il suo viso non era più liscio e perfetto, era deturpato, tumefatto,  irriconoscibile. I suoi occhi erano schiacciati dal gonfiore e le labbra riflettevano il rosso dell'alba passata. Le braccia erano scosse da spasmi irregolari. Tosca si avvicinò per prima, trattenne un grido appena vide il giovane mago ridotto in quello stato. 

-Mi dispiace, non volevo. Giuro sul mio onore di mago- disse Godric.
Quando quelle parole sfiorarono Tosca, la giovane sfoderò la bacchetta puntandola al viso di Godric. La punta leggermente arrotondata scalfiva la guancia barbuta dell'uomo.
-Tosca calmati-
-Adesso basta, per la barba di Merlino!- Priscilla separò i due.

Si chinò verso Salazar sfiorando il viso gonfio del ragazzo agonizzante.
-Guarda cosa hai combinato Godric- continuo Tosca.
-Non è grave, passerà entro poche ore-
Salazar riuscì ad alzarsi da solo, trovando posto in una roccia piatta e larga.
-Mi dispiace-
-Renditi utile e vai a cercare un posto per la notte- ordinò Priscilla.

The FoundersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora