Non c'è due senza tre

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Leggo il suo nome, è Vittorio: "Sono nei corridoi del 4 piano, ti va una sigaretta?"

Mi ha scritto! Non riesco che a pensare a questo. E 'tornato e mi ha riscritta. Ho il cuore in gola, vorrei urlare dalla gioia e scrivere alle mie migliori amiche, svegliare Alissa e chiamare Luca ma mi rendo conto guardando l'orologio che sono le 2.24 e sicuramente tutti saranno nel sonno profondo.

Corro in bagno, mi lavo la faccia mezza assonnata, mi pettino i capelli e cambio la maglietta del pigiama. Resto però con un look finto trasandato così da non fargli capire che mi sono preparata per vederlo. Prendo il telefono e gli rispondo: "Ok."

Metto le scarpe e piano piano attenta a non svegliare Ali nel letto affianco esco dalla stanza. -Cosa avrà da dirmi? - è la domanda che mi pongo fino a che non lo vedo, ancora vestito con il jeans e la maglietta seduto per terra mentre scorre delle foto dal suo cellulare.

"Ciao", sorrido come per salutarlo.

"Vuoi?" e mi porte il pacchetto di gold offrendomi una sigaretta che accetto volentieri.

"Grazie."

Restiamo qualche secondo in silenzio, imbarazzati, e forse in quel momento inizio a diventare consapevole del fatto che la distanza ci ha allontanato, e che siamo diventati perfetti sconosciuti.

"Anche tu non avevi sonno?" mi chiede per smorzare la tensione

"No, sono stanca ma non riesco a dormire".

Mi tira e improvvisamente mi bacia. Un bacio travolgente, passionale, sicuro, prepotente. Le nostre lingue si cercano e si allontanano senza avere un movimento costante. Non riesco a pensare più a niente se non al fatto che le sue labbra mi erano mancate come l'aria.

Poi si allontana. Mi guarda, quasi triste, pentito, vergognato.

"Ho conosciuto un altra a Siviglia, si chiama Becky, è canadese, ha 22 anni. Non ti ho scritto più per questo, è stata una cosa senza preavviso, stavo bene con te ma vedi la lontananza, non sono riuscita a gestirla."

Silenzio.

Mi autoimpongo di non piangere. STA CON UN ALTRA.

Respiro profondamente. "Perché cazzo mi hai baciata? Perche mi hai detto che ti sono mancata? Ma non ti fai schifo da solo??"

Impazzisco di rabbia, inizio a pensare a tutto. A come ci siamo conosciuti, alla prima volta che abbiamo fatto l'amore, a quando è partito, alle promesse, a quando è sparito, a quanto lo volevo, all'ansia che avevo nel rivederlo dopo 4 mesi, al suo abbraccio, al suo mi sei mancata, al suo bacio, e al suo squallido "HO CONOSCIUTO BECKY".

"Lo so. Volevo capire, o meglio, ti volevo, ancora solo per un attimo istante. Volevo riprovare la sensazione che tu fossi ancora mia. Mi disp"

Non gli lascio finire la frase : " TI DISPIACE? Ma chi cazzo ti credi di essere? Vaffanculo Vittorio" e scappo, iniziando a correre per le scale per arrivare quanto prima nella mia stanza. Lui resta lì, non mi segue.

I giorni passano, un po' come quelli del primo semestre quando lui non c'era, anche se a sto giro lui sta ed è anche fidanzato con un altra. Racconto tutto a Luca, e ad Alissa. Alle mie amiche di casa Giada, Francesca e Nella. Tutti mi dicono la stessa frase "Gine era prevedibile."

Ultimo giorno di lezioni, la sera ci carichiamo tutti e andiamo a bere al solito bar da Pedro's e poi tutti in discoteca. Beviamo ridiamo scherziamo, ci sono proprio tutti compreso Vittorio.

Esco fuori ad accendermi una sigaretta quando arriva Luca, brillo quasi quanto me. Mi guarda, si accende una paglia anche lui. "Mi piaci Ginge, dal primo giorno che ti ho vista. Mi piace il tuo sorriso, il tuo carattere, il tuo modo di fare. Mi piaci come sai adattarti alle cose, come riesci a smorzare le tensioni, mi piace persino come fumi. So che tu vuoi lui, ma io voglio te." e mi bacia senza darmi nemmeno il tempo di rispondere. Sa di alcol, di fumo e di vaniglia. E' dolce e delicato. Ma è Luca, il mio migliore amico! Non può succedere tutto questo.

"Ma che cazzo fai Lù? Che ti è preso?" Mi giro e vede Vittorio venirci incontro.

"Cosa c'entri tu? Le vuoi tutte per te?" Luca risponde a tono avvicinandosi.

"E' Ginevra, non è -tutte-"

"Ma se non erro tu sei con Becky ora?"

Iniziano a urlare, e a me gira la testa. L'alcol sta facendo effetto, mi viene da vomitare, inizio a cerca un posto tranquillo, corro esco dalla discoteca, in lontananza sento un clacson, mi volto l'auto è qui, affianco a me, corre, buio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 20, 2020 ⏰

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